DVD – Cofanetto Al Pacino (Carlito's Way – Donnie Brasco – Il mercante di Venezia)
Carlito’s way e Donnie Brasco sono due tipici esempi di “gangster movie” degli anni ’90, Pacino fa a pezzi lo stereotipo del malavitoso e dà corpo a due personaggi indimenticabili nella loro modernissima fragilità. Ne Il mercante di Venezia riesce nel difficile compito di essere uno Shylock moderno, nella rabbia incontenibile eppure abilmente misurata. Da Cecchi Gori Home Video
Carlito’s Way
Titolo originale: id.
Anno: 1993
Durata: 145’
Distribuzione: Cecchi Gori Home Video
Genere: Drammatico
Cast: Al Pacino, Penelope Ann Miller, Seann Penn, John Leguizamo, Ingrid Rogers, Viggo Mortensen, Luis Guzmàn
Regia: Brian De Palma
Formato DVD/video: 2.35:1 Anamorfico
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1; Inglese Dolby Digital 5.1; Italiano DTS 5.1
Sottotitoli: Inglese, Italiano per non udenti
Extra: Menù Interattivi e Animati, Biofilmografia del Regista e degli Attori Principali, Accesso Diretto a 24 Scene
IL FILM
Carlos Brigante (Al Pacino), boss della droga newyorkese di origine portoricana, condannato a trent’anni, esce di prigione per buona condotta dopo solo cinque anni, anche grazie alla bravura del suo avvocato Kleinfeld (Sean Penn). Tutto quello che vuole è tagliare i ponti con il suo passato e con il crimine. Ma la strada verso la Redenzione si rivela da subito costellata di “incidenti” che lo riportano continuamente nel suo vecchio mondo. Carlito cerca di tirare dritto, ma il passato è dietro di lui come un segugio e non ha nessuna intenzione di mollarlo. E’ proprio per rispettare un patto d’onore con Kleinfeld, cocainomane all’ultimo stadio, e per dimostrargli la sua amicizia e riconoscenza che la sua strada si chiude definitivamente; viene rincorso e ucciso mentre sta per salire sul treno che dovrebbe portarlo alle Bahamas con la sua vecchia fidanzata Gail (Penelope Ann Miller).
Brian De Palma aveva già diretto Al Pacino in Scarface circa dieci anni prima di Carlito’s Way, ed è questo il motivo per cui molti hanno visto nel film una sorta di seguito ideale. In realtà Carlito’s Way ne è l’altra faccia, sicuramente quella più controllata e adulta. Piena di malinconica speranza e tragica consapevolezza.
L’occhio di De Palma è spietato eppure tenero nel rincorrere i movimenti inutilmente cauti di Carlito. Il ritratto del gangster che vuole fuggire da sé stesso è dilatato dall’uso del Cinemascope, che lo immerge in un’atmosfera a tratti onirica, come onirica è la speranza di riuscire a cambiare vita. Grande prova del regista italoamericano, che gioca magistralmente con tutte le sue ossessioni; l’amore, la violenza, il sesso e il voyeurismo. Esemplari a questo proposito le scene degli incontri con Gail, tutte introdotte da soggettive o semi-soggettive di Carlos, che raggiunge la donna dei suoi desideri attraverso percorsi visivi ad incastro. E sono proprio le ossessioni cinematografiche di De Palma che forse in Carlito’s Way più che in altri film si fondono con quelle del suo personaggio principale e, come prigioniere di uno sguardo allucinato, rendono ancora più straziante, dilatato fino ad assumere contorni liquidi, il suo percorso inesorabilmente scandito dalla morte.
Grandiosa scena finale, con la “caccia” all’uomo nella stazione degna di Hitchcock. Al Pacino è perfetto e misurato, Viggo Mortensen è straordinariamente efficace come ex-malavitoso che tenta di restare a galla su una sedia a rotelle, e Sean Penn è incredibile nel suo malato, nevrotico e convulso ritratto dell’avvocato Caronte, che prima salva e poi trascina per sempre nel suo Inferno il gangster che crede ancora nell’ amicizia.
Donnie Brasco
Titolo originale: id.
Anno: 1997
Durata: 127’
Distribuzione: Cecchi Gori Home Video
Genere: Drammatico
Cast: Al Pacino, Johnny Depp, Michael Madsen, Bruno Kirby, James Russo, Zelino Ivanek, Robert Miano, Anne Heche
Regia: Mike Newell
Formato DVD/video: 2.35:1 Anamorfico
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1; Inglese Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: Italiano
Extra: Menù Interattivi e Animati, Trama completa con accesso diretto a 24 scene, Biofilmografia del Regista e degli Attori Principali
IL FILM
Mike Newell (Ballando con uno sconosciuto, Un incantevole aprile, Quattro matrimoni e un funerale, Mona Lisa Smile) è un regista singolare. Non tanto per le sue scelte eclettiche, ma piuttosto per aver mantenuto, nonostante il suo eclettismo e le conseguenti e inevitabili oscillazioni nei risultati, una costante attenzione alla qualità dei suoi film. Donnie Brasco è insieme a Ballando con uno sconosciuto il suo film più riuscito.
Se da un lato si tratta di un tipico film di genere, confezionato nella tradizione della migliore Hollywood, dall’altro il “gangster-movie” di Newell è un dolorante, commovente ritratto di un’amicizia nata da un inganno. Tratto da una storia vera, il film racconta la vicenda dell’agente speciale Joseph Pistone, che negli anni ’70 si infiltra in una piccola “famiglia” mafiosa per sgominarla. Entra in contatto con Lefty Ruggero, ormai anziano “manovale”, grigio e stanco, che ha speso tutta la vita al servizio dei boss, ma non ce l’ha mai fatta a spiccare il volo verso i vertici. L’uomo prende “Donnie” sotto la sua protezione e vede addirittura in lui, nel suo arrivo nel clan, la possibilità di migliorare la sua posizione.
I due uomini stringono un legame molto forte, che va ben oltre quello che l’agente Pistone immaginava; poco alla volta si ritrova sempre più invischiato nel mondo di Lefty, e si sente sempre più lontano dalla sua famiglia reale.
Grandiosa prova attoriale di Al Pacino, che sembra giocare e fare a pezzi tutte le sue precedenti interpretazioni di gangster e mafiosi. Lefty è un po’ l’altra faccia di Carlos Brigante; mentre quest’ultimo cercava di fuggire dal suo destino e dal suo talento da criminale, Lefty sembra esserselo cercato e curato con una meticolosità impiegatizia che però non gli è servita a diventare qualcuno. Pacino è lento, infagottato in abiti sciatti, quieto ed esausto nella sua cinica amarezza. E’ forse il ritratto più pieno di pathos e di intima pietà che mai sia stato fatto di un mafioso. La scena in cui Lefty si accorge che il suo piano per ingraziarsi il Boss di Miami è fallito perché, come sempre, è stato scavalcato da un altro e fa a pezzi il patetico biglietto d’auguri “Da un amico ad un altro” che aveva comprato, buttandolo in mare senza farsi notare dagli altri, è di una prevedibilità spietata e straziante. Se l’interpretazione di Al Pacino è commovente nella sua ostinazione perdente, Johnny Depp è eccezionale nelle sfaccettature che riesce a dare a Joseph Pistone-Donnie Brasco. Senza l’aiuto delle parole, ma con i nervi e i muscoli del viso il suo agente infiltrato nasconde la sua vera identità a Lefty e poco alla volta comincia ad assumerne una nuova, che quasi senza sorprendersene, tira fuori da qualche angolo remoto di sé stesso. Il poker giocato con i mafiosi diventa la sua identità, la seconda pelle che non sapeva di avere e che non riesce più a staccarsi di dosso.
Mike Newell e lo sceneggiatore Paul Attanasio (Quiz Show) riescono, grazie alla bravura dei due attori, ad andare ben oltre il perfetto affresco mafioso. Donnie Brasco è il sottile, ambiguo e silenzioso ritratto di un’amicizia profonda: Lefty è il padre dolorante e mancante di un figlio drogato e Donnie è in qualche modo il figlio che avrebbe voluto/dovuto avere. L’incontro dei due in Ospedale, dove Donnie corre a dare conforto a Lefty, dopo aver saputo che il figlio è per l’ennesima volta andato in overdose, è una delle parti centrali del loro rapporto ed una di quelle dove maggiormente spicca la bravura dei due interpreti. Tuttavia è nelle due scene finali e nel silenzio incorruttibile che le permea che è chiusa la vera anima del film. Dopo che l’FBI è arrivata e ha “chiuso i giochi”, Lefty ripone ordinatamente gli oggetti più cari nei cassetti e raccomanda alla sua compagna di chiudere bene la porta, prima di uscire e andare incontro alla morte che il suo amico Donnie non è riuscito ad evitargli. Donnie-Joseph Pistone riceve una medaglia e un assegno dall’FBI per i risultati ottenuti con la sua indagine. Mentre viene premiato resta muto, lo sguardo fisso, la mandibola serrata. Quello che sta pensando in quel momento è il vero cuore straziato di questo dolorante film.
Il mercante di Venezia
Titolo originale: The Merchant of Venice
Anno: 2004
Durata: 124’
Distribuzione: Cecchi Gori Home Video
Genere: Drammatico
Cast: Al Pacino, Jeremy Irons, Joseph Fiennes, Lynn Collina, Zuleikha Robinson, Kris Marshall, Charlie Cox
Regia: Michael Radford
Formato DVD/video: 1.85:1
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1; Inglese Dolby Digital 5.1; Inglese Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: Italiano per non udenti, Inglese
Extra: Biofilmografia del regista e degli attori
I DVD
Cecchi Gori Home video cura quest’edizione dedicata al grande attore italo-americano in modo discreto, ma non particolarmente efficace. E’ buona l’idea di mettere insieme tre titoli apparentemente disomogenei come Carlito’s Way, Donnie Brasco e Il Mercante di Venezia proprio perché la loro diversità evidenzia la straordinaria capacità di Pacino. Le immagini sono riversate in modo pulito anche se non ottimale, l’audio è buono e ben calibrato. Quello che risulta carente sono gli extra. E infatti, a parte le mini biografie e filmografie di attori e registi, i crediti e, nel caso di Donnie Brasco il trailer del film, manca ogni tipo di ulteriore approfondimento. Il che è un handicap non da poco, soprattutto per i due film più rilevanti, e cioè Carlito’s way e Donnie Brasco. Inoltre, quel poco di extra che c’è risulta alquanto datato e con una grafica non particolarmente curata.