DVD – Il tempo dei cani pazzi, di Larry Bishop
Forse uno dei film più strani e bizzarri della storia del cinema. O si ama o si odia! Mai uscito in sala, passato solo in televisione. Esordio alla regia dell'attore e sceneggiatore Larry Bishop e cast stellare tra cui Richard Dreyfuss e Burt Reynolds. Edita Cecchi Gori Home Video.
Titolo originale: Mad Dog Time
Regia: Larry Bishop
Soggetto e sceneggiatura: Larry Bishop
Fotografia: Frank Byers
Costumi: Ileane Meltzer
Montaggio: Norman Hollyn
Musiche: Earl Rose
Produzione: Judith Rutheford James, Dreyfuss James Productions; Skylight Films;
Interpreti: Ellen Barkin, Gabriel Byrne, Richard Dreyfuss, Jeff Golblum, Diane Lane, Larry Bishop, Gregory Hines, Kyle MacLachlan, Burt Reynolds, Henry Silva, Billy Idol
Durata: 91'
Origine: Stati uniti, 1996
Distribuzione video: Cecchi Gori Home Video
Formato video: 1,85:1
Audio: inglese, italiano,Dolby Digital 2.0 stereo
Sottotitoli: italiani
IL FILM
Di eccezionale Il tempo dei cani pazzi ha soltanto l'eccentricità. Come se fosse, o meglio, è un film gettato lì con assoluta indeterminatezza della consecutio temporum della messa in scena. Se lo prendete alla fine e saltate all'inizio è la stessa cosa. Se lo guardate in mezzo o zappando a caso i capitoli è sempre lo stesso! Si tratta davvero di un film a ritmo di cani pazzi. D'attori in assoluta libertà, che appaiono come alle prove del set. Allora, stanno ancora provando l'interpretazione giusta o fanno sul serio? La scena doveva esser proprio così? Quel sottile umorismo c'è davvero oppure ce lo immaginiamo? C'è una storia o è meglio dimenticarsene? Ci sono dei modelli narrativi? Certo viene da pensarlo, ma il film è del 1996. Come fa ad essere un emulo di Quentin Tarantino con uno stile da cinema vanitoso degli anni ottanta, ma senza alcuna ossatura? E se fosse un film degli anni settanta travestito da anni novanta, o viceversa? Già andiamo meglio, per capire che Il tempo dei cani pazzi è forse il film più “astratto” (diremmo quasi “sottovuoto”) e buffo della storia del cinema. Però non riesce a far presa sullo spettatore. Troppe ripetizioni, senso di claustrofobia. Accenti nelle interpretazioni alla fine irrilevanti e perfino fastidiosi. Prendete i surreali duelli. Dopo il primo è una noia e Goldblum e Dreyfuss hanno sempre la stessa faccia, tra l'ebetismo e l'ammiccante. Ma siamo sicuri che l'ammiccamento va sempre a vuoto. Impossibile rivalutarlo almeno a pochi anni. Se ne riparla tra tre lustri. Dimenticavamo: se fosse un film normale sarebbe un gangster movie con tocchi di noir bizzarro.