Una spiegazione per tutto, la rivelazione ungherese di Venezia 80, arriva in sala

Esce al cinema l’1 maggio il lungometraggio del regista Gàbor Reisz, vincitore del premio Orizzonti all’80° Mostra di Venezia e specchio delle divisioni socio-politiche europee.

--------------------------------------------------------------
INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA SCENEGGIATURA, CORSO ONLINE DAL 28 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Variety lo ha definito “tra i punti più alti della sezione Orizzonti di quest’anno a Venezia”.
Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything), terzo lungometraggio del regista ungherese Gàbor Reisz con protagonisti Adonyi-Walsh Gáspár, István Znamenáke e András Rusznák, esce al cinema l’1 maggio distribuito da ARTHOUSE.

--------------------------------------------------------------
CORSO IN PRESENZA MONTAGGIO AVID, DAL 9 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Il film, premiato come miglior film della sezione Orizzonti all’80° Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, racconta la vicenda di Abel, studente di Budapest delle superiori il cui orale di maturità, al quale il ragazzo si presenta indossando una spilla con i colori della bandiera ungherese, diviene il pretesto per raccontare una nazione divisa, personificata nelle due fazioni rappresentate dal padre di Abel, conservatore, e dal professore di storia, progressista.

Un’opera dura, senz’altro controversa, particolarmente apprezzata dalla critica internazionale, ma dalla gestazione tutt’altro che agevolata. Come ha infatti raccontato Reisz in un’intervista a East Journal dello scorso settembre: “Quando l’istituto nazionale ci ha negato i fondi per la seconda volta abbiamo deciso che avremmo comunque realizzato il film in qualche modo. Julia (Bérkes, la produttrice) ha contattato la Proton Cinema di Kornél Mundruczó (il regista di White God – Sinfonia per Hagen e Pieces of a Woman) per raccogliere il piccolo budget richiesto. In seguito abbiamo avuto anche l’aiuto finanziario del produttore slovacco-ungherese Mátyás Prikler che ci ha permesso di accedere ai fondi dell’istituto nazionale di cinema slovacco”.

“L’esibizione delle spille da parte dai nazionalisti durante gli eventi e le manifestazioni di partito ha cambiato sensibilmente il significato di questo simbolo negli ultimi 20 anni” ha commentato il cineasta. Sottolineando però che, sebbene critico nei confronti della nazione, il film non vuole schierarsi da una parte o dall’altra dello scacchiere politico ungherese, dal momento che “se emettiamo dei giudizi roviniamo la missione del film, che è quella di cercare di comprendere le sofferenze di entrambi i lati”.

Una spiegazione per tutto è un film potente, che racconta in maniera efficace le tensioni dell’Europa di oggi e che, come vi raccontavamo già diversi mesi fa, “lascia una sua impronta ben definita, dotato come è di un suo carattere, preciso, deciso e per nulla comune nel suo rifuggire la banalità del quotidiano”. Un film che senza dubbio va ad arricchire il panorama di film socio-politici giunti in sala di recente, dal Green Border di Agnieszka Holland al Civil War di Alex Garland. Anche se l’obiettivo primario di Gàbor Reisz rimane uno e uno solo: “È un po’ ingenuo sperarlo ma vorrei che generi un dialogo che possa riunire un paese distrutto. In primo luogo spero in questo. Bisogna lavorarci per forza”.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array

    Scrivi un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *