DVD – "Lettera a tre mogli", di Joseph L. Mankiewicz

Uno dei grandi film di Mankiewicz che scava con la consueta, acuminata lucidità nelle falle delle classi sociali, facendo "colare a picco" la società americana di provincia mediante la ben poco immacolata triade femminile sobillata da un'affascinante "dark lady", occultata nell'oscurità della perpetua e ossimorica presenza fuori-campo. Da Cecchi Gori.

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TITOLO ORIGINALE: A letter to three wives

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REGIA: Joseph L. Mankiewicz


INTERPRETI: Ann Sothern, Jeanne Crain, Linda Darnell, Kirk Douglas, Thelma Ritter


DURATA: 98'


ORIGINE: USA 1949


DISTRIBUZIONE: Cecchi Gori Home Video


FORMATO VIDEO: 1.33:1


AUDIO: Dolby Digital 2.0 inglese e italiano


SOTTOTITOLI: sottotitoli in italiano per non udenti


EXTRA: 


• Schede coi profili di Joseph L. Mankiewicz, Jeanne Crain, Linda Darnell e Ann Sothern    


• Commento del critico Vieri Razzini


• Galleria fotografica


 


 



IL FILM  


 


Non risparmia praticamente nessuno il cinema di Mankiewicz per sua stessa natura. Un cinema di animalesca eleganza come la natura umana che non si stanca mai di scrutare con l'occhio implacabile di "peeping Tom alla luce del sole". E "Lettera a tre mogli" non fa certo eccezione proprio ad iniziare dalla geometricità d'impianto della sceneggiatura (tratta da un romanzo adattato da Vera Caspary, autrice dell'opera da cui sbocciò il capolavoro di Preminger Vertigine) e dall'abbagliante sapienza registica nello sfruttarne le pieghe più sottili. Così non ci si stupisce che il film di Mankiewicz abbia raccolto due statuette Oscar "pesanti" come quella per miglior regia e sceneggiatura (quella sfuggita per miglior film andò a Tutti gli uomini del re di Robert Rossen). Girato due anni dopo il suo capolavoro fantastico Il fantasma e la signora Muir (col suo attore-feticcio Rex Harrison) e un anno prima del capolavoro assai concreto Eva contro Eva (e per una suggestiva coincidenza Eva Ross, Addie Ross in originale, è il nome della dark lady di Lettera a tre mogli…) dimostra, ancora una volta, anche le doti di geniale direttore d'attori capace di attraversare registicamente tutti i generi nell'arco della sua carriera e utilizza la sua arma preferita: il flashback. La macro-storia esemplare (la genericità illustrativa della voce-off nel prologo ne è cristallina conferma) si sviluppa intrecciando micro-storie passate e micro-storie presenti con incastro e tempistica ad orologeria. E la morbidità dello humour allevia solo apparentemente la serietà della critica sociale mankiewicziana rilanciandola con inquietanti sfumature come nel non conciliante finale col bicchiere frantumato.

IL DVD 



 


Il dvd è di accettabile qualità con audio Dolby Digital 2.0 a 192 Kbps, formato 1.33:1. Gli extra non abbondano ma tutto sommato, considerando che si tratta di una pellicola datata e che Cecchi Gori non è solitamente prodigo in questo settore, possono essere considerati sufficienti. S'inizia con schede bio-filmografiche di Mankiewicz e delle tre attrici protagoniste Jeanne Crain (dalla cui filmografia scopriamo che lavora due anni dopo ancora con Mankiewicz in La gente mormora accanto a Cary Grant), Linda Darnell (l'anno dopo anche lei di nuovo davanti alla md.p. del regista in Uomo bianco, tu vivrai!) e Ann Sothern che riceve la sua unica candidatura all'Oscar proprio con l'ultimo film, Le balene d'agosto, nel quale recita accanto a Bette Davis e Lilian Gish. Una curiosità: tutte e tre hanno recitato in almeno un film del grande regista Otto Preminger. Nel suo commento al film il critico Vieri Razzini collega idealmente le tre protagoniste come antesignane delle televisive e celebri "Desperate housewives", rimarca la straordinaria modernità di forme e contenuti del cinema di Mankiewicz e ricorda l'ammirazione di Truffaut per il film e per l'elegantissima precisione del cinema di Mankiewicz che per il regista francese "non si ritrova che in Cukor". Infine la breve galleria fotografica in cui la classe contenuta nei fotogrammi mostrati, come si suol dire, "parla da sola". 


 


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