DVD – "Rodan il mostro alato", di Ishiro Honda

Approda direttamente in digitale il secondo "kaiju eiga" del creatore di Godzilla: un godibile prodotto d'avventura che descrive la lotta fra l'uomo e la natura con uno sguardo carico di empatia verso i mostri

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RODAN IL MOSTRO ALATO

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(Sora no Daikaiju Radon – trad.: Rodan il grande mostro del cielo)


REGIA: Ishiro Honda


SOGGETTO: Takashi Kuronomura


SCENEGGIATURA: Takeshi Kimura, Takeo Murata


PRODUZIONE: Tomoyuki Tanaka per Toho Eiga


FOTOGRAFIA: Isamu Ashida


INTERPRETI: Kenji Sahara, Yumi Shirakawa, Akihiko Hirata, Akio Kobori


MUSICHE: Akira Ifukube


REGIA EFFETTI SPECIALI: Eiji Tsuburaya


DURATA: 82'


ORIGINE: Giappone, 1956


DISTRIBUZIONE: Passworld/Eagle


FORMATO VIDEO: 1.33:1 (16/9)


AUDIO: Dolby Digital 5.1 e mono 1.0 in italiano; giapponese mono


SOTTOTITOLI: italiano (selezionabili solo dal menù e obbligatori sul giapponese)


EXTRA:


• Trailer de Il re dei mostri


• Trailer originale giapponese


• Galleria fotografica


• Manifesto cinematografico


• Titoli di testa versione italiana


• Poster da collezione


 

IL FILM


 


Rodan il mostro alato è il secondo film di mostri realizzato da Ishiro Honda e si pone nel solco tracciato due anni prima da Godzilla, pur presentando notevoli variazioni e innovazioni rispetto al modello: innanzitutto per l'introduzione del colore e per la decisione, affatto scontata, di conferire piena visibilità alle creature, con una storia che nella seconda parte si ambienta totalmente in pieno giorno. Nel tentativo di creare un nuovo mostro non meno temibile di Godzilla, Honda e la Toho compiono un'operazione di scarnificazione del genere, ponendo il tema del nucleare a margine, come inevitabile cliché, salvo poi concentrarsi su una vicenda che esplora in maniera più diretta il confronto fra l'uomo e la natura. La sceneggiatura è semplice e anche un po' disarticolata nel suo mescolare avvenimenti apparentemente slegati tra loro: la prima parte, infatti, vede i protagonisti minacciati dai vermi preistorici Meganulon rinvenuti durante lo scavo di una miniera, mentre la seconda è incentrata sulla ben più temibile minaccia di Rodan, uno pterodattilo capace di volare a velocità supersonica polverizzando tutto al suo passaggio.


In verità, esattamente come accadeva in Godzilla, il mostro non è ancora l'elemento caratterizzante della storia, che si distingue per un taglio serio e per un'indagine sui legami affettivi in un Giappone in via di trasformazione. Ancora una volta Honda dimostra la forza melodrammatica dalla quale muovono i suoi migliori lavori e che si ritrova in uno sguardo capace di sensibilità nel descrivere i legami affettivi tra i personaggi, ma al contempo attento anche ad empatizzare con i mostri.

Infatti Rodan e la sua compagna (gli pterodattili sono due) rappresentano una nuova specie che in sé incarna l'afflato anche brutale della natura – nel film abbondano non a caso terremoti, maremoti e l'effetto del passaggio dei mostri è pari a quello di un tornado – ma allo stesso tempo sono creature la cui tragedia è dovuta al fatto di essere nati "fuori scala" rispetto a un mondo ormai modellato a misura degli uomini. In questo senso la visione del regista si sposa non con quella di scienziati e militari che si animano per abbattere i mostri, ma con quella dei coprotagonisti, come i giovani studiosi che si preoccupano dell'impatto delle bombe sull'ambiente, o come la coppia formata dai giovani Shigeru e Kyo, gli unici a piangere il drammatico destino dei mostri nel lirico e commovente finale.


Pur con i suoi difetti, dunque, Rodan il mostro alato merita un posto nella storia del cinema di genere per la purezza dei suoi intenti e anche per una resa visiva che trova negli ottimi (per l'epoca) effetti speciali la sua ragione d'essere: sebbene i Meganulon non risultino molto credibili (oltre a ispirarsi un po' troppo alle formiche di Assalto alla Terra!), i modellini che si possono rimirare durante la distruzione dei centri abitati perpetrata da Rodan sono curati nei dettagli e le scene aeree posseggono un notevole impatto visivo, che conferisce all'avventura generale un piglio molto godibile. Molto amato negli States, il film raccolse intorno a sé un buon consenso, tanto da fare di Rodan un noto comprimario nella serie di Godzilla.


 

IL DVD


 


Anche se in anni più recenti lo si era rivisto su alcune emittenti locali, per lungo tempo Rodan il mostro alato è stato un introvabile di lusso, quindi l'uscita in dvd per Passworld non può che essere accolta con estremo favore. Se poi consideriamo che l'appena citata edizione televisiva si basava su una copia spagnola tagliata (come evidenziano i titoli italiani presenti nella sezione degli extra) è ancor più importante poter rivedere il film nel montaggio integrale di 82 minuti. Sfortunatamente il doppiaggio italiano non è quello originale cinematografico del 1958, ma quello televisivo più recente, con alcuni "buchi" durante i quali si attivano i sottotitoli automatici. Il formato 4/3 è corretto (il TohoScope infatti verrà adottato soltanto nel 1957 con I misteriani) mentre il master video si presenta in buone condizioni, con qualche graffio che fa la sua comparsa soprattutto nelle scene con gli effetti speciali. Di pessima qualità invece il remix italiano in 5.1, con suoni chiusi e metallizzati che fanno preferire nettamente la traccia mono. La sezione degli extra segue la prassi ormai consolidata dalla collana "Monster Collection Kaiju Eiga" della Passworld: il trailer originale è unito in un unico filmato a quello de Il re dei mostri, secondo capitolo della saga di Godzilla. Le gallerie invece comprendono 15 foto (la prima delle quali fa riferimento a San Daikaiku Chikyu Saidai no Kessen, quinto capitolo della saga di Godzilla) e il manifesto giapponese, pure riprodotto nel poster interno alla confezione. Peccato per la mancanza dei molti poster italiani che circolano da tempo in rete.


 


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