DVD – "Una ragazza e quattro mitra", di Claude Lelouch

Primo successo (di pubblico e non di critica, come capiterà anche in seguito) del regista parigino sulla scia della Nouvelle Vague tra mescolanze vertiginose di commedia, gangster, western e thriller, "frivolo" e vivo… tutto da gustare

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TITOLO ORIGINALE: Une fille et des fusils


REGIA: Claude Lelouch


INTERPRETI: Janine Magnan, Amidou, Jacques Portet, Pierre Barouh, Jean-Pierre Kalfon


DURATA: 83'


ORIGINE: FRANCIA 1964


DISTRIBUZIONE: Ermitage Cinema


FORMATO VIDEO: 4:3


AUDIO: Italiano mono


SOTTOTITOLI: assenti


EXTRA: 


• Una ragazza e 4 mitra    


• Il racconto    


• Chi è Lelouch


• Parola di Lelouch


• Nato per sedurre


 


 


IL FILM  



 



Ennesimo capitolo della collana di Ermitage "Une certain regarde", dedicata al cinema francese, il terzo film di Lelouch e suo primo successo, di pubblico più che di critica (anche se raccolse il primo premio per la regia al Festival del Mar della Plata e il gran premio del Festival del cinema giovane a Hyeres) come quasi sempre gli è accaduto anche nel proseguo della carriera, si pone sulla scia della Nouvelle Vague innestando mescolanze gustosamente vertiginose di commedia, gangster, western e thriller, per un risultato "frivolo" e vivo… tutto da gustare. Già cattura piacevolmente l'incipit dei titoli di testa col collage dei volti dei protagonisti, annunciatore di un cinema "disgregato" nelle sue sovrapposizioni di generi. E l'effettivo inizio della pellicola è di quelli con l'inganno: il film (di gangster, ma con un che di buffamente serioso nella minzione "sotto scorta" del boss) nel film che i quattro amici vedono al cinema. I protagonisti costellano l'opera di Lelouch di piccoli momenti, nel loro piccolo, indimenticabili come l'esercitazione di mira con le bottiglie di vetro che sembrano imprendibili perfino dai colpi di mitra di Amidou, con annesso elogio sarcastico-western dell'infallibilità del winchester col quale Jacques, invece, "fa filotto" dei bersagli. Lelouch descrive, in sostanza, con sguardo "pericolosamente" spensierato un mondo brulicante di vita e pieno di luce così lontano da quello cupo, buio, piovoso e problematico del noir o del gangster-movie classico adottandone, comunque, a volte gli stilemi come nell'educazione sentimentale della sordomuta interpretata da Janine Magnan che tramuta e s'inverte di segno divenendo un'educazione criminale (lungo il classico sentiero della "perdizione" della brava figliola) mentre il suo occhio coperto da lunghi, lisci e corvini capelli richiama la biondo platino e dark lady Veronica Lake. Da segnalare anche l'uso accentuato e libero dello zoom da parte di Lelouch, le parentesi oniriche come quella nella quale Pierrot, pistolero super-eroe, surclassa tutti e tre gli amici e ruba pure Janine al compagno e la trionfale, epica marcia western che accompagna i piccoli momenti esaltanti vissuti dai protagonisti ad iniziare da quella religiosa divisione della gomma da masticare nel bar. Pur proseguendo sempre con ingannevoli derive di distensione anche nel film di Lelouch "le vie della violenza" conducono sempre ad un finale inevitabilmente tragico di annullamento dei sogni, nel quale sopravvive solo la ragazza, che piange "silenziose" lacrime per poi tornare come prima a disegnare sui marciapiedi.

IL DVD 


 


Il dvd è di accettabile qualità con audio Dolby Digital 2.0 a 256 Kbps, formato 4:3. Piuttosto scarni gli extra considerata anche la notoria economicità della collana Ermitage, senza documentari, making of, interviste o altri contributi filmati, si compone della sezione "Una ragazza e 4 mitra" che contiene la scheda tecnica del film, de "Il racconto" che ne illustra la trama, di "Chi è Lelouch" scheda biografica sul regista, di "Parola di Lelouch" con varie dichiarazioni del regista come quelle sulle prime visioni cinematografiche, quando da bambino, durante la guerra, sua madre lo lasciava al cinema, l'educazione religiosa a cavallo tra cattolicesimo ed ebraismo e il valore della preghiera interiore, il significato ultimo del suo fare cinema e "Nato per sedurre", presentazione dell'omonimo libro edito da Lindau sulla sua autorialità.

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