Estate ‘92 – l’emozionante storia della favola danese

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Il calcio non è solo lo sport più noto e giocato al mondo. È un fenomeno mediatico, sociologico e capace di unire persone di ogni ceto e origine. È anche una calamita per il cinema, quest’ultimo sempre alla ricerca di storie e personaggi per il grande schermo. Chi non ha visto “Fuga per la Vittoria”, classico degli anni ’80, oppure “Sognando Beckham”, “Hooligans” o, per restare in Italia, “L’allenatore nel Pallone” o “Eccezzziunale… veramente”?

Spesso ci si limita a film italiani o provenienti dagli Stati Uniti, ma il mondo del cinema calcistico ha molto altro da offrire. Come consiglia Matteo Ricci di pazziperilfitness.it, gli appassionati di calcio e di cinema non dovrebbero perdersi “Estate ‘92”, un film che sa veramente sorprendere.

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Il film, disponibile su Netflix, racconta la storia della squadra di calcio della Danimarca, che non vanta sicuramente una grande tradizione in fatto di vittorie sportive.
Dopo il successo raggiunto ai Campionati del Mondo del 1986 in Messico, dove la squadra riesce a conquistare il primo posto in classifica nel Gruppo E, seguita da Germania Ovest, Uruguay e Scozia, i ragazzi, avevano conquistato lo status di leggende in patria, nonostante l’eliminazione negli Ottavi di Finale da parte della Spagna.

Ottimisti, nel 1990 la panchina viene affidata al tecnico Richard Moller-Nielsen, non particolarmente amato dalla Federazione e dalla Stampa, al quale viene affidato l’incarico di qualificare la squadra negli Europei del 1992.

La missione all’inizio sembra impossibile, ma la squalifica della Jugoslavia, per via della Guerra dei Balcani, ormai imminente, porta ad un inaspettato ripescaggio della Danimarca.
Riuscirà una squadra poco allenata e assolutamente non preparata psicologicamente a dare il suo meglio?

Questa è la trama del film, che racconta una stagione calcistica a dir poco rocambolesca e dal finale inatteso. Il lungometraggio, di produzione danese, ripercorre una eroica, inaspettata ma romantica battaglia di un tecnico, inizialmente lasciato solo e senza grandi aspettative, che riuscirà a ribaltare un risultato negativo preannunciato. Il merito del compianto tecnico Richard Moller-Nielsen, ben descritto in questo film, è quello di riuscire a ricompattare un ambiente dato per spacciato e considerato senza speranza.

Un classico del “romanzo calcistico” dell’Europa del Nord, con molta psicologia di squadra ed ottimismo, ma anche in grado di mostrare il lato umano della vicenda. Inoltre, il film trova anche lo spazio per raccontare alcune situazioni a dir poco drammatiche vissute da alcuni giocatori, come nel caso del centrocampista Kim Vilfort e della sua famiglia, colpita da una tragedia proprio nel bel mezzo degli Europei.

Da elogiare l’ambientazione e la scenografia del film, che ricostruisce in modo praticamente perfetto il clima e i luoghi originali, così come i costumi di scena. Ad arricchire il tutto, il lungometraggio mostra anche alcuni video originali dell’epoca, alcuni inediti.

Si tratta di una bella storia calcistica, davvero adatta ad un film e che valeva la pena raccontare, per dimostrare che non esistono battaglie (o partite) impossibili. Non è solo una storia che parla di calcio sulla sorprendente piattaforma Netflix, ma è sicuramente una delle più emozionanti.

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