Festival dei Popoli: Reality is More

festival dei popoli

Il 30 novembre alle ore 21:30 presso il Cinema Odeon di Firenze Il Festival dei Popoli ha inaugurato la sua edizione numero 54 con la proiezione (prima italiana) del film We Steal Secrets: the Story of Wikileaks, firmato dal premio Oscar Alex Gibney.

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Il 30 novembre alle ore 21:30 presso il Cinema Odeon di Firenze Il Festival dei Popoli inaugurerà la sua edizione numero 54 con la proiezione (prima italiana) del film We Steal Secrets: the Story of Wikileaks, firmato dal premio Oscar Alex Gibney. Il documentario d’inchiesta segue la storia dell’organizzazione di Julian Assange che ha subito un duro colpo in seguito alla diffusione di dati sensibili trafugati dai server militari e diplomatici USA da parte del militare Bradley Manning, a sua volta accusato di reati contro la sicurezza nazionale. Successivamente alla proiezione si svolgerà il dibattito nel quale interverranno la giornalista dell'Espresso Stefania Maurizi (autrice di Dossier Wikileaks. Segreti Italiani) e Kristinn Hrafnsson, portavoce ufficiale di Wikileaks. Ospiti della prima giornata Cecilia Mangini e Mariangela Barbanente per il film In viaggio con Cecilia ( opera filmica dalla molteplice natura divisa tra  biografia, inchiesta e riflessione sull’Italia, un on-the-road delle due registe nei luoghi dove sono nate) Manfredi Lucibello per Centoquarata. La strage dimenticata (sulla drammatica vicenda del traghetto Moby Prince, un disastro in cui persero la vita 140 persone) e il regista Marcel Ozi Ski (cui il festival dedica la retrospettiva)."Il documentario – scrive Alberto Lastrucci (direttore del festival) nell'editoriale – ti sbatte in faccia la realtà. Lo fa con un linguaggio raffinato, frutto di elaborazione stilistica e ricerca estetica. Ma sempre di realtà si tratta: complessa, ambigua, contraddittoria; e perciò sempre così difficile da comprendere. Lontana dalle semplificazioni a cui la contemporaneità ci vorrebbe abituare, da quegli slogan utilizzati a piene mani dalla pubblicità, dall’informazione-spettacolo o dalla politica-rissa, linguaggi che tendono sempre più a somigliarsi. Il cinema documentario si muove in un'altra direzione. Non offre certezze, non consente che ci si rilassi sulla poltrona. Sollecita questioni, domande, curiosità".  

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