FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA FANTASCIENZA 2006 – "Credo che le bugie, a volte, siano molto più vere della realtà" : incontro con Terry Gilliam

Il regista approdato al festival per presentare il suo ultimo film "Tideland" e per ricevere il premio alla carriera Urania d'argento, incontra il pubblico. Nella suggestiva cornice del caffè Tommaseo di Trieste, Gilliam discute di cinema e televisione, ma soprattutto di immaginazione

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Possiamo considerare Tideland come il sequel sul grande schermo del libro di Lewis Carroll "Alice nel paese delle meraviglie"?

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Considero in effetti Tideland come la mia versione del libro di Carroll, non certo come una revisione della stessa favola, in chiave filmica. Avendo da poco riletto "Alice nel paese delle meraviglie", penso anche che sia un'opera cupa e strana, piena di ombre e che Tideland, a confronto, si possa addirittura considerare normale.


 


Come è stata scelta la bambina protagonista di Tideland?


Eravamo in pre-produzione, senza aver trovato ancora una bambina che potesse interpretare Jaliza-Rose nel film. Scherzando ci dicevamo che avremmo dovuto sfogliare i giornali, per vedere se in giro ci fosse qualche bambina rimasta completamente sola, sopravvissuta a una qualche tragedia. All'ultimo momento è arrivato un videotape da Vancouver, con diversi provini. Ed è stato così che abbiamo trovato la nostra protagonista.


 


Nel film Tideland bambini e pazzi sono messi sullo stesso piano. Perché?


I bambini e i pazzi riescono a vedere il mondo meglio di ogni altro, perché non hanno filtri. Al giorno d'oggi siamo continuamente bombardati di informazioni, che a loro invece non interessano. Jaliza-Rose nel film non crea un mondo diverso, ma lo trasforma. È evidente nel finale, quando la bambina non dà importanza all'incidente ferroviario, quasi non se ne accorge, ma pensa al suo amico Dickens.


 


L'immaginazione è libertà?


Nei miei film l'immaginazione è un modo per andare oltre le limitazioni della realtà, senza però riuscire mai a liberarsene completamente. Non è perciò una via di fuga, ma un modo per sopravvivere.


 


La figura più ricorrente nei suoi film è quella del cavaliere. Che significato ha?


In effetti è vero, anche se non ci avevo mai pensato. Diciamo però che non si tratta proprio di cavalieri, ma di eroi, che a volte hanno successo e a volte no. In Tideland l'eroe è Dickens, che combatte contro gli squali, ma che alla fine muore.

Come è stato lavorare con Thompson in "Paura e delirio a Las Vegas"?


È sempre un problema fare un film su un libro, soprattutto quando l'autore porta abitualmente in tasca una pistola come Thompson, un uomo molto passionale. In generale, quando si traduce un libro in immagini, si tradisce sempre qualcuno, perché ognuno ha in mente la propria versione. La principale preoccupazione mia e di Johnny Depp è stata perciò che il film piacesse a lui. Alla fine è andata così. Mi sento perciò di dire: al diavolo il pubblico.


 


A chi e a che cosa si è ispirato per "Il Barone di Munchausen"?


Prima di tutto ho letto il libro e ho deciso di girare il film a Roma, perché è una città secondo me barocca, come il barone. Non ho tenuto presente modelli culturali di alcun genere, ma mi sono per esempio rifatto all'idea del magnete, che attrae con forza tutto ciò che gli sta attorno. Per fare delle storie non c'è bisogno di fatti, ma di qualcosa che vada oltre. E credo che le bugie a volte, siano molto più vere della realtà.


 


Ha intenzione di riprovare a realizzare il famoso Don Chisciotte?


Speriamo di riuscirci. La nuova sceneggiatura potrebbe arrivare a breve, magari come regalo di Natale.


 


Lei che ha iniziato a lavorare in TV, tornerebbe a farlo?


So di fare una scelta stupida, considerando che la televisione permette in un attimo di arrivare a milioni e milioni di persone, ma no, non ho intenzione di farlo. Almeno fino a quando continuerò ad avere i soldi necessari per film al cinema.


 


Ci può dire qualcosa del suo prossimo film?


In realtà la sceneggiatura non l'ha ancora letta neanche mia moglie. Quello che posso dire è che si tratta in un certo senso del solito film: qualcuno cerca di scappare per mezzo dell'immaginazione, senza riuscirci.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array