FILM IN TV – "Pleasantville", di Gary Ross

Pleasantville, di Gary Ross
Come in Truman Show di Peter Weir, Gary Ross affronta la tematica della perdita della natura reale del personaggio e la conseguente trasformazione in eroe della finzione televisiva e la integra ridicolizzando l’ipocrisia perbenista degli anni Cinquanta proponendo una rivoluzione che, come tutte le rivoluzioni avvenute all’interno di una società così ovattata, si trasforma subito in una vera e propria caccia alle streghe. Lunedì 8 febbraio, ore 21 Premium Emotion
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Pleasantville, di Gary RossJennifer (Reese Whiterspoon) e David (Tobey Maguire) sono due fratelli dei nostri giorni, uno opposto dell’altro: lei, la ragazza traviata, leader della scuola, non ha mai letto un libro fino all’ultima pagina; lui ha un’unica passione, quella per Pleasantville, una serie televisiva in bianco e nero ambientata negli anni Cinquanta in una cittadina perfetta: non esistono colori, le famiglie sono sempre allegre, la vita procede monotona, non esistono peccati, non si conosce il sesso, i bagni non contengono le tazze perché a Pleasantville la popolazione non può avere bisogni così ignobili e i pompieri esistono solo per aiutare i gatti a scendere dagli alberi. Durante una discussione per appropriarsi della televisione, Jennifer e David rompono il telecomando. Subito, alla loro porta, si presenta un tecnico che consegna ai due ragazzi un modello universale di comando a distanza per televisori che li trasporta all’interno della serie tanto amata da David. L’arrivo dei due ragazzi porterà la perfetta cittadina a una svolta epocale; con la scoperta dei piaceri della vita, man mano che i personaggi diventeranno consci delle loro passioni e lasceranno spazio a quella parte di sé celata dietro il perbenismo ovattato, tutto, lentamente, diventerà a colori. Anche i due ragazzi, dopo aver proposto un nuovo punto di vista della vita agli abitanti di Pleasantville, dovranno accettare gli insegnamenti che i personaggi in bianco e nero possono trasmettere loro, così, anche David e Jennifer, potranno tornare a colori.
Come in Truman Show di Peter Weir, Gary Ross affronta la tematica della perdita della natura reale del personaggio e la conseguente trasformazione in eroe della finzione televisiva e la integra ridicolizzando l’ipocrisia perbenista degli anni Cinquanta proponendo una rivoluzione stimata da alcuni e inaccettabile per altri ma che, come tutte le rivoluzioni avvenute all’interno di una società così ovattata, si trasforma subito in una vera e propria caccia alle streghe. I riferimenti di Ross sono molteplici, da La rosa purpurea del Cairo al peccato originale con Eva che porge la mela ad Adamo scatenando, in questo caso, il primo vero diluvio di Pleasantville. Quando la popolazione antirivoluzionaria brucerà i libri della biblioteca, per rendere omaggio alla letteratura, David e il proprietario della caffetteria, dipingeranno uno splendido murale su uno dei lati di un edificio pubblico e, tra i libri rappresentati con le ali mentre, fuggendo dalle fiamme dell’ignoranza, si elevano verso il cielo, vi è anche l’immancabile quanto rivoluzionario “Catcher in the Rye”, meglio conosciuto in Italia con il titolo de “Il giovane Holden” il cui autore, Salinger, è recentemente scomparso. Produttore esecutivo Steven Soderbergh. (Cristina Cocco)
 
Titolo originale: id.
Regia: Gary Ross
Interpreti: Tobey Maguire, William H. Macy, Joan Allen, Reese Whiterspoon
Durata: 124’
Origine: USA, 1998
Lunedì 8 febbraio, ore 21 Premium Emotion
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