FILM IN TV: "Rien ne va plus" di Claude Chabrol

Al suo cinquantesimo film il regista francese confeziona un'opera che è un vortice di palesi imbrogli. Chabrol si diverte e ci diverte con Rien ne va plus che mette in scena il piacere del gioco anche attraverso una insospettabile trasversalità autobiografica. Sabato 23/12 ore 1:15 La 7

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Il gioco è fatto e Chabrol si diverte e ci diverte, con il cinema, attraverso una commedia degli inganni dal vaghissimo sapore retrò che inscrive, all'interno di una trama fitta di eventi altrettanto ingannevoli – per i protagonisti e per lo spettatore, funzionando, in questa occasione, il cinema di Chabrol come un meccanismo di biunivoco effetto, quella che oggi definiamo interattività – il volto, questa volta leggero, di Isabelle Huppert che è donna del mistero, apparente figlia/amante del proprio maestro – un insuperabile Michel Serrault – ma soltanto astuta costruttrice di abili raggiri e geniale creatrice di sottili seduzioni che rendono inafferrabile e sempre affascinante la sua presenza sulla scena.

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Non sarebbe stato il film che è Rien ne va plus senza Isabelle Huppert. Al suo cinquantesimo film il regista francese confeziona un'opera che è un vortice di palesi imbrogli, ma che è anche un film in cui la capacità della messa in scena gioca un ruolo decisivo, un po' come accade nelle commedie di Lubitsch. L'abilità dell'autore francese è appunto quella di utilizzare al meglio le potenzialità offerte dalla commedia leggera. La storia di questa anomala coppia di simpatici truffatori che si limitano a derubare i malcapitati del denaro guadagnato attraverso il gioco d'azzardo, salvo incappare in un affare più grande del previsto che ne destabilizza gli equilibri fino all'inatteso finale, costituisce la trama del film. Ma Chabrol ha più volte sottolineato quanto poco sia importante la trama rispetto ai suoi personaggi ed anche in questo caso l'originalità dei loro profili, frutto indubbio di una grande intesa tra attori e suo autore, occupa buona parte del piacere finale dello spettatore che guarderà il film.


Chabrol ha dichiarato che si tratta del suo film più autobiografico. Precisando, a tale proposito di come l'opera risenta, infatti, degli effetti e delle influenze dei suoi rapporti con la moglie e con la figlia determinando, in fondo, la natura indefinibile del rapporto tra i due protagonisti del film. Ragione di più quest'ultima per riaffermare l'essenza originaria di Rien ne va plus che mette in scena il piacere del gioco anche attraverso una insospettabile trasversalità. Se l'opera complessiva di Chabrol, tende a comporre un mosaico della faccia segreta della provincia, (Il mio temperamento mi spinge a guardare più con il microscopio che con il telescopio ebbe a dire all'incontro con il pubblico all'ultima edizione del Torino Filmfestival) Rien ne va plus fa emergere quella parte più indefinita del suo autore capace di agili e abili sconfinamenti che vanno oltre i sentimenti che accompagnano il delitto e capaci di innescare meccanismi di assoluto divertimento che guida i personaggi di questo e che diventa componente imprescindibile del gioco del (suo) cinema.


 


 


Titolo originale: Rien ne va plus


Regia: Claude Chabrol


Interpreti: Isabelle Huppert, Michel Serrault, Françoise Cluzet


Origine : Francia/Svizzera 1997


Durata: 105'


 


Sabato 23 dicembre h. 01:15 La 7 

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