Franco Zeffirelli, conformista ribelle, di Anselma Dell’Olio

L’attenta ricerca d’archivio ricostruisce la vita del regista fiorentino, ma manca un intervento critico che leghi i temi della sua polemica artistica.

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Franco Zeffirelli, fiorentino, polemico e legato ad una concezione artistica e della bellezza di stampo classico o forse neoclassico, come registra un critico d’arte nel film di Anselma Dell’Olio, è stato un regista controverso e volutamente lontano da ogni idea di arte che fosse popolare, nonostante ogni sua asserzione e nonostante la sua produzione artistica. In fondo il film della Dell’Olio non fa che confermare una aristocraticità del pensiero e dell’approccio all’arte che si accompagnava ad una assidua frequentazione, che diventava anche solare e vero legame artistico e d’amicizia, con molti, anzi moltissimi volti noti del cinema, del teatro e dello spettacolo in genere. Da qui anche la sua partecipazione al mondo della musica lirica e del teatro, oltre che del cinema e in questo mondo, da allievo ribelle del comunista Visconti, lui dichiaratamente anticomunista, ha raccolto quell’eredità spirituale che legava Visconti ad un’ideale forma della bellezza, che però nel regista fiorentino quasi mai si è coniugato con un confronto con la storia, diversamente dal cinema con cui il suo maestro si fece conoscere nel mondo.
Su questi temi e sulle molte altre sfaccettature della sua notevole produzione artistica che ha spaziato dal teatro al cinema con ottimi risultati anche all’estero, si dipana Franco Zeffirelli, conformista ribelle già presentato alla recente Mostra del Cinema di Venezia. Forse è stato proprio all’estero, dove ha pesato meno la sua appartenenza politica ad una destra berlusconiana che lo ha visto anche candidato e senatore, che Zeffirelli ha trovato una piena conferma delle sue qualità. I suoi amici e le persone che lo hanno conosciuto lo confermano durante le due ore di film in cui scorrono le testimonianze e le immagini di repertorio, scelte, va detto, con la dovuta cura, nelle quali emerge il carattere polemico e anche una animosità controllata del regista. Il racconto di Zeffirelli uomo e artista si ricompone anche legandosi alla sua vita privata e a quella omosessualità mai sbandierata o rivendicata, ma neppure negata, in quella contraddizione con una religiosità visionaria dalla quale sono nate anche alcune sue opere per il cinema.
Un lavoro di curato assemblaggio di materiali, una ricerca attenta e coerente, un recupero dai molteplici archivi che, ovviamente, finisce con il diventare anche un racconto di un pezzo della storia dello spettacolo italiano, ma manca un intervento critico che fa da filo rosso  e che possa legare criticamente l’esito della sua opera. Franco Zeffirelli, conformista ribelle diventa un’occasione per una rilettura del personaggio e della sua intera produzione artistica, quello che si dice un onesto lavoro di ricerca e di compilazione.

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Regia: Anselma Dell’Olio
Distribuzione: RS Productions
Durata: 123’
Origine: Italia, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5
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Il voto dei lettori
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