FUTURE FILM FESTIVAL 2004 – Il vero effetto speciale sono i pastelli di cera!

Come ogni anno si assiste con piacere al rito degli omaggi alla grande tecnologia americana da parte del pubblico e della stampa presente al Future Film Festival. Incontro con Ralph Eggleston, premio oscar e production designer di "Finding Nemo" della Pixar Animation Studios.

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Ogni edizione apriamo il cuore alle parole degli officianti della Pixar (Finding Nemo), della Weta (Il Signore degli Anelli) ed di altre stupefacenti case di produzione di effetti speciali ed animazione,  rispondendo al verbo incarnato non con un amen, ma con un ohhhh, insopprimibile, alla fine delle loro mirabolanti presentazioni,  pardon, messe.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Naturalmente in religioso silenzio.


Come raccontare  quindi l'esperienza a chi non c'era? E' un po' come parlare di Sai Baba e dei suoi gioiosi miracoli. Fortunatamente  questi guru poggiano i piedi sulla terra,  anche se quella statunitense o neozelandese,  e non sono così superumani come appaiono.


Ralph Eggleston, production designer per Finding Nemo della Pixar ci ha donato infatti le consuete prelibatezze  digitali condendole con una nota delicata di umanità. Infatti presentando il percorso realizzativo  di Nemo ha iniziato parlando del Color script ovvero di come sia necessario realizzare  una presentazione dei caratteri visivi dei personaggi di un "cartone" evidenziando da subito quali saranno i colori che li contraddistinguono e di come lui lo faccia utilizzando i pastelli a cera. Pastelli a cera! (Fantastico). Per tutti coloro che "pensano digitale" ecco un esempio di arte figurativa assolutamente manuale.  I disegni erano veramente ben fatti e davano l'impressione di un gioco diverso in cui Ralph si sia ritrovato chino sul foglio a tracciare linee di cera, seguendo con immediatezza  le idee guizzanti della mente. Concentrato come un fanciullo nel suo inventare,  senza occhi che bruciano per la lunga permanenza davanti allo schermo di un computer, con la certezza di essere tutt'uno con l'oceano di Nemo. Una visione liberatoria che per un attimo ci ha portato lontano dagli obblighi del sistema binario e delle sue periferiche. Ma è solo un attimo.

Progetti come Nemo necessitano di molte persone, organizzazione  maniacale del lavoro, centinaia di computer pronti a modellare,  renderizzare.  E subito si passa al Character Design, la costruzione delle espressioni dei personaggi che nella storia di Nemo sono disegnati con insolito realismo, ai test del Reef dove Nemo vive e ai paesaggi marini che al contrario sono costruiti con grande fantasia, al test sui giochi di luce nell'acqua, un elemento sempre difficile da rappresentare e governare  con il computer,  al racconto di come ci siano state immersioni subacquee e persino l'autopsia di una balena per avere più informazioni e rendere la storia visivamente  più verosimile.


Un passaggio interessante per apprendere segreti sulle procedure operative della Pixar è stato quello in cui Eggleston ha presentato due clip che vedono il regista Andrew Stanton fare il Pitching. Dicesi Pitching una riunione di centinaia di persone interessate al progetto ove il Sig. Stanton si esibisce per ore raccontando la storia del film mimandola e sonorizzandola con il solo aiuto delle sue espressioni; un po' come Robin Williams o Dario Fo. Stanton si è esibito nel pitching dopo due anni dall'inizio della lavorazione, circa a metà del percorso produttivo, dopo aver valutato tutti i problemi concernenti il film e averli almeno in parte risolti, con lo scopo di convincere l'audience che tutto stia filando liscio e inoltre di avere  da essa un feedback utile per risolvere quello che ancora non funziona. Americani.


Non poteva mancare alla fine un accenno, indotto dalla domanda di uno spettatore,  alla Pixar University, il luogo ameno ove le nuove leve dell'animazione della Pixar si formano seguendo corsi di yoga e quant'altro serve ad imparare il mestiere e a disegnare,  anche manualmente (perciò chi volesse fare sul serio nel campo dell'animazione può prendere nota della cosa e cercare di entrare nel mondo degli Extrapixarterrestri). 


Comunque alla fine della celebrazione  è rimasto in tutti noi il gusto pieno di aver partecipato  per qualche momento all'esperienza (mistica?) di chi lavora davvero per la qualità ed il guadagno senza che vi sia discriminazione alcuna tra l'una e l'altro, nella serena convinzione che giocare sia necessario per vivere meglio.

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array