FUTURE FILM FESTIVAL 2005 – Chiude il festival del cinema digitale: trentamila presenze e grandi ospiti internazionali

Con la cerimonia di premiazione e la proiezione dei corti di Sotto 5 si spengono i riflettori sulla settima edizione del festival bolognese, che ha confermato il grande favore di pubblico ottenuto nelle annate precedenti.

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Chiude i battenti anche la settima edizione del Future Film Festival, che ha registrato, nei cinque giorni di programmazione, circa trentamila presenze.

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Quest'anno, per la prima volta la manifestazione bolognese ha voluto chiudere con una cerimonia di premiazione vera e propria, la cui assenza rappresentava un fattore anomalo rispetto ad altri festival, e che si configura, per certi versi, anche come uno stimolo e un supporto economico alle opere e ai registi emergenti. Il premio Platinum Grand Prize è stato assegnato a Jerry Davis, produttore della Blue Sky (L'era glaciale), mentre il Future Film Digital Award (assegnato per il sesto anno) è andato a Imparare dal vento, videoclip dell'omonima canzone dei Tiromancino diretto da Ascanio Malgarini e Romana Meggiolaro. Premiati anche due cortometraggi (Future Film Short) con il Premio del Pubblico Gan, L'età del fuoco di Mauro Calvone e Ryan di Chris Landreth. Da segnalare anche il Future Web Festival, vinto per il sito corporate da Stefano Brambilla con www.jungleraiderpark.com  e per il sito independent da Massimiliano Fabrizi con www.computermuseum.it  e Speranza Casillo con www.speranzacasillo.com .


La cerimonia di premiazione è stata arricchita, oltre che da The Cosplay Contest, esibizione di concorrenti vestiti con abiti ispirati a film e serie animate o di fantascienza, anche dall'anteprima di cinque cortometraggi italiani prodotti dal festival in collaborazione con Sky, il cui obiettivo era la promozione di un cinema che posso sviluppare tecnologie digitali e la fantascienza in tutte le sue forme.


Il festival, orfano per la prima volta del film della trilogia Il signore degli anelli che da tre anni chiudeva l'ultima giornata (ma foriero anche di alcune polemiche), ha saputo trovare una fisionomia slegata dal grande evento che polarizzava l'attenzione generale, portando a Bologna personaggi di spicco come Genndy Tartakowsky, l'animatore capo della Pixar Angus McLane e Carlo Rambaldi e riscoprendo una serie di cortometraggi d'animazione giapponesi degli anni Venti e Trenta, che hanno avuto l'onore di aprire il festival. Ricchissima e di notevole livello, come sempre, la programmazione, che si distingue per la varietà delle proposte e la capacità di rappresentare al meglio le tendenze del cinema digitale e di animazione internazionale.


Il Future Film Festival ha ormai una collocazione ben definita nel panorama dei festival italiani e continua a difendere la sua singolarità, in quanto prima e unica manifestazione italiana di questo tipo.

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