I FILM IN TV: "La forza delle immagini – LENI RIEFENSTAHL" di Ray Muller
La vita di Leni Riefenstahl è fatta d’arte, e scelte difficili. Dai suoi inizi come danzatrice, attrice, al suo esordio in regia per puro caso. Quello era il nazismo, dove picchi d’estro e originalità creative potevano condurre a risultati spiacevoli. Venerdì 29 giugno a Fuori Orario
“La meravigliosa orribile vita di Leni Riefenstahl”, bramosa d’esser raccontata anche ai meno accaniti cinefili, esplode nel documentario di Muller, svelandosi in tutti i suoi lati migliori, e purtroppo, molto raramente, in quelli peggiori.
La vita di un genio è un paradosso, e come tale va accettata, analizzata, e mostrata. Il film di Muller poche volte s’accanisce sui legami che la regista tedesca aveva con la fazione nazista del tempo, così tralasciando forse uno degli intrecci più interessanti che un’opera del genere avrebbe potuto offrire.
La vita di Leni Riefenstahl è fatta d’arte, e scelte difficili. Dai suoi inizi come danzatrice, attrice, al suo esordio in regia per puro caso. Una donna che visse novantanove anni, e si ritrovò alle prese con la delicata situazione politica hitleriana degli anni trenta. Grazie alle sue doti innate di regia, le venne affidato il compito di documentare il congresso nazionalsocialista del
Quello era il nazismo, dove picchi d’estro e originalità creative potevano condurre a risultati spiacevoli, così com’era accaduto a Zielke, autore di un’opera commemorativa dei cent’anni delle ferrovie tedesche, giudicata dal partito ben poco propagandistica, che costò al regista la prigionia in un ospedale psichiatrico. Questo era il nazismo.
Ma Leni più di una volta s’impose sulla scena prendendo la situazione di petto. Le sue memorie, uscite pochi anni or sono, tentano di smentire i legami che quest’autrice aveva con il partito.
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Si dice che film assoluti come Olympia siano una tappa finale e definitiva di un determinato genere; dopo di loro nessun altro prodotto potrebbe esprimere al meglio quell’universo. Leni fu in grado di entrare negli occhi dei corridori velati dal sudore, di interpretare in prima persona la loro fatica, e non ebbe paura di fermare il suo sguardo più volte su Owens, eroe di colore che beffeggiò il partito nazista portando a casa numerose medaglie.
Il documentario di Muller è un’opera interessante, sebbene debba tutto all’interessante vita del genio Riefenstahl, spentosi pochi anni or sono, emarginato dal mondo del cinema a causa di quel maledetto legame da cui ella stessa, più volte, tentò di divincolarsi
La forza delle immagini – Leni Riefenstahl
Regia: di R. Muller con M.Dietrich, documentario
Origine: Bel/Fra 1993
Durata: 181'
Venerdì 29 giugno a Fuori Orario