I pinguini di Madagascar, di Eric Darnell e Simon J. Smith
Cerca di mettere insieme le gag slapstick che hanno fatto la fortuna di Ice Age con il ritmo e le ambientazioni esotiche dello spy-movie. Il tentativo riesce soltanto per quello che riguarda le improvvisazioni di Kowalski e della sua squadra ma non stimolano l'interesse del pubblico adulto: le loro distruttive imprese divertono fino a quando non diventano ripetitive.
Le necessità di rinnovamento della Dreamworks scandagliano tutte le possibilità e la ricerca di una nuova saga su cui puntare a lungo termine si alterna con la scommessa sicura dello spin-off. La sua uscita natalizia rientra in questa seconda categoria e The Penguins of Madagascar è il primo film in solitaria degli abituali comprimari dei famigerati fuggiaschi dello zoo di Central Park.
L'idea di uno sviluppo narrativo secondario aveva già partorito una serie televisiva trasmessa su Nickelodeon dal 2008 ed effettivamente il film è una decisa retromarcia della Dreamworks verso un pubblico più infantile. I protagonisti si cimentano in una felice serie di gag di impostazione slapstick ma il film è meno stratificato rispetto ai suoi soliti standard. Gli spettatori adulti potrebbero essere attratti dalla parodia del cinema action e dal ritmo che prova a riprodurre le situazioni e le ambientazioni esotiche degli spy-movies. Il tentativo è lodevole ma anche nel caso in cui fosse riuscito si rivolgerebbe soltanto ad una platea autoreferenziale e cinefila. L'incipit che racconta le loro origini è molto gustoso ma il loro rocambolesco salvataggio di un uovo nel bel mezzo dell'Antartide ricade dalle parti di Ice Age e non contribuisce a rinnovare la verve della Dreamworks.
La trama ruota intorno allo scontro con una vera banda d'azione che non crede alle spacconate di Kowalski sulla sua squadra di elite. Il suo ingegno fortunoso deve competere con quello istituzionale di Classified e dei suoi impeccabili aiutanti. I pinguini vengono salvati dopo un divertente inseguimento per i canali di Venezia da un'associazione segreta e molto attrezzata che deve sventare un piano per distruggere il mondo. Il capo della North Wind è un nobile lupo grigio e i suoi uomini si dividono delle armi hi-tech e un'areonave che gli permette di viaggiare in ogni angolo del pianeta ma il loro physique du role gli gioca contro.
John Malkovich doppia e offre il suo carattere al villain di turno ma Dave the Octupus non è all'altezza di altre brillanti intuizioni del passato: è un cattivo strampalato e la sua prima presentazione aveva fatto sperare per il meglio. Il suo rancore affettivo verso i pinguini nasce dai tempi dello zoo: la loro sgradita presenza lo aveva costretto a liberare la sua vasca per fare spazio ai nuovi idoli dei bambini. Una simile emarginazione poteva seguire il canone della Dreamworks che spesso ha eletto i gregari e i loser allo stato di protagonista. La piovra non va oltre la macchietta del maniaco che fa un monologo muto ai suoi odiati nemici perchè non riesce ad accendere il microfono della sua webcam.
L'eccesso di confidenza di Kowalski e dei suoi compagni è l'unico motore narrativo del film e I pinguini di Madagascar rovescia la loro distruttiva capacità di improvvisazione contro l'approccio scientifico della North Wind. I loro conflitti di competenza con Classified si concludono sempre con la rassegnata resa del comando da parte del lupo ai loro improbabili piani d'attacco. Le complicate peripezie dei pinguini sono divertenti ma sono anche ripetitive nonostante i rapidi cambi di scenario: le battute fanno colpo sui più piccoli ma l'impressione è che valgano soltanto sotto l'albero.
Titolo originale: The Penguins of Madagascar
Regia: Eric Darnell, Simon J. Smith
Voci di: Tom McGrath. Chris Miller, Conrad Vernon, Christopher Knights. Benedict Cumberbatch, John Malkovich
Origine: USA, 2014
Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 92'