Il cinema e l'impegno civile di Mimmo Calopresti – 27 luglio Bagnara Calabra – 28 luglio Gioiosa Jonica
Documentarista raffinato e attento alla realtà soprattutto del mondo del lavoro, sin dai suoi esordi, ma anche sceneggiatore e regista di film di impegno equilibrati, intimi, con grande attenzione alla struttura narrativa e al linguaggio delle immagini, attinge la sua forza dalla migliore tradizione del genere
Il cinema e l’impegno civile di Mimmo Calopresti – 27 luglio Bagnara Calabra – 28 luglio Gioiosa Jonica
Il cinema di impegno civile ha offerto il meglio di sé quando ha saputo coniugare la critica sociale con una salda struttura narrativa, evitando il pericolo di cadere nel didascalismo e nella semplificazione. ll cinema di Mimmo Calopresti ne è un esempio attuale. Documentarista raffinato e attento alla realtà soprattutto del mondo del lavoro, sin dai suoi esordi, ma anche sceneggiatore e regista di film di impegno equilibrati, intimi, con grande attenzione alla struttura narrativa e al linguaggio delle immagini, attinge la sua forza dalla migliore tradizione del genere: «[…] Il mio lavoro con il cinema parte da Torino, dal suo fermento culturale e politico, dal suo festival, da tutte le persone con cui ho realizzato cortometraggi, documentari, iniziative, in una sorta di proseguimento ideale di quello che si chiamava “cinema militante”, realizzato da militanti politici che facevano autonomamente cinema come pratica politica, girando davanti alla fabbrica, dando voce agli operai, discutendo nelle riunioni i materiali girati. Noi videomaker, ad anni di distanza, abbiamo assorbito qualcosa di quel mondo e anche se i nostri lavori erano completamente diversi partivamo dalla stessa idea: la possibilità di intervenire nella realtà. Penso che questa impostazione sia rimasta nelle cose che ho fatto, con ogni lavoro cerco sempre di capire come questo possa modificare in positivo la realtà. Di solito comincio i film con una domanda a cui cerco di dare una risposta.» (M. Calopresti, in AA.VV., "Torino città del cinema", Il Castoro, Milano, 2001). Il Circolo del Cinema “Cesare Zavattini” di Reggio Calabria ha fortemente creduto nella necessità di dare visibilità a questo cinema di qualità e impegno civile che trova le sue radici anche in Calabria, grazie ad un autore che ha fatto delle proprie origini calabresi un motivo di ricerca e di impegno personale.