"Il muro", di Simone Bitton

Documentario registicamente finissimo ed emozionante, diretto dall'israeliana di origine marocchina Bitton, assurge a un'amara riflessione su tutte le guerre e le loro cause. Sui mostri di cemento, le barriere architettoniche e sociali, che la più atroce delle violenze produce.

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Non adotta il populismo, la bonaria demagogia talvolta fortemente incline al sensazionalismo e al drammatico, la regista Simone Bitton al suo opus numero 16. Realizzando un lavoro altamente significativo, 96 minuti dedicati alla guerra e al reciproco odio che da moltissimi anni dilania le terre tra la striscia di Gaza e Gerusalemme. Il muro altro non è che quella terribile e improbabile "soluzione" architettonica che, secondo i ministri del governo israeliano, dovrebbe porre fine all'arrivo di nuovi terroristi palestinesi. Eppure qualcosa va storto: i kamikaze si fanno esplodere lo stesso, con sfrenata fede e convinzione, nelle piazze e nei mercati di Tel Aviv e delle zone limitrofe. A nulla e servito il sacrificio di molti, la cooperazione tra gli stati esteri per una politica internazionali aperta al dialogo e la morte dei leader di ambedue le fazioni: Yitzhak Rabbin e Yasser Arafat. Il muro sorge come un gigantesco spettro di cemento armato nel deserto, è la terribile linea di demarcazione che divide due popoli, due culture e due religioni. E' forse l'emblema più sfacciato e tangibile dell'intolleranza, il pensiero dello spettatore correrà subito a quello di Berlino distrutto nel '90, ad un simbolo quasi biblico: un moderno leviatano. Simone Bitton compie il miracolo di riuscire a trovare un saggio equilibrio nella narrazione degli eventi, nell'uso non riveduto e corretto della storiografia del conflitto. Non ci sono scoop, frammenti di reportage o effetti animati ad abbellire/nobilitare la pellicola. Non siamo davanti alla televisione che fa il cinema, ma al cospetto di un documentario che è dichiaratamente schierato contro la guerra non contro le ideologie o le religioni. Una straordinario prova di "coraggio cinematografico", che consegna al grande schermo un importante documento che sarebbe finito senza distribuzione, relegato ai tardi orari di un qualunque palinsesto televisivo. La sua forza stà nella pericolosità delle immagini come specchio di ciò che ci circonda. Nell'usare il cinema come mezzo per far vedere alla gente la realtà senza condizionamenti, distorsioni o limiti alcuni, senza secondi fini.                 

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Titolo originale: Mur


Regia: Simone Bitton


Distribuzione: Lucky Red


Durata: 96'


Origine: Francia/Israele, 2004.

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