Il talento del calabrone, di Giacomo Cimini

Il secondo lungometraggio di Giacomo Cimini, su Amazon Prime Video, ha un intento preciso: riavvicinare il cinema italiano al cinema di genere USA. Con un mefistofelico Sergio Castellitto

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Il talento del calabrone sfrutta gli archetipi narrativi del thriller ad alta tensione, sulla scia di In linea con l’assassino – Phone Booth, Liberty Stands Still, ATM  -Trappola Mortale. E si regge sul dialogo tra due personaggi – un villain misterioso che si aggira per la metropoli coinvolge un dj famoso nel suo piano machiavellico.

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Il secondo lungometraggio di Giacomo Cimini, in streaming su Amazon Prime Video, ha un intento preciso: riavvicinare il cinema italiano al cinema di genere o meglio ad un certo filone neo noir, seguendo l’estetica e il linguaggio hollywoodiano. Cimini scrive assieme a Lorenzo Collalti una storia che si basa sulla tensione dello spettatore, costruendo narrazione e rappresentazione sul modello americano. Utilizza i fondali digitali per ricreare la città di Milano vista dall’alto di un grattacielo e la ritrae come una metropoli caotica che rappresenta luce e ombra, bene e male. Il risultato è un esperimento interessante, che si avventura in una dimensione lontana dal contesto italiano.

A Milano nello studio di Radio 105 è in onda la trasmissione notturna diretta da Steph (Lorenzo Richelmy), uno dei dj più popolari d’Italia. Dato che per questa sera ci sono in palio i biglietti del prossimo concerto, i fan chiamano numerosi e commentano sui social per tentare la fortuna. Tutto procede secondo i piani finché un uomo misterioso irrompe nel programma con una telefonata e annuncia che sta per suicidarsi. Dice di star girando per la città con un’autobomba. Dice che vuole essere ascoltato, che Steph dovrà prestare tutta l’attenzione necessaria. Dovrà seguire delle indicazioni precise altrimenti causerà una strage. E lascia un indizio, il nome in codice che utilizza per interagire sui social: Calabrone.

Bisogna riconoscere che l’interpretazione di Sergio Castellitto nei panni di questo cattivo tormentato è il punto forte del film. Non a caso la narrazione è interamente costruita sulla conversazione tra Steph e il Calabrone e sull’alternarsi degli ambienti che restano sempre lo studio radiofonico e l’autobomba. Così lo spettatore è costretto anche lui a prestare attenzione, a ragionare su ciò che sta accadendo realmente. Perché niente è come sembra. La verità viene a galla soltanto nel finale, ma già ce la suggeriscono i flashback. Davanti a migliaia di ascoltatori, il Calabrone trascina Steph in un gioco psicologico contorto. Ma il suo intento non è quello di seminare il caos, vuole diffondere un messaggio che ha a che fare con il suo passato.

Regia: Giacomo Cimini
Interpreti: Sergio Castellitto, Lorenzo Richelmy, Anna Foglietta, David Coco, Gianluca Gobbi, Guglielmo Favilla, Gabriele Greggio, Cristina Marino, Bianca Friscelli, Marina Occhionero, Viola Sartoretto, Massimo Triggiani, Viviana Colais, Alessio Di Domenicantonio, Cyro Rossi
Distribuzione: Eagle, Amazon 
Durata: 84′
Origine: Italia, 2020

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.6

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
3.08 (59 voti)
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