In fondo al bosco. Incontro con Stefano Lodovichi, Filippo Nigro e Camilla Filippi

Il regista Stefano Lodovichi e gli attori Camilla Filippi e Filippo Nigro, hanno presentato oggi In fondo al bosco, un thriller con sfumature horror ambientato nelle valli trentine

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Stefano Lodovichi ha presentato oggi il suo secondo lungometraggio, il thriller In fondo al bosco, insieme agli attori Filippo Nigro e Camilla Filippi e ai rappresentanti di Sky Cinema e della Onemore Pictures. La trama del film, ambientato in Val di Fassa, prende avvio da un’usanza trentina, la festa dei Krampus, celebrata ogni 5 dicembre, che vede gli abitanti delle cittadine alpine travestirsi da demoni per un baccanale che dura fino all’alba. Durante l’evento il piccolo Tommi, spaventato dalle maschere, si inoltra nel bosco e ne viene apparentemente risucchiato. Il film uscirà in sala il 19 novembre.

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“Il filo rosso del mio cinema” esordisce Stefano Lodovichi “è il rapporto genitori-figli. Io ho 32 anni ma ancora non sono padre, e forse per questo il mio punto di vista è stato sempre e continua a essere quello dei figli, ossia all’altezza del bambino. Il bosco del mio film potrebbe essere visto come una rivisitazione di quello di E.T., ci sono molte influenze cinematografiche legate alla mia infanzia”.

Ma In fondo al bosco guarda anche ad altri modelli: “Nel film ci sono molti riferimenti pittorici e letterari di stampo romantico, per questo contrasto tra l’uomo e la natura estrema. Per quello che riguarda i richiami cinematografici, ci sono tante cose, essendo cresciuto tra gli anni ’80 e ’90 il mio film guarda a Spielberg e a Ridley Scott, ma ci sono anche Hitchcock, Polanski e Lars von Trier”.

AQUADRO-Regista-Stefano-LodovichiFilippo Nigro, nei panni di Manuel, il padre di Tommi, spiega così la scelta del ruolo: “Questo personaggio mi affascinava per la sua capacità di sopravvivenza ad un evento così traumatico, come può essere la perdita di un figlio. La gamma di sentimenti che deve aver vissuto è molto ampia: rabbia, frustrazione, sensi di colpa. Come attore interpretare un ruolo così è stata una sfida, e la sceneggiatura è buonissima, mi ha subito convinto, è piena di twist narrativi. Quello che volevo sottolineare in Manuel era la sua solitudine, il suo isolamento nei confronti di una comunità che lo accusa dell’omicidio del figlio, ma anche nei confronti di sua moglie, che pure lui ama. È un personaggio devastante da interpretare, così carico di rabbia. È debole, ma è anche pronto a esplodere da un momento all’ altro”. Mentre Camilla Filippi racconta di aver molto empatizzato con Linda, il suo personaggio: “Come madre, leggendo la sceneggiatura, ho provato subito pena per il dolore di Linda, e ancora di più per la sua negazione, la sua incoscienza nei confronti di una sofferenza così grande. Mi sono subito immedesimata in lei, anche nel look, ci tenevo ad essere esteticamente coerente con lei, ad apparire dimessa. Questa per me è stata un’esperienza enorme, a noi donne al cinema viene richiesto di essere carine e sorridere, ma stavolta mi hanno chiesto molto di più, come per Manuel, anche Linda si porta una solitudine interiore immensa, ed anche un’incapacità di affrontare la vita nella solitudine”.

Parlando del suo prossimo progetto, un fantasy dedicato a grandi e bambini che verrà trasmesso su Sky, Lodovichi definisce la sua idea di cinema come “far vedere allo spettatore qualcosa in più rispetto a quello che può osservare affacciandosi alla finestra”.

 

 

 

 

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