Jafar Panahi arrestato
Il regista iraniano arrestato nel cimitero di Teheran
Il regista iraniano Jafar Panahi – Pardo d'Oro a Locarno nel 1997 con il film "Lo specchio" e Leone d'Oro a Venezia nel 2000 con "Il cerchio" – è stato arrestato nel cimitero di Teheran durante l'intervento della polizia per fermare la commemorazione delle vittime delle proteste post-elettorali. Con Panahi sono stati arrestati anche la moglie Tahereh Saidi e la figlia Solmaz. Considerato uno degli esponenti di punta della 'nouvelle vague' del cinema iraniano, Panahi è sempre stato critico nei confronti della teocrazia al potere a Teheran. Nonostante il loro successo internazionale, gran parte dei suoi film in Iran sono stati censurati.
I primi scontri sono arrivati con la carica sui manifestanti che si erano radunati nel cimitero di Behesht-e Zahra, nel sud di Teheran, dove sono sepolti Neda Agha-Soltan e altri giovani uccisi nella manifestazioni del 20 giugno. La polizia iraniana è intervenuta anche con lacrimogeni contro circa 3 mila sostenitori dell'opposizione radunatisi nel pomeriggio al Grande Mossala di Teheran, dove le autorità avevano vietato una commemorazione delle vittime delle violenze. Gli agenti sono intervenuti quando i manifestanti si trovavano sulla Vali Asr, una grande arteria di Teheran dove centinaia di automobilisti stavano procedendo a passo d'uomo e a clacson spiegati. La polizia, secondo vari testimoni, ha cercato in tutti i modi di impedire che il corteo arrivasse al Grande Mossala. "Sulla via Takht e-Tavous diversi cassonetti sono stati incendiati", ha raccontato un manifestante. Tra le persone arrestate ci sarebbe anche Mahnaz Mohammadi una giovane regista di documentari