Il tema del gioco è abbastanza ricorrente nel cinema e nella letteratura. La cinematografia, anche quella italiana, è piena di lungometraggi in cui il gioco è l’argomento centrale o di contorno. Ovviamente si fa riferimento a film realizzati in un’epoca in cui per provare le emozioni derivanti dal gioco d’azzardo era necessario recarsi in un casinò. Uno scenario, se vogliamo, radicalmente diverso da quello odierno cui i portali di casinò e i migliori siti di slot machine online consentono a chi vuole giocare di non dover necessariamente raggiungere un casinò terrestre, un dettaglio che rappresenta una radicale differenza se paragonato al passato, quando questi film furono prodotti. Scopriamo quali sono i film italiani dedicati al gioco d’azzardo che sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo.

La Signora gioca bene a Scopa? e La città gioca d’azzardo
Uno di questi film è “La signora gioca bene a scopa?”, film del 1974 diretto da Mariano Laurenti, una commedia in linea con l’umorismo dell’epoca, in cui è centrale il gioco del poker. Il film segue le peripezie di un giovane venditore di scarpe, Michele Cammagliulo (Carlo Giuffré), il quale, dopo aver accumulato importanti debiti per il gioco è obbligato a riciclarsi come gigolò. Per sua fortuna conoscerà un’avvenente fanciulla, Eva (Edwige Fenech), che gli darà una mano a tirarsi fuori da una situazione difficile.

“La città gioca d’azzardo”, è un noir del 1975 diretto da Sergio Martino ambientato a Milano, in cui vengono narrate le vicende di Luca Altieri (interpretato dal francese Luc Merenda), un giocatore d’azzardo che si fa largo a suon di vincite nel Club 72, gestito da un uomo di malaffare chiamato “Il Presidente” (Enrico Maria Salerno). Il protagonista s’innamora proprio della figlia di quest’ultimo, Maria Luisa (Dayle Haddon), che però è fidanzata con Corrado, altra figura di spicco del giro relativo alla bisca. Inutile dire che l’amore tra i due verrà in tutti i modi osteggiato, dando vita a un finale sorprendente.

Il secondo tragico Fantozzi, Pari e dispari e Regalo di Natale
“Il secondo tragico Fantozzi” è un altro film in cui si parla del gioco. Questo cult, uscito nel 1976, è interpretato come tutti i film della saga dal mitico Paolo Villaggio, che pur essendo scomparso nel 2017 ha reso immortale il ragionier Fantozzi. In questo capitolo della saga, il suo superiore, il Duca Conte Semenzara, grande appassionato di gioco d’azzardo, vuole a tutti i costi visitare il gran Casinò di Montecarlo e sorteggia Fantozzi per accompagnarlo. Dopo un viaggio da incubo, giunti al casinò, il povero Fantozzi è costretto a subire tutte le scaramanzie del Semenzara. Approfittando di un momento di libertà, il ragioniere riesce a vincere 700mila lire alla roulette, ma il Duca Conte si impossessa del denaro, sperperandolo e lasciando Fantozzi al verde.

Altro grande classico del cinema in cui si parla di gioco è “Pari e dispari”, film uscito nel 1978 per la regia di Sergio Corbucci con i mitici Bud Spencer e Terence Hill. Uno dei tanti film che ha visto insieme l’inseparabile coppia, che in questa pellicola interpretano i due fratelli. Johnny Firpo (Terence Hill) viene incaricato di mettere ko una gang di allibratori clandestini capeggiata da Paragoulis, detto “il Greco”, conosciuto per la sua abilità a poker. Johnny fa così la conoscenza di suo fratello Charlie (Bud Spencer), camionista ed ex giocatore d’azzardo ormai pentito, che in virtù dei suoi trascorsi al tavolo verde aiuterà Johnny nelle sue indagini.

“Regalo di Natale” di Pupi Avati è un film del 1986, è un altro lungometraggio sul tema del gioco. Un film come suggerisce il titolo stesso, ambientato la sera della vigilia di Natale in cui i protagonisti sono un gruppo di amici (Diego Abatantuono, Alessandro Haber e George Eastman), tentano di truffare un facoltoso avvocato (Carlo Delle Piane) durante una partita di poker.