La plus précieuse des marchandises, di Michel Hazanavicius

Una fiaba animata ambientata in Polonia, dentro un bosco attraversato da una ferrovia dove passano i treni diretti ad Auschwitz. Un bel film triste e malinconico. CANNES77. Concorso

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C’era una volta un povero taglialegna che viveva con sua moglie in una casa nel bosco, vicino alla ferrovia. Comincia con l’incipit di una fiaba il primo lungometraggio animato di Michel Hazanavicius, un adattamento dell’omonimo romanzo di Jean-Claude Grumberg. Un film che riporta in concorso il cinema di animazione nella sezione principale di Cannes dal 2008, quando un altro film sulla guerra, Valzer con Bashir, aveva ottenuto un’ottima accoglienza e ha vinto poi un Golden Globe come miglior film straniero. Un giorno, mentre la neve cadeva e soffiava un vento gelido, la povera moglie del taglialegna sentì un rumore, e poi un pianto. Trovò un fagotto, e lì dentro, infreddolita e spaventata, c’era una bambina. Quella bambina, scambiato da lei per un dono del Dio del treno, era in realtà una neonata ebrea gettata da una carrozza in corsa verso Auschwitz da un padre disperato. La guerra e l’orrore vengono restituiti in una eco, il passaggio dei vagoni incessante verso i campi di concentramento, il lugubre presagio di un fischio nella notte, il fumo della locomotiva che evoca l’immagine dei forni crematori. Una zona di interesse, consumata dalla fame ed infestata dalla propaganda antisemita, le canard sul giudei uccisori di Cristo, chiamati in maniera sprezzante senza cuore, bevitori di sangue, le teorie cospirative rilanciate periodicamente, e che anche oggi trovano spazio come ripercussione del conflitto israelo palestinese. Perché la guerra genera odio e lo alimenta.

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Hazanavicius torna ad una delle sue passioni giovanili, il disegno, curando la fase preliminare del character design ed alla tematica dell’Olocausto già affrontata in The Search. Un film pressoché muto, modalità già sperimentata con The Artist, escludendo le minime linee di dialogo recitate dagli attori della Comédie-Française ed i brevi interventi da un’ eccellente voce narrante, quella di Jean-Louis Trintignant. Le tavole ed il sound design dispongono già isolate, grande forza visiva.La diffidenza e la gioia dell’arrivo della bambina, l’inverno e la primavera, i corpi schiacciati sui carri merci, buttati nelle fosse, le famiglie divise all’arrivo, la fine della guerra, l’insieme audio visivo è un racconto triste ed emozionante sulla vita, l’amore e la morte. Ed una fine studiata per rispettare le premesse, sopravvissero, certo non felici e contenti, cambiati e consumati dalla storia ed un destino da ricostruire sulla ossa, a trasformare l’incubo in una nuova favola da raccontare ai nipoti.

La plus précieuse des marchandises è un film generoso, dal piccolo budget, con una grafica di ispirazione vagamente disneyana, pulita e piena di trasparenze, che fa un ottimo uso della profondità di campo, la sterminata desolazione e l’affetto catturato in primo piano. Delicato, profondo, semina una speranza, riprende la luce di un camino per riscaldare la notte, e cerca di trovare il battito del cuore, muto e nascosto dalla paura.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
4 (1 voto)
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