La programmazione di Fuori Orario dal 25 giugno all’1 luglio

Franco Franchi/Ciccio Ingrassia e Carmelo Bene sono i protagonisti di queste tre nottate, tra varietà televisivo/cinema e l’Otello.

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Domenica 25 giugno dalle 2.10 alle 6.00

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta

LUCI DEL CINEMA’ (8) 

Rivista, varietà, avanspettacolo tra cinema e televisione 

a cura di Paolo Luciani

GIOCHIAMO AL VARIETE’ – ETNEIDE

(Italia, 1980,  col.,  dur., 63’)

Regia: Antonello Falqui e Michele Guardì

Con: Franco Franchi, Marcella Bella, Tuccio Musumeci, Pino Caruso, Fioretta Mari, Muzzi Loffredo

GIOCHIAMO AL VARIETE’ rappresenta uno dei migliori tentativi della Rai di ricostruire il mondo dell’avanspettacolo (più che dal grande e sontuoso varietà), dividendo, giustamente, l’omaggio per aree geografiche: Roma, Milano, Napoli, la Sicilia. Chiamati a reinterpretare gag e numeri, storici, reinterpretati o nuovi che fossero, un mix di interpreti, in cui spiccavano in particolare quelli che quel mondo avevano direttamente conosciuto o a loro volta testimoniato in tanti film o varietà televisivi precedenti. In questa punta ETNEIDE si cerca di farci conoscere i diversi aspetti della comicità “basica” siciliana, che sommariamente, possiamo dividere tra Palermo e Catania.

A questa notte FUORI ORARIO farà seguire una serie di omaggi più particolareggiati non solo al duo Franchi ed Ingrassia, siano essi come coppia che come singoli, ma anche ad altri protagonisti siciliani e meridionali in genere, che hanno incarnato al meglio il mix  tra cinema, avanspettacolo e televisione.

“ Lo spettatore di Ciccio e Franco è forse lo stesso che fu di Totò. In Ciccio e Franco il pubblico dei poveri trova ancora la muffa di un pane circense che fu suo, l’eco di un divertimento che gli appartenne. L’eco dell’avanspettacolo, appunto, delle cui  tre caratteristiche: cosce, satira, volgarità (questa un elemento a se, anche se evidentemente ora strettamente integrata agli altri due), la prima è stata assorbita dai settimanali e poi dai film semi-pornografici…, la seconda è stata ovunque appiattita dal laidume televisivo ed è rinata coi vignettisti, la terza deviata dalla commedia di costume a livelli piccolo-borghesi. In Ciccio e Franco (o meglio: in Franco, perché Ciccio è una spalla, indispensabile come tutte le spalle) le cosce contano poco e la satira è rarissima. Resta la volgarità ed è qui l’essenza del loro comico e forse del loro successo. Franco Franchi non viene dalla tradizione, dalla grande, grandissima, tradizione napoletana. Palermo non ha una cultura comparabile a quella napoletana, e neppure a quella catanese (si pensi a Grasso, a Musco, a Rosina Anselmi, ai loro seguaci attuali). Ho visto Franchi e Ingrassia intorno al ’57-’58 in un teatro di cinema e avanspettacolo, in una piazza alle soglie della “Vucciria”, tra via Roma e via Maqueda. Canovacci risaputi, contorni miserrimi. Ma una prepotenza autentica, una comicità greve e spavalda, e soprattutto un rapporto immediato con il pubblico, che li riconosceva e si riconosceva nella loro volgarità, e la cui oscenità dava una grande sublimazione alle loro tremende repressioni, soprattutto sessuali. Come per il primo Totò, fame e sesso erano le loro molle, e l’elemento di essenziale complicità coi loro spettatori, esaltati, come per Totò e per tutti gli altri comici italiani almeno alle loro origini, dall’altra fondamentale complicità del dialetto”. (Saverio Esposito, da FOLLIE DEL VARIETA’, Feltrinelli, 1980) 

GLI AMANTI LATINI – (episodio LATIN LOVERS)

(Italia, 1965,  b/n,  dur., 24’)

Regia: Mario Costa

Con: Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Betsy Bell, Tanya Beryl, Nerio Bernardi, Gina Rovere

Sono 12 i film con Franco e Ciccio usciti nel 1965; si tratta della media produttiva  che li vede impegnati  per alcuni anni, trainata  dall’immensa popolarità che offre loro la televisione, dove cominciano ad essere ospiti fissi dei programmi più seguiti. Se in tv la spinta eversiva, mostrata in teatro ai loro esordi,  è necessariamente incanalata nel bianco e nero perbenista dei varietà del sabato sera, nei loro film, grazie anche ad una fidata cerchia di sceneggiatori e registi che sostanzialmente “ci hanno sempre lasciato fare, per risparmiare tempo, quindi soldi…”, rimane molto della loro comicità primitiva, fatta di  desiderio di avventure impossibili e luoghi comuni sulla Sicilia.

Anche nell’episodio de GLI AMANTI LATINI non sfuggono a questo canovaccio; due amici in vacanza a Taormina, pronti e sicuri di avventure galanti, meglio se con delle belle turiste straniere, così da poter raccontare con ancora maggiore soddisfazione l’accaduto ai loro amici al paese…in realtà, come nelle trame della commedia dell’arte, saranno costretti a mentire per primi a loro stessi, per come sono stati gabbati e bastonati  dalle loro “prede”.

FRANCO E CICCIO, GLI IRRESISTIBILI

(b/n & col., dur., 90’)

Antologia di apparizioni televisive di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, a cura di Fuori Orario

Tra le trasmissioni citate: IL SIGNORE DELLE 21 (1961), di Enzo Trapani;  IL CANTATUTTO (1963) di Mario Landi; SCALA REALE (1966), di Romolo Siena; PARTITISSIMA (1967), di Romolo Siena; IO JANE, TU TARZAN (1980), di Enzo Trapani; DRIM, di Gianni Boncompagni (1981); AVANSPETTACOLO (1992), di Giancarlo Nicotra

Per la coppia di attori, la definitiva uscita dai teatri di avanspettacolo, anche i più periferici, verso i palcoscenici del teatro di varietà, il cinema e la televisione, coincidono con l’incontro con Domenico Modugno; in sequenza, tra il ’60 e il ‘61si concretizzano le loro partecipazioni al film APPUNTAMENTO AD ISCHIA (1960) di Mario Mattoli con Modugno, Mina, ed altri protagonisti del teatro e del cinema comico come Carlo Croccolo, Pietro De Vico ecc.; l’esordio televisivo in IL SIGNORE DELLE 21 di Enzo Trapani, dove atterrano come dei veri e propri alieni, scatenati, con gag, spesso mute, riprese dal loro bagaglio provavo negli anni; ma soprattutto la loro partecipazione a RINALDO IN CAMPO (1961), il “grande varietà”, di Garinei e Giovannini al Sistina, con le star Modugno e Delia Scala, lo spettacolo celebrativo per i 100 anni dell’unità d’Italia, con una loro qualità di presenza che non avrebbe dovuto passare inosservata anche al nostro cinema….

MEZZANOTTE E DINTORNI

(1990, col., dur., 23’)

In questa puntata andata in onda il 24 gennaio 1990, Gigi Marzullo incontra un Franco Franchi stanco e già malato, capace però di ripercorrere con lucidità ed ironia la sua straordinaria vita.

 

Venerdì 30 giugno dalle 1.40 alle  6.00

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta

 RUSHES DI OTELLO

(Carmelo Bene per sempre – 9) (1)

a cura di Fulvio Baglivi e Simona Fina

OTELLO O LA DEFICIENZA DELLA DONNA

(Italia, 1979-2002, col, dur. 77’)

Regia, scene, costumi: Carmelo Bene

Interpreti: Carmelo Bene, Cosimo Cinieri, Michela Martini, Rossella Bolmida, Cesare Dell’Aguzzo

Prodotto dalla RAI e girato negli studi di Torino nel 1979 ma montato anni dopo, nel 2001-2002, è la messa in scena per la tv dell’omonimo spettacolo nella versione del 1979. Uno degli ultimi lavori di CB, fu proiettato per la prima volta nel 2002, il 18 marzo, subito dopo la morte, al Teatro Argentina di Roma.

RUSHES DI OTELLO – 1

(Italia, 1979, col., sonoro e muto, video)

Regia, scene, costumi: Carmelo Bene

Interpreti: Carmelo Bene, Cosimo Cinieri, Michela Martini, Rossella Bolmida, Cesare

Dell’Aguzzo

Fuori Orario cose (mai) viste manda in onda, suddivise in tre notti, circa 15 ore di girato di Otello o la deficienza della donna, riemerse dagli archivi lo scorso anno. Un estratto di venti minuti è presentato in anteprima il 30 giugno a Bologna all’interno del festival Il Cinema Ritrovato.

La storia dell’Otello televisivo di Carmelo Bene è una storia travagliata, fatta di annunci, scomparse e successive apparizioni che si susseguono dal 1979, quando Carmelo Bene gira per la Rai una versione del suo Otello o la deficienza della donna da William Shakespeare. Le riprese avvennero nello Studio 1 di Torino, allestito con strumenti all’avanguardia che permettessero la sperimentazione in video, con quattro telecamere separate. Carmelo Bene, che pochi mesi prima aveva allestito lo stesso spettacolo in teatro, sa cosa cerca attraverso la televisione, come aveva raccontato a Italo Moscati su Cineforum nel 1978: “La televisione è uno strumento che consente di scavare nel paesaggio umano. Che cosa voglio dire? Il paesaggio umano è costituito dalla presenza degli attori che non sono lontani come sulla scena ma sono una realtà viva sulla quale indagare minuziosamente. La telecamera diventa una specie di occhio esplorativo che coglie tutto, anche i più piccoli dettagli, e offre la possibilità di raccontare potendo selezionare un materiale enorme.”

Terminate le riprese Bene inizia il montaggio con Marilena Fogliatti, sempre a Torino, nella stessa sede dove Michelangelo Antonioni sta montando Il mistero di Oberwald, contemporanea produzione Rai per sperimentare le potenzialità del video. Tra i due nasce un confronto quotidiano, come racconta la Fogliatti, ma durerà poche settimane perché Carmelo Bene abbandona il montaggio per riprendere l’attività teatrale. Ritornerà sul girato venti anni dopo, quando è già ammalato e richiama Marilena Fogliatti per portare a termine il lavoro. L’Otello o la deficienza della donna sarà l’ultima opera di Carmelo Bene, verrà proiettato per la prima volta al Teatro Argentina di Roma il 18 marzo del 2002, due giorni dopo la sua morte. Le cassette su cui erano state riversate le riprese in due pollici del 1979 vengono prese in carico da Fuori Orario cose (mai) viste grazie all’amicizia tra enrico ghezzi e Bene. Alcune parti del girato vengono trasmesse nella notte del 5 aprile 2002, intitolata Infinith Otello e curata da Donatello Fumarola. Da allora i nastri sono rimasti in un archivio di Fuori Orario, fino a quando lo scorso anno, durante un trasloco, sono emerse ventotto cassette contenenti tutto il girato utilizzato da Carmelo Bene per montare L’Otello o la deficienza della donna.

 

Sabato 1 luglio dalle 1.45 alle 6.30

RUSHES DI OTELLO

(Carmelo Bene per sempre – 9) (2)

a cura di Fulvio Baglivi e Simona Fina

RUSHES DI OTELLO – 2

(Italia, 1979, col., sonoro e muto, video)

Regia, scene, costumi: Carmelo Bene

Interpreti: Carmelo Bene, Cosimo Cinieri, Michela Martini, Rossella Bolmida, Cesare

Dell’Aguzzo

 

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