La programmazione di Fuori Orario dall’8 al 14 novembre

Da stanotte a sabato prossimo su Fuori orario, il 4° episodio di I misteri di Lisbona, Strategia del ragno e omaggio a Gianni Amico

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CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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Domenica 8 novembre dalle 2.45  alle 6.00 (195’)

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta 

I POTERI MAGICI DEL CINEMA: UNA PSICOPATOLOGIA

8 – La ronde

a cura di Lorenzo Esposito  

I MISTERI DI LISBONA

(Mistérios de Lisboa, Portogallo/Francia/Brasile, col., v.o. sott. it.)

Episodio 4: I crimini di Anacleta Dos Remédios, dur. 52’07”; Episodio 5: Blance de Montfort, dur. 52’17”; Episodio 6: La vendetta della Contessa di Cliton, dur. 52’19”)

Regia: Raoul Rúiz

Con: Adriano Luz, Melvil Poupaud, João Babptista, Joana de Verona, Albano Jeronimo, Léa Seydoux, Alfonso Pimentel, Clotilde Hesme, Ricardo Pereira, Maria João Bastos, Malik Zidi.

Il penultimo film del grande maestro cileno, realizzato  due anni prima della morte, è anche una affascinante e geniale serie televisiva in sei puntate. Tratto dal romanzo omonimo (1854)  del grande scrittore portoghese   Camilo Castelo Branco (il suo Amore di perdizione era stato portato in televisione da Manoel de Oliveira) racconta le disavventure di un giovane orfano fra Portogallo, Francia, Italia e Brasile, tra nobildonne infelici, misteriosi religiosi e facoltosi avventurieri, identità nascoste e intrighi inesplicabili.

Venerdì 13 novembre dalle 01.15 alle 6.00 (285’)

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

SAUDADE DE GIANNI AMICO

APPUNTI, RITORNI, AFFINITA’ ELETTIVE (1)

a cura di Fulvio Baglivi

ADRIANO APRA’: GIANNI AMICO, L’AMICO

A cura di Fulvio Baglivi, dur., 25’

Un intervento di Adriano Aprà, critico, studioso, direttore di cineclub e di festival, compagno di Gianni Amico fin dalla prima metà anni ’60. Da Rossellini a Bertolucci, Godard e Cahiers, la Nouvelle Vague e il Cinema Novo, Aprà e Amico hanno condiviso punti di riferimento, percorsi, festival ma anche case, amici, passioni. Figure imprescindibili per le idee e le pratiche del “nuovo cinema” alla fine degli anni ’60, quando fu Cinema&Film, la rivista fondata e diretta da Aprà tra il 1966 e il 1970, ad imporre Tropici come film fondamentale e di rottura per il cinema italiano, così come fu grazie a Gianni Amico a far sì che Adriano facesse il suo unico film di finzione, Olimpia agli amici.

L’INCHIESTA

(Italia, 1971, col., dur., 91’)

Regia: Gianni Amico

Interpreti: Claudio Volonté, Anne Wiazemsky, Joel Barcelos, Teresa Ricci

Prodotto dalla Rai e sceneggiato insieme a Bernardo Bertolucci mentre il giovane fratello Giuseppe è assistente alla regia, è la storia di Giuliano Santori, corrispondente da Genova di un quotidiano romano, che indaga su una clinica psichiatrica di Genova. Costruito a “pezzi” come una matrioska il film evidenzia l’annullamento dell’individuo attraverso la detenzione psichiatrica e la solitudine, l’impossibile riconciliazione tra i sentimenti e i desideri e la “normalità” imposta dalle regole della società.

STORIE IN UNA STANZA – IL REGISTRATORE

(Italia, 1975, col., DUR., 34’43”)

Regia: Gianni Amico

Interpreti: Macha Meril e la voce di Sergio Graziani

Trasmesso il 3 maggio del 1975 all’interno della serie Storie in una stanza, è un film breve centrato sull’atmosfera claustrofobica e l’inquietudine attraverso una dattilografa impegnata con la voce registrata dello scrittore per cui lavora.

STRATEGIA DEL RAGNO

(Italia, 1970, col., dur., 94’10’’)

Regia: Bernardo Bertolucci

Interpreti: Giulio Brogi, Alida Valli, Pippo Campanini, Franco Giovannelli

Ispirato al racconto Tema del traditore e dell’eroe di Borghes del 1944, Bertolucci ambienta la storia in un immaginario paese del parmense, Tara, dove Athos ritorna per indagare sulla morte del padre, ucciso dai fascisti, eroe della Resistenza. Chiamato dall’amante del padre, Athos scopre man mano che il padre aveva tentato senza successo, per via di una soffiata ai carabinieri, a uccidere il Duce durante una messa in scena del Rigoletto. Entrato nel teatro un pomeriggio mentre s sta provando ancora il Rigoletto Athos scopre anche che la morte eroica del padre era stata orchestrata da lui stesso e messa in pratica con l’aiuto degli amici.

Sabato 14 novembre dalle 1.40 alle 6.30 (290′)

DE GIANNI AMICO

APPUNTI, RITORNI, AFFINITA’ ELETTIVE (2)

RITORNO

(Italia, 1973, col., dur.,90’45”)

Regia: Gianni Amico

Interpreti: Ilaria Occhini, Laura Betti, Luigi Diberti, Luigi Piovanelli, Paolo Brunatto

Sceneggiato con Enzo Ungari, realizzato per la TV, è il film degli anni ’70 che contiene già molti tratti che Gianni Amico svilupperà dalle Affinità Elettive in avanti, soprattutto nei due lungometraggi Io con te non ci sto più (1983) e Un amore sconosciuto (1989). Ritorno è un film costruito sull’intimità, con una coppia che ritorna al paese natale dell’uomo perché un telegramma gli ha annunciato che il padre è in fin di vita.

LE AFFINITÁ ELETTIVE (prima puntata)

(Italia, 1979, col., dur., 72’38”)

Regia: Gianni Amico

Interpreti: Francesca Archibugi (Ottilia), Nino Castelnuovo (il Capitano), Paolo Graziosi (Edoardo), Veronica Lazar (Carlotta), Edoardo Torricella, Federico pacifici, Lucia Poli

La teoria delle affinità chimiche applicata alla dinamica dell’amore. Una coppia sposata a contatto di due ospiti va incontro al disfacimento, due nuove coppie si formano e si dividono a loro volta tragicamente. Andato in onda in tre puntate, il romanzo di Johann Wolfgang Goethe (pubblicato nel 1809) nella rilettura di Gianni Amico è una delle migliori reinterpretazioni di un classico della letteratura nella storia delle produzioni RAI. Marco Melani e Italo Alighiero Chiusano hanno collaborato con Amico alla sceneggiatura. “Le affinità elettive appartiene a un genere letterario molto moderno, quello del romanzo-saggio. Mi ha colpito soprattutto l’intuizione della psicanalisi, sia come problematica che come scienza. Un’intuizione che ha dell’incredibile se si pensa che il romanzo è stato scritto cent’anni prima di Freud. Oggi solo i classici sono veramente moderni. Parlando genericamente possiamo dire che il romanzo comincia come una commedia mondana in un clima illuminista e termina come una tragedia romantica” (Gianni Amico)

OLIMPIA AGLI AMICI

(Italia, 1970, col., dur., 72’38’’)

Regia: Adraino Aprà

Interpreti: Olimpia Carlisi, Pier Luigi Aprà, Maria Pia De Cenzo

Ricostruzione semi-documentaria della tragedia riguardante il secondo conflitto mondiale letto in trasparenza al volto e al corpo di Olimpia Carlisi. L’attrice è lo specchio in cui va a riflettersi la tragedia bellica della guerra conclusasi nel 1945. Esordio alla regia dello studioso Adriano Aprà che porta sullo schermo una storia in parte autobiografica con la sua visione del cinema e i suoi riferimenti autoriali, Dreyer, Renoir e Rossellini su tutti.

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