L'APPARENZA INGANNA

Una storia sulla vacuità dell'apparenza e l'inganno del pregiudizio, una strepitosa commedia degli equivoci.

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Il contesto è quello di un'azienda in crescita, di un paese occidentale ricco, con personaggi appartenenti al ceto medio di una città della provincia francese.
François Pignon (Daniel Auteuil) contabile presso un' impresa che produce profilattici, sta per essere licenziato per esubero.
Pignon sembra spacciato: provato a causa di una sofferta separazione dalla moglie e dal rapporto conflittuale con il figlio adolescente, pensa di farla finita.
L'incontro inaspettato con il nuovo vicino di casa gli consentirà di trovare una ingegnosa soluzione: inventarsi omosessuale per evitare il licenziamento.
Può un'azienda che produce profilattici anche per una nutrita clientela omosessuale licenziare un dipendente perchè gay? Il danno di immagine ed il rischio di tracollo delle vendite sarebbero tali da non poter permettere una simile decisione. Il vertice aziendale non esiterà a ritirare il licenziamento ribaltando la considerazione di tutto il personale nei confronti dello stesso Pignon.
Il film è un susseguirsi di situazioni che iniziano in un modo e finiscono con il rovesciamento della situazione di partenza.
La responsabile del contabile trova attraente l'ex grigio collaboratore, la segretaria che lo compativa ora lo detesta, il rigido capo del personale, costretto da altri colleghi influenti pena l'accusa di razzismo, si impegna ad accettare la finta 'diversità' del Pignon a costo di un esaurimento nervoso. E poi ancora la sua ex moglie, da tempo chiusa nel silenzio verso l'ex noioso marito,che decide di rivederlo per lo stupore e la curiosità ed il figlio prima sfuggente che volentieri si riavvicina al padre.
Insomma l'apparenza conta più della sostanza, il giudizio degli altri determina la considerazione e la stima dei colleghi e degli affetti.
Eppure l'equivoco (vale la pena sottolineare lo spassoso susseguirsi di malintesi) è alla base di una sorta di liberazione dell'interiorità dei personaggi che riescono gradualmente a vedere la realtà per quello che è e non solo per quello che sembra, come lo stesso Pignon fa con la ex moglie, inseguita per anni senza successo ed improvvisamente rivelatasi definitivamente incompatibile per lui, anzi sostituita dalla sua stessa manager che, a sua volta, intuita la realtà, è attratta ancora di più dal 'vero' Pignon; o lo stesso capo del personale (un divertente Gerard Depardieu) che alla fine non desidera altro che recuperare una dimensione familiare e lavorativa autentica.
Un'idea originale unita ad una sapiente ironia rendono questa commedia assolutamente imperdibile.

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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