L’eroe e il mito, di Ermanno Olmi

Presentato fuori concorso a Film Impresa, un inedito che racconta magistralmente Valentino Rossi ed al messaggio di promozione industriale affianca i problemi che affliggono il mondo contemporaneo.

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

La cura, le premure, la preoccupazione per il prossimo. Il formato ridotto, solo mezz’ora, del lavoro di Ermanno Olmi è sufficiente al maestro per raccontare e sensibilizzare, a prendere le misure del campione e dell’uomo Valentino Rossi, a descrivere con una selezione accurata di fotogrammi la parabola sportiva e la dimensione privata, ed a tracciare lo sviluppo di un’azienda, la Dainese, nata nel 1972 e diventata negli anni punto di riferimento obbligato per l’abbigliamento protettivo su due ruote. La sintesi organica composta dal montaggio di materiale di archivio, l’infanzia a Tavullia e gli amici, le prime gare in kart e le minimoto, con la chiacchierata avuta con lui dal regista a Riccione nel 2010, in una fredda e nevosa giornata invernale, s’innesta sulla promozione del marchio, le descrizioni tecnologiche, la memoria sensoriale, l’assetto aerodinamico, la qualità artigianale, e riesce in ogni momento ad essere accordato con l’insieme.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Cosa pensi quando vinci? Come fai a non farti male? chiedono dei bambini emozionati di incontrare a scuola il loro idolo. Un mito, che diventa un esempio. Lo stesso Olmi gli ricorda le responsabilità legate al successo mentre gli domanda quale futuro sarà riservato alle prossime generazioni, preoccupandosi di sottolineare il disastro ambientale a cui sono condannati, evocando l’immagine di un gabbiano in agonia a causa probabilmente di uno sversamento petrolifero. Minore, ovviamente, eppure con la stessa identica levità di sempre, una leggerezza che diventa visibilio sulle note di Bach e del barbiere di Siviglia di Rossini. Quando mostra le tute inermi o nel pre-gara, con la vestizione e l’attesa rese con l’uno sguardo epico, paragonando questi eroi moderni agli antichi cavalieri che indossano l’armatura prima di scendere in battaglia. Stupisce l’utilizzo di pochi termini chiave per costruire una narrazione attenta ai temi dell’epoca, quello ecologico e quello legato allo scoppio della bolla immobiliare, con il successivo crollo economico di portata planetaria, e suggerire nel coraggio di provare una possibile risposta.

Un piccolo film omaggio che regala una speranza e non diventa mai apologia, anzi predilige la sconfitta di una caduta rovinosa, per farla diventare un modello lontano dalle lusinghe. Spogliando la rappresentazione dai trofei e le fanfare di vittoria e trasformarlo in un ritratto sincero e delicato. Prootto da Dainese, è dotato del potere di agitare le emozioni grazie ad una sensibilità rara e difficlmente riproducibile, si avvicina ai lavori delle origini di Olmi nel documentario, un principio dove il mondo dell’industria veniva raccontato con delle pecuiarità che diventeranno il suo marchio di fabbrica.

 

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4
Sending
Il voto dei lettori
0 (0 voti)

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array

    Scrivi un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *