LIBRI DI CINEMA – "Hitchcock Aristotele. La tragedia al cinema"
Un approfondito viaggio nelle interazioni tra i meccanismi della tragedia classica, le unità aristoteliche del teatro e l’opera di Alfred Hitchcock, in uno studio che tiene conto anche di elementi propri di quel genere cinematografico, alla luce degli insegnamenti tecnici e strutturali del filosofo greco. Falsopiano Editore
Hitchcock Aristotele. La tragedia al cinema
Beatrice Matozzo
Falsopiano editore
Marzo 2011
pp. 160, € 15
Nonostante siano trascorsi decenni dalla sua morte, la figura e l’opera di Alfred Hitchcock si confermano al centro dell’universo cinematografico internazionale. In fremente attesa di assistere alla proiezione di “The white shadow”, il film d’esordio perduto e ritrovato in Nuova Zelanda che sarà proiettato durante le prossime Giornate del Cinema Muto di Pordenone, esce in libreria un nuovo saggio sul maestro del brivido. Al centro del libro c’è l’idea di approfondire le interazioni tra la “Poetica” di Aristotele e i film di Hitchcock, dedicando al complesso tema un intero saggio. Il tutto è senza dubbio accattivante, soprattutto tenendo conto del fascino che esercita sul potenziale spettatore-lettore un’originale analisi dell’opera filmica del re della suspense, sovrapponendola agli schemi della tragedia classica. Autrice di questo interessante e agile volumetto, edito da Falsopiano, è la giovane studiosa di cinema ed estetica Beatrice Matozzo. Facendo riferimento, per sua stessa ammissione, all’impianto critico che sorreggeva due precedenti saggi che si erano occupati del rapporto tra cinema e filosofia alla luce dei comuni meccanismi drammatici, Matozzo si concentra sulla filmografia hitchcockiana o, per essere più precisi, su alcune delle pellicole che meglio applicano e rielaborano le unità aristoteliche. L’esposizione è sostenuta da una convincente impalcatura metodologica, esplorando angoli meno noti di una delle filmografie più citate e analizzate della storia del cinema, facendo la gioia soprattutto di cinefili e/o hitchcockiani doc.
Nonostante il saggio sia disseminato di riferimenti a numerosi film, sono soltanto tre quelli compiutamente e diffusamente analizzati in dettaglio. Appare molto opportuno ed efficace mettere in relazione la “Poetica” di Aristotele con elementi tecnici di genere come la suspense, il pathos, l’uso e il dosaggio della violenza, la catarsi, la sorpresa, la “pausa temperata”, l’ambiguità del personaggio, nonché l’attenzione posta in chiave aristotelica sul dualismo protagonista-antagonista, con i corollari drammatico-tragici del doppio e dell’alter ego.
La qualità di edizione, invece, non si dimostra all’altezza del contenuto, soprattutto a causa del lacunoso paratesto, in cui la bibliografia e le note (apposte non a piè di pagina, ma alla fine di ogni capitolo) risultano formalmente incerte, incoerenti e discrepanti rispetto al testo, mentre l’apparato iconografico, pur nutrito, è privo di didascalie o descrizioni, o almeno dell’indice delle fonti. Si segnalano, infine, alcuni inevitabili ma marchiani refusi tipografici e ortografici.
INDICE
Introduzione
Capitolo primo: Le trame dei film di Hitchcock
“Nodo alla gola”: unità di azione, di luogo, di tempo e di sguardo
Verosimiglianza e rifiuto del documentario
“Intrigo internazionale”: verosimiglianza, metabasi,
colpo di scena e riconoscimento
Il racconto: un modello di concordanza discordante
Capitolo secondo: Compassione, paura e catarsi
Compassione: l’uomo “ordinario” in circostanze “straordinarie”
Pathos e rifiuto del mostruoso
La suspense: l’arte di mettere il pubblico dentro l’azione
La catarsi: il piacere di una paura temperata
Capitolo terzo: Orizzonte etico-morale
Dramma attico: orizzonte etico e poetico
Ambiguità del personaggio: amoralismo, schizofrenia,
sdoppiamento della personalità, martirio
“Gli uccelli”: l’esistenza umana è il regno del possibile
Il personaggio hitchcockiano: un eroe positivo
Etica umanistica
Per una conclusione
Riferimenti bibliografici
I lungometraggi