LIBRI DI CINEMA – Il montaggio nella storia

Il lavoro di Vitella prende in considerazione tutti gli aspetti del montaggio: tecnici (cutting), forme (montage) e funzioni (editing). Il suo maggior pregio è quello di far muovere le varie evoluzioni del montaggio sempre in un preciso è dettagliato contesto storico-cinematografico. Per Marsilio.

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Il montaggio nella storia del cinemaIl montaggio nella storia del cinema. Tecniche, forme, funzioni.
Federico Vitella
Finito di stampare nel mese di aprile 2009
Elementi Marsilio Edizioni
p. 199 – Euro 12,50

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Diceva Godard “Se la macchina da presa è un occhio, il montaggio è un battito di ciglia.”
Spesso si sente il bisogno di ricorrere alle metafore per descrivere la funzione del montaggio all’interno della struttura del cinema: quella della sartoria che confeziona l’abito a partire dal tessuto grezzo; quella del concerto che vede la musica-film creata dal compositore-regista ed eseguita dal direttore d’orchestra-montatore; o ancora quella secondo la quale il film non sarebbe che un insieme di tasselli di puzzle la cui ricostruzione è, appunto, il montaggio.
L’esigenza della metafora nasce dal fatto che il ruolo del montaggio è uno dei meno noti al pubblico, anche a seguito della scelta teorica fatta dal cinema Hollywoodiano classico (sul quale si sono via via formati i “gusti” dello spettatore) tutto teso a rendere invisibile il lavoro di montaggio per favorire l’identificazione dello spettatore nei fatti narrati.
Ad accrescere la confusione intorno a questa fondamentale fase della lavorazione c’è anche l’ambiguità linguistica legata al termine che può riferirsi, di volta in volta, alle tecniche (cutting), alle forme (montage) ed alle funzione del montaggio (editing).
Il lavoro di Vitella prende in considerazione tutti e tre questi elementi, senza mai trasformarsi in un arido saggio tecnico o in una noiosa elencazione delle scelte teoriche che presiedono alle forme di montaggio via via adottate. Il principale pregio di questo volume è, infatti, la facilità di lettura e (non sembri esagerato) la capacità di rapire il lettore. Il “trucco” attraverso il quale l’autore riesce a “rendere avvincente” quello che apparentemente avvincente non è, è la contestualizzazione storica. Tutti i cambiamenti adottati negli anni dalle tecniche di montaggio sono sempre ben inseriti nel contesto storico-cinematografico nel quale sono maturati. Tanto che si ha la sensazione di trovarsi fra le mani, a volte, un piccolo “bignami” di storia del cinema.
Risulta interessante, allora, per il lettore scoprine che nella fase pionieristica del cinema, il montaggio venivaThe great train robbery fatto direttamente dall’esercente della sala che sceglieva quali sequenze mostrare al suo pubblico ed in quale ordine (esemplare a questo riguardo la sequenza del bandito che spara verso il pubblico in “The great train robbery” di Porter – 1903, che spesso fa capolino a Fuori Orario, e che veniva montata indifferentemente all’inizio, alla fine o addirittura esclusa a seconda delle scelte dell’esercente).
Ancora più interessante è scoprire come le varie avanguardie europee degli anni venti utilizzassero il montaggio in maniera diversissima ma sempre come leva principale per veicolare il simbolismo artistico-figurativo ma anche concettuale nei loro film.
La successiva rivoluzione (ad opera della Hollywood degli anni ’30) passa per la trasformazione del cinema da “forma d’arte pura” in prodotto di consumo con la conseguente necessità di standardizzare il montaggio in un rigido codice da affidare ad un tutore delle regole: la nascente figura del montatore professionista.
A questa seguiranno le “sgrammaticature” dapprima isolate (da parte di artisti come Welles e Hitchcock) e poi sistematiche: per fini narrativi (la nuova Hollywood), stilistici e metacinematografici (Nouvelle Vague) o, arrivando ai giorni nostri, semplicemente ludici.

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Indice:
Introduzione
Montaggio primitivo. Il cinema delle origini
Montaggio artistico. Il cinema d’avanguardia
Montaggio narrativo. Il cinema classico
Montaggio critico. Il cinema moderno
Montaggio ludico. Il cinema postmoderno
Note
Bibliografia
Indici

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