Lo Spettacolo dà forfait al Ministero

La Consulta non si presenta alla riunione indetta dal MiBAC e invoca l'intervento di Bondi

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I componenti della Consulta dello Spettacolo hanno deciso di non partecipare alla riunione convocata al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (MiBAC) ed hanno sollecitato la presenza del ministro Bondi, da tempo assente dal dicastero di cui è titolare. A nome di tutti i componenti della Consulta il presidente dell’Agis, Paolo Protti, ha motivato la decisione collegiale di non partecipare ai lavori "proprio per un forte senso di responsabilità, ad oggi non dimostrato dal Governo, che ha confermato totale disattenzione nei riguardi delle attività culturali dello spettacolo, pervicacemente ignorate in tutti i provvedimenti di sostegno all’economia ed alle imprese adottati dal luglio 2010, fino al recente decreto Milleproroghe che contiene per lo spettacolo poche norme disorganiche, insufficienti e di natura clientelare che alimentano scontri e non confronti. Con l’assenza di risorse – ha continuato Protti – denunciamo il crollo di qualsiasi possibilità di riforma delle fondazioni liriche e dello spettacolo dal vivo, e la cessazione nel secondo semestre di quest’anno dell’attività di molte imprese, con la perdita di migliaia di posti per lavoratori altamente qualificati esclusi da qualsiasi rete di protezione sociale. Reiteriamo agli atti della Consulta che dovrebbe partecipare alla definizione di una politica per lo spettacolo,  la richiesta al Governo di provvedimenti immediati quali: il rifinanziamento del FUS 2011 a 470 milioni di euro; la modifica della iniqua tassa sul biglietto del cinema; la conferma della proroga triennale delle incentivazioni fiscali per il cinema con altra copertura finanziaria; l’apertura di un tavolo interministeriale per l’attuazione di tutti gli strumenti di protezione sociale applicabili al nostro settore; l’estensione alle imprese di spettacolo delle agevolazioni comunitarie previste per le piccole e medie imprese.
Sottolineiamo infine – ha concluso il presidente dell’Agis – l’esigenza assoluta di una concreta presenza del titolare del MiBAC nel confronto sulle gravissime questioni aperte, presenza che da troppo tempo manca". La decisione di non partecipare ai lavori della Consulta è stata presa dai rappresentanti dell’Agis, dell’Anica, dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, della Conferenza Unificata e del Sncci. (i.f.)

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