LOCARNO 66 – "Ho voluto catturare l'invisibile entrando nel caos". Incontro con Kiyoshi Kurosawa

kiyoshi kurosawa

Il regista giapponese presenta in Concorso Real che vede protagonista un ragazzo che ricorre alla tecnica del 'sensing', terapia che permette di comunicare con i pazienti in coma per cercare di risvegliare l'amica che si trova in quello stato dopo aver tentato il suicidio. Durante l'incontro si sofferma più volte sul confine tra quello che si sta vivendo e quello che c'è oltre.

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kiyoshi kurosawaKiyoshi Kurosawa presenta in Concorso al Festival Real che vede protagonista un ragazzo che ricorre alla tecnica del 'sensing',  nuova terapia che permette di comunicare con i pazienti in coma per cercare di risvegliare l'amica che si trova in quello stato dopo aver tentato il suicidio. Nel corso dell'incontro il cineasta giapponese si sofferma più volte sul tema della realtà virtuale e il confine tra quello che si sta vivendo e quello che c'è oltre.

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Il titolo del film ha già a che fare con la realtà virtuale?

Come sapete, questo film è tratto da un romanzo il cui titolo è molto più complesso: A Perfect Day for Plesiosaur Real di Rokuro Inui. Il produttore però ci ha chiesto di semplificarlo e così abbiamo scelto Real. Nella stesura della sceneggiatura ho sempre pensato che il titolo più adatto fosse Unreal. Ma poi le cose potevano anche accadere nella realtà quindi alla fine quello definitivo è più attinente.

Ritengo che ognuno di noi abbia provato l’esperienza in cui ci si chiede: “E’ una situazione reale o sto sognando?”. Il tema della realtà è complesso e molto interessante per me. Poi, quando si gira un film, ci sono gli attori che recitano e c'è la storia che ha una sua realtà che però non è tangibile. La questione verità/finzione mi ha sempre interessato. Alla fine volevo un film che fosse reale e virtuale e anche nella mia testa c’è sempre questo dilemma.

 

 

In quale  genere può essere racchiuso  questo film?

E’ una domanda a cui è difficile rispondere. Volevo fare un film di fantascienza ma questo genere può essere percepito in maniera diversa nei vari paesi.

 

 

una scena di real di kiyoshi kurosawaQui convivono fantasmi, manga e illusioni. Come si sono amalgamati questi aspetti tra loro?

Questa era una storia così complessa che forse non l'ho descritta nel migliore dei modi. Forse mi serviva più tempo per fare un film più lungo. Oggi è la prima volta che Real viene mostrato all’estero e la cosa e quindi sono abbastanza preoccupato delle reazioni. Quello che è ripreso dalla mdp è la realtà visibile. Ma ce ne sta un’altra che va al di là. Ho voluto catturare l’invisibile entrando nel mondo del caos. E da questo punto di vista, per me  è stata un’esperienza completamente nuova. E ho cercato di farlo e di comunicarlo nel modo più semplice.

 

 

Cos’è reale per lei?

E’ una domanda troppo difficile. Proprio per questo però ho fatto questo film, per cercare di dare una risposta. Fino ad oggi non avevo dubbi sulla problematica della realtà ma dopo questo film mi sono detto: “Quello che riprende la macchina da presa è la realtà, quindi è reale. Ma poi sono in grado di capire quello che è reale e quello che non lo è?". Forse no. Ma è proprio questo che mi da la voglia di continuare a fare film

 

 

kiyoshi kurosawaIl film mescola digitale, macchina del tempo, contatti tra cervelli. In futuro si potranno recuperare le immagini del passato e mescolarle col presente?

E’ una domanda più difficile del mio film (ride). Le immagini del passato e del presente si mescolano e forse questo procedimento è più adattabile alla letteratura. Al cinema si aggiunge la recitazione quindi si fa più fatica a mescolare questi due livelli temporali. Io ho pensato: “In che modo posso mostrare il passato come se fosse il presente?” E poi: “Come posso coinvolgere lo spettatore immergendolo nel presente e fargli sentire però contemoporaneamente la presenza del  passato?". Alla fine neanch’io li distinguevo più.

 

 

E la dimensione fantasy?

A proposito della fantascienza, l’estetica del film non serve solo da puntello alla storia ma la amplia. Al tempo stesso è anche sottilmente irreale quindi ci sono diversi aspertti che possono essere percepiti in modo diverso. Le sue caratteristiche espressive sono libere e aperte in modo da essere interpretate in modo diverso.

 

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