L’ultimo viaggio, di Nick Baker-Monteys

Eduard, ex ufficiale tedesco, decide a 90 anni suonati di andare in Ucraina nei posti dove ha combattuto una guerra che sembra essere scritta indelebilmente nel suo destino. Road movie esistenziale

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Eduard (Jurgen Prochnow), un ex ufficiale dell’esercito tedesco della Wermacht, accompagnato da sua nipote, intraprende un viaggio verso l’Ucraina, dove combatteva al fianco dell’armata cosacca ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, per trovare la donna che un tempo amava. Nick Baker-Monteys usa la metafora del viaggio per approfondire le dinamiche dei rapporti familiari e le crisi che li attanagliano, inserendoli dentro un road movie come occasione di scoperta, discesa nei meandri di inconfessabili segreti, collezionati e finiti nel rimosso.

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Nel passato di Eduard sono accumulate le esperienze cruciali della sua esistenza, sintetizzate nel presente dentro una valigia che le contiene tutte in uno spazio ridotto indicando in realtà quanto poche siano le cose che contano. I compagni di avventura del vecchio sono soltanto lasciti di ricordi dimenticati, orizzonti di smemorata immersione temporanea,  caratteri sfocati nel libro di una vita composto da pagine marchiate con il fuoco.

Quello che corre sullo schermo ha lo sfondo inalienabile dei traumi e delle ferite inferte dalla guerra, soltanto lenite dalla lenta corrosione del tempo, palcoscenico di movimenti obbligati e scadenze cicliche sopra le teste di altre vittime innocenti. Come nel caso del conflitto ucraino, elemento che serve al regista per ricostruire la suggestione di ambienti familiari, evocati ripercorrendone le tappe in un lucido cammino post-mortem tra le ombre di necessari punti di svolta. Una ricaduta nella barbarie tramite immaginario orrorifico di proiezione funzionale anche a riaprire discorsi di responsabilità storica, con delle conseguenze dirette su un presente condannato a restare un capitolo irrisolto se non trova il modo di sciogliere i nodi cancerogeni che l’affliggono.

Della battaglia cruenta resta l’eco lontana, la sua vera funzione sembra una pedissequa emulazione delle relazioni dilaniate tra gli uomini che lasciano cicatrici, con la guerra civile occasione di una recrudescenza negli equilibri relazionali di circostanza, che aiuta a selezionare le azioni prioritarie, travestite dell’indifferenza di un anonimo quotidiano e dei suoi esuberanti eccessi. Dall’incosciente furore giovanile alla crisi di mezza età, con i primi impietosi bilanci, fino ai volti invecchiati sui quali il tempo, l’eterno ritornante, si è divertito ad infierire. Stesso momento in cui si trova finalmente il coraggio per una resa dei conti rinviata troppo a lungo ed arrivata comunque inaspettata.


Titolo originale: Leanders letzte Reise
Regia: 
Nick Baker-Monteys
Interpreti:  Jürgen ProchnowPetra Schmidt-SchallerTambet Tuisk
Origine: Germania, 2017
Distribuzione: Satine Film
Durata: 107’

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