MOVIEGAMES – Successi inattesi

A volte capita che l'attesa sia così alta da far valutare negativamente anche un titolo discreto per essere risultato comunque inferiore alle aspettative. Altre volte capita l'esatto opposto. E' il caso di “Space Hack” e “Constantine”.

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Ne parlano le riviste specializzate. Le news su Internet si susseguono frenetiche. La gente che ti conosce e sa che recensisci videogiochi te ne chiede notizie. E poi il gioco esce e… sì, va be', è carino. Carino? Doveva essere eccezionale! Fantastico! Incredibile! Almeno quanto l'episodio precedente. E invece… Sì, i personaggi sono gli stessi, l'ambientazione pure, i mostri anche. C'è qualche "feature" nuova (qualche comprimario, qualche boss, qualche nuova ambientazione…), c'è una lucidatina della grafica… ma… certo ci aspettavamo qualcosa d'altro. Capita. A dir la verità capita spesso quando l'oggetto delle brame è il prodotto di un'industria strutturalmente seriale quale quella dei videogiochi che normalmente capitalizza un successo producendone cloni almeno fino a che il mercato regge. Basta pensare a Tomb Raider… Perciò qualsiasi videogiocatore dotato di un briciolo di rispetto di sé dovrebbe cercare non solo il sequel pari all'originale, quanto il nuovo originale. Un paio di nomi? Diablo o Half-Life che all'uscita non avevano suscitato particolari clamori da parte della stampa specializzata (prezzolata?) e invece poi si sono dimostrati incredibili "long-seller". Perciò spesso diventa più divertente cercare giochi che non abbiano numeri nel titolo, tenendo comunque conto che i cloni spesso si sanno celare bene. Sono tutto sommato infatti cloni anche i due videogiochi di questo mese, Space Hack e Constantine, ma perlomeno sono ben fatti, divertenti e, a loro modo, originali.

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Space Hack si rifà quasi spudoratamente a Diablo: eccettuata l'ambientazione che qui è fantascientifica mentre là era fantasy/horror si potrebbe pensare di trovarsi di fronte allo stesso titolo. Stesso gameplay da RPG molto "arcade" con vaste mappe da "disinfestare" da mostri alieni, varie missioni e sottomissioni da compiere, stessa gestione degli inventari e delle caratteristiche del personaggio. Volendo, la differenza è che in Diablo partivamo avendo a disposizione tre personaggi diversi mentre qui ne abbiamo uno solo. In Diablo già però potevamo "variare" le caratteristiche del personaggio scelto distribuendo i punti ottenuti ad ogni "scatto" d'esperienza e in Space Hack, se il personaggio è uno solo (un rude marine spaziale) possiamo differenziarlo, man mano che aumenta la sua esperienza, attraverso tre indicatori: Forza (lo faremo diventare un rude guerriero adatto a brandire armi da contatto ed a vestire pesanti corazze), Destrezza (abile con le armi da lancio) e Conoscenza (che lo porrà a proprio agio con i "device" tecnologici) oltre alla Resistenza che è una capacità trasversale a tutti i profili. Lo scenario di gioco è un'astronave correzionale dove sono imprigionati criminali e malfattori che viene attaccata ed invasa dagli alieni. Dopo aspre battaglie, sacche di resistenza si sono stabilite sui vari ambienti della nave. Compito principale di Hack quello di arrivare alla cabina di pilotaggio per tentare di chiedere aiuto. Il problema ovviamente è che dovrà attraversare tutti gli ambienti (ognuno riproducente un diverso ecosistema terrestre) per arrivarci. E tutti ovviamente saranno ricolmi di nemici intenzionati a impedire le sue intenzioni. Come nel primo Diablo la grafica fluida e la difficoltà crescente ed assolutamente ben proporzionata spingono sempre il giocatore a cercare di vedere cosa c'è ancora un po' più in là, oltre la prossima paratia, oltre il prossimo mostro che ci sbarra la strada, oltre il prossimo teletrasporto. In questo senso Space Hack è sì un clone, ma un clone talmente intelligente e divertente che, più che un clone, possiamo considerarlo una "variazione" (esattamente nel senso musicale del termine) sul tema. E chi ha amato Diablo non potrà rimanervi insensibile, anche perché i distributori della Power Up, persistendo nella loro meritoria iniziativa già utilizzata per l'avventura The Black Mirror, pongono il gioco in vendita al prezzo assolutamente equo di € 19,90.Per Costantine invece il discorso è diverso ed anche un po' più complicato. All'origine abbiamo Hellblazer, uno dei capolavori fumettistici anni '90 della Vertigo, la linea "adulta" della DC Comics. Protagonista di Hellblazer un inglese, John Constantine, che è in grado di evocare i demoni e sconfiggerli, ma più che altro è uno sfigato ubriacone senza fissa dimora che si ficca sempre nei guai. Nel film al contrario è stato trasformato nel californiano ipervitaminizzato Keanu Reeves che scaccia i demoni con le mosse imparate sui set di Matrix. Pur riprendendo la sceneggiatura cinematografica (in realtà si tratta di una sorta di prequel), il gioco è qualcosa di ancora altro. Le recensioni specializzate l'hanno per di più denigrato definendolo null'altro che un clone di Max Payne. In realtà se Constantine-film è qualcosa di diverso da Hellblazer, Constantine-videogioco è qualcosa di diverso anche dal film. Ma diverso dal film non significa necessariamente uguale al fumetto. E' qualcosa di "terzo" che tutto sommato ha una sua dignità che si può veder risplendere ove si smetta di cercare di vedervi o il film o il fumetto. In realtà Constantine-videogioco – con la grafica 3D in terza persona alla Max Payne e con il protagonista rifatto uguale a Reeves – è una via di mezzo tra lo sparatutto e l'avventura. Per intenderci qualcosa che si potrebbe avvicinare "mutatis mutandis" a Tomb Raider: tanti demoni e mostri da spacciare e ricacciare all'inferno, ma anche enigmi da risolvere. A disposizione del Constantine digitale ci sono sia armi che incantesimi, ma comunque si tratta di incantesimi molto immediati da gestire, a differenza che nei giochi fantasy RPG. Molto efficace anche la "vera vista" che permette al protagonista di individuare i demoni travestiti da esseri umani. Tutto sommato dunque, esaltato da una grafica di prim'ordine, si scopre che il Costantine digitale è addirittura più "sul" personaggio del Costantine di celluloide rientrando maggiormente nella dimensione avventurosa tipica del fumetto.Space Hack è sviluppato da Rebelmind per Pc e distribuito, completamente localizzato in italiano, da Power Up. Constantine è sviluppato da Bits Studios per Pc, Ps2 e Xbox, prodotto da SCi e distribuito in Italia da DDE.

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