MOVIEGAMES – Wild Earth

Un safari in Africa per realizzare reportage fotografici sulla vita degli animali del Serengeti in un gioco che ha atteso un anno per vedere commercialmente la luce. Che sia brutto? O solo troppo innovativo per il concetto di "gioco elettronico" attualmente in voga tra i media?

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Nel 1997 venne pubblicato, col titolo Deer Hunter, un titolo che fece scandalo in particolare tra ambientalisti, animalisti e avversi alla caccia. Il gioco, attraverso un gameplay estremamente spartano, metteva il giocatore nei panni di un cacciatore di cervi che doveva prima studiare il territorio per scoprire le tracce e poi appostarsi per fare la posta al cervo ed ucciderlo con l'arma maggiormente appropriata. Nonostante le proteste non si poteva negare al gioco un appeal diverso dai soliti sparatutto: esso riusciva infatti ad offrire una reale sensazione di immersione nell'ambiente delle foreste americane, e non è un caso che, se pure non ha avuto quasi nessun successo da noi – tanto che dopo il timido ed ignorato secondo episodio la serie non ha più fatto la sua comparsa -, negli States si è trattato invece di un titolo di notevole riscontro commerciale, che ha generato ben 8 seguiti, di cui l'ultimo pubblicato nel 2004. Ben diversa la storia di un titolo pur per certi versi analogo, Wild Earth. Già un anno fa una mail di James Thrush, programmatore capo di Super X Studios (una società di sviluppo con sede a Seattle) e docente di Game Developement all'Università di Washington (che avevo intervistato in qualità di sviluppatore indipendente durante la pubblicazione di un precedente gioco di Super X Studios, Far Gate, del 2001) mi annunciava che Wild Earth era pronto per la pubblicazione e, successivamente, mi inviava il gioco completo in prova. Dopo averlo provato approfonditamente ho atteso, entusiasticamente, il momento della sua distribuzione, che – per certi versi con sorpresa – in Italia è arrivato solo ora, dopo che nel novembre scorso Super X Studios ha siglato un accordo con Ubisoft per la distribuzione internazionale. Come mai Wild Earth ha dovuto attendere tanto tempo per essere pubblicato mentre altri titoli arrivano sugli scaffali e nelle nostre case quando ancora sono in una fase "beta" (a voler essere buoni)?

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Dovendo incasellare Wild Earth in una delle solite categorie in cui vengono suddivisi i videogiochi, potremmo affermare trattarsi di un "first person shooter" dove però stavolta a differenza di tutte le altre non dobbiamo tradurre "shooter" nel contesto delle armi da fuoco, ma piuttosto in quello della fotografia. Wild Earth infatti ci mette nei panni di un fotografo inviato in Africa per realizzare una serie di reportage sulla vita selvatica degli animali. Siamo costantemente in contatto con due naturalisti che ci tengono informati sull'ambiente che ci circonda e sulle caratteristiche e sulle abitudini degli animali che incontriamo, oltre a informarci su quali fotografie ci occorrono per il servizio. La visuale è in prima persona e normalmente percorriamo a piedi il Serengeti National Park in Tanzania, ma in alcune missioni ci troviamo a bordo di un fuoristrada e di un elicottero. Proseguendo negli itinerari che ci vengono indicati abbiamo il compito di fotografare gli animali in libertà in momenti caratteristici della loro vita, mentre contemporaneamente ci vengono fornite notizie sulle loro abitudini. Siamo comunque liberi di metterci tutto il tempo che vogliamo per ammirare la splendida riproduzione tridimensionale dell'ambiente, riempita di particolari molto realistici. Infatti, fin dalla prima missione, incontriamo non solo gli animali, ma anche le loro tracce che, come nel caso degli elefanti, sono costituite non solo da alberi e rami spezzati, ma anche da enormi montagne di escrementi, dalle cui dimensioni impariamo a distinguere se sono state prodotte da un esemplare giovane o adulto. Non solo: vediamo pure il microecosistema che esse creano, diventando dimora e fonte di sostentamento per specie d'insetti.

Il gameplay viene reso più intrigante e blandamente competitivo dal fatto che abbiamo per ogni missione un certo numero minimo di scatti da effettuare, ma ci sono sia gli scatti "obbligatori", per i quali gli eventi "attendono" il nostro arrivo, sia degli scatti "facoltativi", per i quali dobbiamo prestare estrema attenzione all'ambiente ed essere pronti a ritrarre gli eventi che in alcuni casi accadono indipendentemente dalla nostra vicinanza o disponibilità. Alla fine di ogni missione abbiamo poi la possibilità di gestire le foto realizzate come immagini indipendenti dal programma, ma anche di simulare una vera e propria impaginazione all'interno delle pagine di una rivista. Tali pagine contengono un testo relativo all'obiettivo della missione – ad esempio: gli elefanti africani – che lo illustra in maniera "giornalistica", ovvero cercando di essere al tempo stesso didascalico ed efficace, aggiungendo link a siti ed associazioni interessanti per l'argomento trattato – ad esempio l'associazione "Save the Elephants". Durante le missioni non corriamo grandi rischi, ma comunque avvicinarci troppo agli animali allo stato selvatico li disturberà, con la conseguenza che ci attaccheranno con effetti più o meno dannosi a seconda se l'animale disturbato sia un erbivoro o un carnivoro cacciatore. Ma niente paura: è sufficiente allontanarci un po' e risolvere il problema distanza con lo zoom della nostra macchina fotografica.


In conclusione Wild Earth – ribattezzato in vari modi per i vari mercati: Safari Photo Africa Wild Earth in quello nordamericano, Safari Photo en Afrique in quello francese (offerto in "bundle" col DVD di Kirikou et la sorciere), Wild Earth Africa in quelli italiano, tedesco spagnolo e inglese, Фото-Сафари Wild Earth in quello russo – è una miscela eccezionalmente riuscita di "education" ed "entertainment", dato che riesce a proporre entrambi gli elementi senza sacrificare nulla delle rispettive potenzialità. Ovvero si tratta di un gioco "vero", con tanto di motore grafico appositamente realizzato, con studi grafici approfonditi per simulare efficacemente il territorio rappresentato e con un gameplay studiato per essere stimolante ed "addictive". E contemporaneamente si tratta di un titolo in cui tutti gli elementi genuinamente ludici sopra riportati contribuiscono a realizzare una vera e propria visita virtuale del Parco del Serengeti con l'accompagnamento di esperti che ci spiegano le caratteristiche ambientali e le consuetudini di vita degli animali e delle piante che là vivono. Volendo fare i pignoli, l'unico difetto riscontrabile è una certa "leggerezza" nella simulazione del movimento a piedi: nonostante la riproduzione del "rollio" ad esso legato, incontrando un ostacolo si "rimbalza" indietro ottenendo la sensazione di essere su una sorta di hovercraft: sensazione rafforzata dalla omogenea velocità di percorrenza di tutti i tipi di terreni. Ma si tratta davvero di cercare il pelo nell'uovo, perché in questo titolo nessun aspetto del gameplay è collegato al realismo della deambulazione. E allora perché questo titolo ci viene proposto ad un anno dal suo completamento, per di più al prezzo "budget" di € 29,90 (beninteso: non ci si lamenta certo di un prezzo basso!)? Forse perché al suo interno non ci si uccide? O perché non si compete? È proprio per questo che Wild Earth costituisce un nuovo esempio di titolo multimediale, non solo gioco, non solo educativo, ma che riesce compiutamente ad essere entrambe le cose. Ci sarebbe da sperare per un suo utilizzo nelle scuole e per un'informazione su tutti i principali programmi tv e riviste, invece dei soliti atteggiamenti allarmistici.


Wild Earth Africa è sviluppato in formato PC-CD-Rom e distribuito in Italia da Leader. Particolarmente interessante il sito italiano ad esso dedicato (vedere linkografia in fondo) che riporta oltre alle informazioni su gioco, schermate e filmati, la demo dello stesso da scaricare e anche una sezione "Giochi e passatempi" dedicata ai più piccoli, con gli animali disegnati in formato .pdf da scaricare liberamente e stampare per colorare, realizzare maschere o sagome origami. Inoltre, sempre sul sito ci sono foto e descrizioni degli animali che sarà possibile incontrare nel gioco: informazioni utili ai curiosi e a tutti i ragazzi che devono svolgere una ricerca scolastica sugli stessi. Wild Earth ha vinto, nell'edizione 2003 dell'Independent Game Festival, i seguenti premi: Seumas McNally Grand Prize, Innovation in Game Design e Innovation in Visual Art (su 5 totali).

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