Capita raramente di incontrare in rete una webzine specializzata, che coniughi alla ricchezza e profondità di contenuti una veste grafica adeguata e una chiarezza razionale. I siti dedicati al cinema, poi, molto spesso sembrano affetti da bulimia e presentano una massa caotica di articoli, recensioni, interviste sparsi qua e là. Ma non mancano le eccezioni. Ci siamo imbattuti in un esemplare sito in lingua inglese, www.midnighteye.com, vero e proprio must per gli amanti del cinema giapponese contemporaneo. La webzine nasce nel 2001 dall'incontro di due giovani critici, l'olandese Tom Mes e l'inglese Jasper Sharp, che, nel corso della loro formazione, hanno approfondito in maniera particolare le questioni relative al nuovo cinema giapponese, pubblicando anche diversi libri. Di Tom Mes, ad esempio, la FAB Press ha pubblicato Agitator: The cinema of Takashi Miike e Iron Man: The cinema ofi Shinya Tsukamoto, Mentre per la Stone Bridge Press è più di recente uscito un volume scritto da entrambi, The Midnight Eye Guide to New Japanese Film, frutto della collaborazione sulle pagine di "Midnight Eye". Nel corso degli anni comunque Mes e Sharp sono riusciti a catalizzare l'attenzione di appassionati e critici di tutto il mondo, circondandosi di uno staff di collaboratori di tutto rispetto, alcuni dei quali provenienti dal Giappone. Ciò fa di www.midnighteye.com un punto di riferimento importante, per i suoi contenuti approfonditi e per tutta una serie di altre qualità. Già dall'home page è evidente infatti l'attenzione per l'aspetto grafico (curato dal web designer Martin Mes) e la chiarezza espositiva: la scelta dei colori (bianco e nero con sfumature in grigio e rosso), la pulizia nella disposizione delle foto e dei contenuti donano al sito un impatto d'estrema eleganza. In alto, una barra di navigazione orizzontale presenta le varie sezioni: Home, Interviews, Features, Film Reviews, Book Reviews, Calendar, Links. Vi si accede con facilità e velocità. Per ogni sezione, vengono presentati in home-page gli articoli più recenti.

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Al momento, per esempio, è presente uno speciale sul cinema d'animazione, con articoli più approfonditi su Urusei Yatsura (la celebre Lamù di Rumiko Takahashi) e Animal Treasure Island, film del 1970 che rappresenta una particolare trasposizione in anime dell'Isola del tesoro di Stevenson. Troviamo, poi, la classifica votata dai lettori sui migliori e peggiori film giapponesi del 2005 e un'intervista a Eiko Tanaka, direttrice di un importante studio d'animazione. Spulciando nelle varie sezioni ci si imbatte in articoli molto interessanti. In "Interviews" troviamo le conversazioni con tutti i più grandi protagonisti del cinema giapponese di oggi (Kitano, Kiyoshi Kurosawa, Takashi MIike, Tsukamoto, Takahisa Zeze, ecc.). In "Features" ci sono saggi brevi e articoli d'approfondimento (ad esempio "The Death of J-Horror?", in cui l'americano Nicholas Rucka s'interroga sulla situazione attuale e sulle prospettive del tanto decantato cinema horror giapponese). La sezione "Film Reviews" presenta, in ordine alfabetico, tutte le recensioni: si tratta per lo più di film degli ultimi due decenni ma non mancano film più vecchi, come Sono nato, ma…, pellicola del 1932 di Ozu. In "Book" Reviews, invece, si dà conto delle pubblicazioni internazionali sul cinema giapponese (per quanto riguarda quelle in lingua italiana si parla della Storia del cinema giapponese di Maria Roberta Novelli). In "Calendar" si dà notizia di manifestazioni, eventi, uscite e altre novità sul cinema giapponese. Ricchissima poi la sezione "Links", suddivisa per film, attori, registi, distributori, produttori, scuole di cinema, enti, riviste ecc. In "About" e "Contact" troviamo la presentazione dello staff della rivista e le risposte alle FAQ, alle domande più frequenti, tipo possibilità di collaborazione e invio di materiale video. Infine un motore di ricerca preciso e puntuale permette agli utenti una navigazione veloce e mirata, mentre la newsletter garantisce un aggiornamento costante sulle novità del portale.

Naturalmente i siti dedicati al cinema giapponese non finiscono qui. Siamo partiti da "Midnight Eye", perché, tra i tanti, è sicuramente uno dei più curati e interessanti. Ma torneremo presto sull'argomento.

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