In un incontro all'insegna della risata e del buon umore, Massimo Cappelli ha presentato questa mattina la sua ultima opera, Non c'è 2 senza te, commedia sull'amore, la diversità e la ricerca di se stessi. Dopo il successo in Cado dalle nubi di Checco Zalone, torna la coppia gay Abbrescia-Troiano, qui in veste anche di sceneggiatore, il cui rapporto verrà messo in crisi dall'arrivo inaspettato di un bambino. Oltre al regista, presente pure una parte del cast, tra cui i due volti femminili del film, Belen Rodriguez e Tosca D'Aquino. Nelle sale a partire dal 5 febbraio.

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Il ritorno della fortunata coppia gay Abbrescia-Troiano, è stata casuale, o una precisa scelta fatta in sede di scrittura del film?

Fabio Troiano: abbiamo scritto a quattro mani questo film, io e Massimo, con la chiara idea di ricomporre questa coppia. Era matematico. È anche un modo per vivere il nostro rapporto omosessuale, ci vediamo ogni tanto, solo nei film.

Perché il tema dell'omosessualità, e che immagine può dare questo film all'opinione pubblica?

Massimo Cappelli: la presenza di un bambino, seppur non legittimo, all'interno di una coppia gay, è un tema che spesso mi capita di leggere sui mezzi d'informazione. Come spesso succede, la politica nel nostro paese ha affrontato in ritardo tali questioni, già discusse e disciplinate negli altri stati europei, dopo manifestazioni oceaniche e furibondi scontri di opinione. E visto che era da tempo che volevamo fare un film su questi argomenti, è arrivata finalmente la storia giusta. Ovviamente filtrata attraverso le lenti della commedia.

È stato più difficile ideare l'iniziativa, intesa come scrittura, o recitare?

Fabio Troiano: la scrittura è sicuramente più complessa, poi per me era la prima esperienza. Ma mentre scrivevo avevo già in mente i personaggi. Quindi pensando a Dino, a Tosca e a Belen comunque è più semplice, perché tu hai nel tuo immaginario chi deve fare cosa. Poi l'alchimia venutasi a creare con l'intero cast, ha di fatto facilitato notevolmente il tutto.

Come è stato il ritorno al cinema di Belen, e il personaggio della signora Capasso, interpretato da Tosca D'Aquino, che difficoltà recitative comportava?

Belen Rodriguez: ho sempre amato fare un po' di tutto: cantare, ballare, recitare, presentare. Fare la showgirl. La proposta fatta da Massimo mi è piaciuta molto, e nel giro di due settimane ho accettato. È stato un piacere.

Tosca D'Aquino: è stato un ruolo non difficile, il fatto che la signora Capasso fosse napoletana, mi ha sicuramente agevolato. Diciamo che è stato un ruolo diverso da quello che solitamente mi offrono. Pieno di sfaccettature, di colori, sempre con una battuta tagliente pronta. È stato molto divertente e con Belen mi sono trovata davvero bene.

Per portare una storia del genere sullo schermo, non vi siete frenati o posti dei limiti?

Massimo Cappelli: Frenati no. È chiaro che un argomento del genere si può fare in mille modi. Potevamo farlo tristissimo, di denuncia, oppure portarlo all'attenzione di un pubblico più vasto con la commedia. D'altro canto non potevamo snaturare la coppia Abbrescia-Troiano, già in qualche modo rodata. Sarebbe stato assurdo stravolgere le loro dinamiche interne, anche recitative.

In quante copie verrà distribuito il film, e quali sono state le tempistiche di produzione e post produzione (montaggio) del film?

Massimiliano Leone (produttore): Il film verrà distribuito in 200 copie garantite in Italia.

Fabio Troiano: la scrittura è stata molto rapida, ed il girare altrettanto. Circa cinque settimane. Ma c'è stato tanto lavoro prima, di lettura e di prova del copione. Una lavorazione molto teatrale sotto questo punto di vista. In 6 mesi il film era pronto, e di questi tempi è veramente una rarità.

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