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Rivista Sentieriselvaggi21st
Scuola di Cinema
"Ong Bak 2 – La nascita del dragone", di Tony Jaa e Panna Rittikrai
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Tony Jaa, il nuovo eroe delle arti marziali, torna con un sequel che non è collegato direttamente a livello di trama con il capitolo precedente, e che abbandona gli interludi comici e l’ambientazione contemporanea per mirare a una storia più epica e a una dose ancora più massiccia di sequenze di lotta. Alla lunga però, vista la mancanza di un intreccio solido e compatto, il gioco si incarta e si finisce con il rimpiangere il primo episodio della saga. Presentato in concorso al Far East 2009
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Il primo Ong Bak (2003) aveva rivelato Tony Jaa ai fanatici dei film di arti marziali e aveva messo in luce una tipologia di cinema basata quasi esclusivamente su una successione inesauribile di scene action, spesso a discapito della componente narrativa. Ciò nonostante l’opera di Pinkaew (sostituito nel nuovo capitolo da Rittikrai e dallo stesso Jaa) poteva contare sulla carica comica portata da Wongkamlao, indispensabile per fornire un certo spessore ai momenti di quiete prima della tempesta.
Con Ong Bak 2, Tony Jaa alza il tiro. Decide di ambientare la vicenda non più ai giorni nostri ma nella Thailandia del XV secolo. Azzera completamente la componente comica (se non nel piccolo cameo dello stesso Wongkamlao) e mira a una storia fortemente epica, di onore, vendetta, amore e dramma, con una maggiore inclinazione verso il lato oscuro della vita. E osa anche per quel che concerne la forma, con una costruzione diegetica fatta di continui salti temporali. Mette poi in scena nuovi stili di arti marziali, con un’attenzione maggiore posta nel combattimento con armi da taglio e con la creazione di un nuova forma, il “Natayuth”, che mescola lotta e danza. Questo naturalmente incide in modo positivo sulle coreografie, come al solito straordinarie, che testimoniano di un grandissimo atletismo dell’attore – regista e che faranno la gioia degli appassionati del genere.
Paradossalmente però quelli che dovrebbero essere i punti di forza di questo nuovo capitolo divengono alla lunga i principali difetti.
La costruzione narrativa, non supportata da un intreccio solido e compatto, ben presto fa acqua da tutte le parti e si avverte una certa nostalgia per la semplicità e la genuinità del primo episodio della saga. Anche la storia d’amore non convince, sia perché le numerose sequenze di lotta tolgono lo spazio a un minimo di caratterizzazione dei personaggi, sia perché l’attenzione dei registi pare più volta alla degna chiusura di una storia che avrebbe necessitato di una maggiore durata.
Pur superiore al deludentissimo The Protector (2005), altro film nato dal connubio Jaa – Pinkaew, Ong Bak 2 lascia quindi un po’ d’amaro in bocca ed è pertanto consigliabile quasi esclusivamente agli appassionati del genere, disposti a soprassedere alle mancanze narrative per gustarsi delle sane e spettacolari scene di combattimento. Il primo episodio invece poteva indirizzarsi a un pubblico di riferimento un po’ più ampio.
Titolo originale: Id.
Regia: Tony Jaa e Panna Rittikrai
Interpreti: Tony Jaa, Primrata Dej-Udom, Sorapong Chatree, Saranyu Wongkrajang, Santisuk Promsiri, Pattama Panthong, Nirut Sirijunya
Distribuzione: One Movie
Durata: 93’
Origine: Thailandia, 2008
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