Programma Cinema Trevi

Marzo 2008

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CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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1-7 marzo Lou Castel, (l’anti) divo ribelle del cinema italiano
8-9 marzo Non solo dive. Pioniere del cinema italiano
11 marzo L’Universo ellittico. Anna Maria Ortese tra cinema e televisione
12-25 marzo Schermi in fiamme. Il cinema della contestazione Parte seconda
L’altra faccia della contestazione
domenica 23 Carta bianca a… Paolo Mereghetti
26 marzo-5 aprile Luci e ombre dell’espressionismo
 
Centro Sperimentale di Cinematografia
Via Tuscolana 1520 – 00173 Roma
Cineteca Nazionale-Cinema Trevi
06/72294389
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CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

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    PROGRAMMA CINEMA TREVI

    Programma di febbraio 2008

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    CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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    1-5 febbraio Giuliano Montaldo, una bella grinta
    6 febbraio In ricordo di Enzo Biagi
    7 febbraio (In)visibile italiano: Gianni Da Campo, un regista discreto
    8-15 febbraio (Non soltanto) un nome nei titoli di testa. Il cinema di Ugo Pirro
    16-24 febbraio Enrico Maria Salerno, la solitudine dell’attore
    21 febbraio Da Paranoyd a Paranoyd. Il film cult del cinema italiano 2007
    26 febbraio 7/8. Il Jazz che fece Storia…
    27 febbraio Profondo Rock. Omaggio a Claudio Simonetti
    28 A proposito di Jean Vigo
    29 febbraio – 1 marzo Mostri, miti, miracoli. L’errare sfinito di Tonino De Bernardi
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      Programma Cinema Trevi

      Tutti i film di dicembre 2007

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      CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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      1-9 dicembre
      Panafricana
      Le mille Afriche del cinema a Roma
      Giunto alla sua settima edizione, il festival Panafricana. Le mille Afriche del cinema a Roma torna con incredibili sforzi e con inesausta passione a raccontare un’Africa diversa attraverso le immagini: i film più recenti e i mille volti dell’Africa contemporanea visti in soggettiva, attraverso lo sguardo di registi africani, italiani ed internazionali.
      Il palinsesto, articolato in dieci sezioni, vetrine e retrospettive, coinvolge tre schermi romani prestigiosi (Accademia di Francia-Villa Medici, Cinema Trevi-Cineteca Nazionale e Centre Culturel Saint-Louis de France) ed è arricchito da tavole rotonde, incontri, omaggi e presentazioni. In particolare, la sezione “Italiani in Africa (1949-73)” – grazie alla collaborazione con la Cineteca Nazionale – continua, nello spazio del Cinema Trevi, il discorso iniziato l’anno scorso con la rassegna sul cinema coloniale italiano, per indagare la presenza dell’Africa nel nostro immaginario cinematografico, dal dopoguerra ai primi anni Settanta, nelle diverse sfumature possibili, come centro della narrazione o come tela di fondo: dalla parodia dei film esotico-coloniali (Totò le Mokò) al peplum (Cartagine in fiamme), dal Mondo Movie (Mal d’Africa) a drammi di ambientazione africana (Violenza segreta, Ondata di calore, Pastasciutta nel deserto), fino al cinema di reportage (Congo vivo) e d’impegno civile (I dannati della terra, A proposito dell’Angola).
      Organizzato da Associazione Culturale Yeelen con il sostegno di Regione Lazio-Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport, Comune di Roma-Assessorato alle Politiche Giovanili, ai Rapporti con le Università, alla Sicurezza, Ambasciata di Francia-Servizio Culturale BCLA e Groupe des Missions diplomatiques francophones à Rome, il festival è realizzato in collaborazione con Università Roma Tre-Dipartimento Comunicazione e Spettacolo e Corso di Laurea in DAMS, Accademia di Francia-Villa Medici, Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Centre Culturel Saint-Louis de France, in partenariato con Napis-Sottotitoli elettronici, Movimento degli Africani e Servizio Civile Internazionale. Media Partner del festival è anche quest’anno Raisat, che seguirà il festival attraverso Raisat Web Channel.
      Sul sito ufficiale (www.panafricana.it) è disponibile il programma completo del festival.

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      #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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      lunedì 10
      L’espressione triste che fa ridere. Totò e Monicelli

      Quarant’anni fa si spegneva uno dei più grandi artisti del Novecento: Totò, nome d’arte di Antonio de Curtis. Attore comico, paroliere, poeta, Totò ha spaziato in tutti i generi teatrali, dal varieté all’avanspettacolo fino alla gloriosa rivista teatrale degli anni ’40 di Michele Galdieri, per poi passare al cinema, dove ha interpretato dal 1937 al 1967 ben 97 film, visti da oltre 270 milioni di spettatori, un record che non ha eguali nella storia del cinema italiano. Totò è stato la rappresentazione per antonomasia della maschera della commedia dell’arte, una maschera in perenne trasformazione nel corso del tempo: da burattino snodabile con un carattere surreale e irriverente, sempre pronto cioè a sbeffeggiare sia i potenti di turno sia a esaltare i bisogni umani primari (la fame, il sesso), ad attore comico dai risvolti umani di chiara matrice neorealista, capace di inserirsi felicemente nella nascente commedia all’italiana. Di questi 97 film 7 Totò li ha girati con Mario Monicelli. Come ha scritto Goffredo Fofi nella prefazione del volume di Adriana Settuario L’espressione triste che fa ridere. Totò e Monicelli, edito dal Centro Sperimentale di Cinematografia e da Graus Editore: «Nella filmografia di Totò i sette film di Monicelli sono una delle più formidabili e più riuscite prove del grande comico. Totò è “tirato” contemporaneamente dalla maschera e dal personaggio, e trova grazie alla regia (e più alla regia che alla sceneggiatura) una misura e un equilibrio che gli permettono di rappresentare magistralmente i problemi che i suoi contemporanei meno fortunati erano costretti ad affrontare. […] È Monicelli più di ogni altro regista di Totò ad averlo “traghettato” felicemente verso Pasolini, che si ricordò soprattutto di Totò cerca casa e di Guardie e ladri per il suo primo e astratto Totò di Uccellacci e uccellini». Il volume di Adriana Settuario, presentato in questa occasione, ricostruisce, con un’analisi dettagliata dei film, la collaborazione fra il regista e l’attore.

      11-16 dicembre
      Festival Tertio Millennio

      Per il programma si rinvia al sito Internet www.cinematografo.it

      martedì 18
      Amedeo Nazzari. Il divo, l’uomo, l’attore

      “Ho interpretato tutte le parti, tranne il mascalzone”
      Amedeo Nazzari

      Sono passati cent’anni e molti non se ne saranno accorti: questo è il fascino del cinema. Il 10 dicembre 1907 nasceva il primo grande divo del cinema italiano, Amedeo Nazzari. Attore e uomo di grande fascino in oltre quarant’anni di carriera e oltre cento film interpretati è riuscito a far sognare almeno tre generazioni di donne e farsi emulare dai loro mariti. Carattere asciutto, sempre rivolto al bene, non ha mai accettato parti dove il suo personaggio potesse essere negativo: il bravo padre di famiglia, l’avventuriero romantico, il conquistatore senza macchia. Scomparso nel 1979, Nazzari rimane ancor oggi un’icona importante del Novecento artistico italiano per la sua fisicità massiccia e mai volgare, i suoi baffi sempre in ordine e richiamo per sempre nuove innamorate.
      In occasione dei cento anni della nascita il Centro Sperimentale di Cinematografia gli rende omaggio con una pubblicazione di grande formato e ricca di fotografie curata da Simone Casavecchia. Il volume è impreziosito da un’intervista alla figlia Evelina Nazzari, anche lei attrice, capace di restituire a pieno il fascino e la dolcezza di un uomo e di una professione. Nell’occasione di questa giornata dedicata all’attore, nel corso della quale saranno proiettati tre film che testimoniano la sua grandezza, lo ricorderanno coloro che condivisero con lui l’avventurosa storia del cinema italiano di quegli anni.

      19-30 dicembre
      La vela incantata. Le opere e i film di Gianfranco Mingozzi

      Gianfranco Mingozzi è un regista a cavallo. A cavallo tra modernismo e post-modernità. Nel senso che il cineasta si è sempre confrontato con diversi formati e linguaggi: documentario, fiction, biografie, video, ma anche televisione, teatro, cinema. Il motivo di questo eclettismo e di questo amore entusiasta per l’immagine in movimento lo ha spiegato in modo molto analitico e chiaro lo storico Gianpiero Brunetta: «Regista onnivoro e iperattivo Mingozzi è stato nutrito di immagini dallo svezzamento (suo padre possedeva un piccolo cinema di provincia) e fin da bambino è riuscito a far sì che non vi fosse una reale distinzione tra il mondo delle immagini viste nel buio della sala cinematografica, quelle immaginate nei suoi giochi e quelle viste e vissute nei rapporti con gli altri. Questa capacità straordinaria di riuscire ancora adesso – con una filmografia di tutto rispetto alle spalle – a far sentire una congruenza quasi perfetta tra il tempo della sua vita e il tempo del gioco e della produzione di immagini è un’altra dote ammirevole e non secondaria del suo cinema». Non è un caso che Mingozzi ha dei mentori o ideali punti di riferimento dalla natura eclettica e totalizzante: Danilo Dolci, Ernesto De Martino, Leonardo Sciascia, Salvatore Quasimodo, Ignazio Buttitta, Cesare Zavattini, Luciano Berio. In questa opera multiforme, nella sua apparente eterogeneità, il critico francesce Jean A. Gili riconosce in Mingozzi un cineasta totale in quanto nel suo cinema vi appare «un equilibrio miracoloso nella confluenza tra il reale e l’immaginario. Il “punto di vista documentato”, caro a Jean Vigo, diventa nel suo lavoro una specie di tensione permanente tra il reale e il fantastico». La vela incantata non è solo il titolo di un suo bellissimo film, ma anche di questa rassegna curata dalla Cineteca Nazionale (omaggio doveroso visto che il regista è stato anche un allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia). Le ragioni le abbiamo trovate nelle parole commosse e commoventi dell’amica e critica del cineasta, Irene Bignardi: «Ma accanto ai film che la persona Irene Bignardi ama particolarmente anche per le memorie che vi sono legate (parlo di Gli ultimi tre giorni, dove compare mio marito Claudio Cassinelli, che come si vede aveva preso gusto a lavorare con Mingozzi) ce n’è uno che il critico Irene Bignardi ritiene sia un piccolo gioiello: La vela incantata. Ovverosia la scoperta del cinema nelle aie padane di tanti anni fa. Basterebbe, da solo, a raccontare la finezza e la sensibilità, la discrezione e la poesia, di quello strano autore rigoroso e gentile che si chiama Gianfranco Mingozzi». Tutte le citazioni sul cinema di Gianfranco Mingozzi sono tratte da Cesare Landracina (a cura di), Gianfranco Mingozzi. I documentari, e Marcantonio Graffeo (a cura di), Gianfranco Mingozzi. I film, Leopoldo Fusconi Editore, Bologna, 1994.

       

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      CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

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        PROGRAMMA CINEMA TREVI

        Ottobre 2007

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        CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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        18-27 ottobre Il cinema del Csc

        Centro Sperimentale di Cinematografia
        Via Tuscolana 1520 – 00173 Roma
        Cineteca Nazionale-Cinema Trevi
        06/72294389

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        #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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        CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

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