SENZA FRONTIERE FILM FESTIVAL – "Skin", di Anthony Fabian

skin di anthony fabianPresentato al Festival “Senza Frontiere”, che si è tenuto alla Casa del Cinema di Roma dal 7 al 9 luglio, “Skin”, dell’ inglese Anthony Fabian è la storia vera di Sandra Laing, figlia nera di genitori bianchi nel Sud Africa dell’apatheid. Un film onesto e coinvolgente, che inspiegabilmente non è riuscito a trovare distribuzione in Italia

 

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skin di anthony fabianSandra Laing esiste davvero. E’ sua la storia di Skin. Sandra è una bambina dai tratti africani, figlia di genitori bianchi. Siamo nel Sudafrica degli anni ’60, in pieno apartheid. Abraham e Sunnie, i genitori della bambina, sono due afrikaaner sostenitori convinti del National Party e a favore della segregazione razziale. Come molti altri afrikaaner, i Laing non sanno di avere degli antenati di colore. Sandra eredita quei geni rimossi per generazioni. La sua pelle e i suoi tratti sono innegabilmente africani. I Laing amano profondamente la loro bambina e vorrebbero il meglio per lei. Per loro Sandra è bianca. Sono convinti che crescendo la sua pelle si schiarirà. Ovviamente non è così. Anzi. Crescendo i tratti di Sandra si delineano ancora di più. I problemi della famiglia Laing cominciano quando la bambina viene iscritta e mandata in una scuola per bianchi. Qui conosce per la prima volta la cattiveria delle compagne e degli insegnanti, che la maltrattano e la umiliano. Sandra viene rimandata a casa, scortata dalla polizia, “riclassificata” come nera. Abraham e Sunnie non si arrendono e intraprendono un’agguerritissima trafila di visite mediche, controlli burocratici, interviste sui giornali, che porterà ad un’ulteriore ri-classificazione di Sandra come bianca, perché nata da genitori bianchi. Ma quello che Abraham e Sunnie non vogliono accettare, e fanno finta di non vedere, non tarda a tornare a galla. Quando Sandra decide di frequentare un ragazzo nero il legame con la sua famiglia si spezza.
Skin è la storia vera di una donna che ha avuto la sfortuna di essere nata troppo presto, in un Paese ancora lontano anni luce dagli avvenimenti che l’hanno cambiato negli anni ’90. E’ la storia di una testardaggine ottusa, quella dei genitori, il cui continuare a negare la realtà sfiora il grottesco. E’ la storia di un Paese complesso, e dei suoi complicatissimi abitanti. Gente dura, violenta, ferma nelle sue convinzioni, che non si smuove neanche davanti al rischio di perdere la propria figlia. Eppure è anche la storia di un amore, quello, nonostante tutto fortissimo, tra Sandra e i suoi genitori.
Coraggioso e onesto, coinvolgente senza pathos eccessivo, Skin è un film che inspiegabilmente non ha trovato distributori in Italia. Come spiega il regista Anthony Fabian alla fine della proiezione, pare che tutti siano convinti che agli italiani non interessi nulla del Sudafrica, dell’apartheid etc. Per fortuna almeno alcuni italiani hanno avuto la possibilità di vederlo, insieme ad altri film altrettanto poco allettanti per la distribuzione tradizionale, grazie al “Senza Frontiere Film Festival”, che speriamo continui negli anni a darci questa possibilità.
Nel frattempo ci auguriamo che qualcuno in Italia cambi idea. Magari dopo giorni e giorni in cui abbiamo visto e sentito straparlare del Sudafrica solo per motivi calcistici, Skin sarebbe un ottimo modo per sapere qualcosa di reale sulla Storia recente di questo Paese.

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    Un commento

    • Un vero peccato. A me sarebbe piaciuto vederlo, purtroppo come molti altri film interessanti non ha trovato un distributore. La cricca della distribuzione ha deciso che non ne valeva la pena..tanto sarebbero andati in pochi a vederlo e quindi pochi incassi. Sono sempre più felice di vivere in Italia….