"Spartan", di David Mamet

Più vicino all'action-movie che alla spy story, la pellicola è caratterizzata da una sceneggiatura non eccelsa ma è comunque dotata di un andamento, un ritmo, incessante e avvincente con un grande senso della tensione e del complotto. Con un grande Val Kilmer

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Sembra che Spartan sia un film destinato a sfatare quella che col passare degli anni è quasi una consuetudine se non una regola: le pellicole che David Mamet decide di dirigere sono tutte, volenti o nolenti, delle mezze delusioni al botteghino ma dei grandiosi successi di critica. Che lo sceneggiatore e drammaturgo di Chicago, premio Pulitzer, sia più un teorico che un realizzatore?  La risposta stà tutta in questo suo lavoro del 2003, che per dinamismo e ipotesi di complotto si rifà più all'action movie in stile Rapimento alla Casa Bianca che alla spy story coi suoi rigidi schemi e i suoi stereotipi, nel segno di Ian Fleming. Spartan è un film dalla sceneggiatura non eccelsa ma dotato di un andamento, un ritmo, incessante e avvincente con un grande senso della tensione e del complotto.

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L'agente speciale dell'esercito Robert Scott (Val Kilmer), è in realtà una spia il cui compito è riportare a tutti i costi a casa la figlia del presidente degli Stati Uniti. Questa è stata rapita, forse da una pericolosa organizzazione criminale terrorista, per essere avviata alla prostituzione assieme ad altre ragazze a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Scott con la massima discrezione tenta, inizialmente, un approccio cauto all'indagine, scandagliando la vita privata della ragazza e della sua famiglia. Ma mai come in questo momento la Casa Bianca sembra essere un ordigno pronto a implodere, così che, quando viene data la falsa notizia che vorrebbe la ragazza morta annegata in un incidente, l'agente segreto decide di usare i modi drastici infischiandosene della reputazione e del falso perbenismo.


Val Kilmer è in gran forma e possiede la durezza e la caparbia necessaria al suo ruolo. Kilmer si è fatto carico dell'intero apparato recitativo di Spartan. Quasi riuscendo nella grande impresa. Infatti se gli altri attori non sono sul suo livello, molto si può opinare sullo script di Mamet che sfrutta qualche luogo comune di troppo e ricalca la cronaca lambendo il discorso sul terrorismo e sulle "mele marce" di Washington. Ma questo è un film che comunque sa farsi apprezzare e vedere, certo non ha la rigida schematicità de Il colpo (2001) né la profonda analisi interiore, i personaggi, de La Casa dei Giochi (1987). Però è girato in maniera robusta, sempre più convinta, da un David Mamet disposto a sporcarsi le mani con un cinema fatto d'azione e soprattutto pensato per il grande pubblico.                

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Titolo originale: id.


Regia: David Mamet


Interpreti: William H. Macy, Val Kilmer, Derek Luke, Johnny Messner, Chris LaCentra.


Distribuzione: CDI


Durata: 110'


Origine: Usa, 2003


 

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