SPECIALE "LA PASSIONE DI CRISTO" – L'AUCTORITAS DEL MARTIRIO

La mancanza di un afflato spirituale dà vita a un'opera bidimensionale, cui interessa unicamente l'odissea carnale del Gesù-condannato, straordinario non per il suo messaggio d'amore, ma per la sua caratura divina, accettata supinamente e al di là di ogni ragione o dubbio

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Non è facile affrontare serenamente un film sul quale ognuno ha voluto dire la sua. Certo è facile dribblare le accuse di antisemitismo, pretestuose e ridicole, o di eccessi sanguinolenti: da tempo ormai siamo consapevoli che il volume di sangue versato su schermo non è in sé un sinonimo di colpa o merito. Pensiamo a capolavori come Quei bravi ragazzi o a supreme sciocchezze come Il patriota, affini nella loro furia splatter, eppure diversissimi nei rispettivi esiti.

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No, sono altri i motivi per i quali non amiamo La Passione di Cristo: principalmente ci infastidisce la sua totale mancanza di un afflato spirituale. Il momento della Passione ha infatti senso se inquadrato all'interno del percorso mistico e filosofico di Gesù, che nel film risulta essere relegato a scarni e confusi flashback ed è evidentemente subordinato alla messinscena ridondante del supplizio. Ciò che interessa palesemente a Gibson è quindi l'odissea carnale di un condannato, la cui straordinarietà non è insita nel messaggio d'amore universale che lo porta a farsi carico del peso del mondo (e delle colpe di tutti gli uomini); viceversa, fulcro del film è la performance fisica (non a caso si è parlato di body-art) di un essere straordinario, che riesce a vincere il dolore in virtù della propria divinità, accettata supinamente, in maniera propriamente fanatica e pre-conciliare.


In tal senso Gibson recupera il concetto medievale di "auctoritas", che è qualità divina avulsa dai meriti intrinseci del messaggio evangelico, coercizione imposta fuor di ogni ragione o dubbio. In questo modo la scelta filologica di produrre un film in aramaico traduce la volontà di creare una distanza fra Dio e l'uomo, di relegare quest'ultimo nel suo naturale ruolo di sottoposto, di realtà altra che al Signore può avvicinarsi unicamente in posizione di sottomissione. E la resurrezione finale (non a caso brevissima) assume non la caratura del momento nel quale, secondo la fede cattolica, giunge a compimento il supremo disegno d'amore del Cristo che è Dio, ma l'inevitabile presa di coscienza della sua invincibilità.


Siamo, insomma, agli antipodi del dubbio spirituale espresso magistralmente da Scorsese nel suo L'ultima tentazione di Cristo, caricato di una tensione mistica che si rifrange sullo spettatore in virtù del proprio energico bisogno interiore, che chiama in causa e costringe a un confronto. Gibson non ammette dubbi perché la sua fede è assoluta e così il suo film si rivela per ciò che è: un enfatico esercizio di stile, girato con abuso di ralenti più vicini a Matrix che al lirismo di John Woo (paragone non improprio se si pensa alla forte tensione spirituale delle opere del regista hongkonghese), viziato da inserti horror che riverberano una volta di più la bidimensionalità bene/male che pervade il film (diversamente da quell'Esorcista che qualcuno ha sconsideratamente tirato in ballo). Anche da questo punto di vista il rigore di Pasolini, che tentava di recuperare alla radice il messaggio d'amore del Cristo, ci appare lontano, nonostante le puntuali citazioni.


La Passione di Cristo è dunque opera priva d'amore, che mira a suscitare non compassione, ma sdegno nel pubblico per l'evidente ingiustizia subita dal condannato, che solletica quel sentimento di vendetta caro all'America delle guerre infinite. E che quindi coglie a perfezione gli umori della società odierna, il proprio arroccarsi medievalistico su posizioni di integralismo: forse esageriamo, ma nei sacerdoti che aizzano la folla non riusciamo a non vedere trasposti metaforicamente gli imam delle repubbliche islamiche, nemici dell'Occidente "buono". Da questo punto di vista, certo, il film è portatore di un messaggio, che però sa molto di propagandistico e poco di spirituale.


 

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