Tutto sua madre, di Guillaume Gallienne


Questo film di formazione, nato come pièce teatrale, racconta la reale ricerca di un’identità sessuale da parte del regista/protagonista. E nel suo divertente coming out alla rovescia Guillaume intesse un particolarissimo inno d’amore alle donne, in una commedia tutta improntata a un’estetica grottesca e malinconica che fa ridere anche di eventi strazianti

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«I maschi e Guillaume, a tavola!». Questa è la traduzione del titolo originale del film, ed è la frase con cui la madre del regista (nonché protagonista) annunciava alla famiglia che il pranzo era pronto. La storia di Guillaume parte da qui: dalla sua volontà inconsapevole di esaudire le aspettative materne, distinguendosi dalla massa anonima dei ragazzi che lo circondano. E, per farlo, Guillaume adotta proprio gli atteggiamenti della donna più importante della sua vita, la madre, con ingenuità e orgoglio, accettando il dileggio per un’omosessualità in cui Guillaume non si riconosce mai fino in fondo. Lui è una ragazza. Balla la Sevillana come una ragazza, e nel buio della sua camera si lega la coperta intorno alla vita e il maglione intorno alla testa per interpretare eroine del passato. Finché, dopo sedute con psicanalisti improbabili e notti in collegio con compagni prepotenti, Guillaume non incontra una donna e si scopre con stupore eterosessuale.
Le disavventure di Guillaume sono raccontate con sguardo incantato e naïf dal camaleontico attore, che passa con disinvoltura dai panni di sé stesso (alternatamente ragazzo e adulto) a quelli della madre. Una donna granitica, che compare sotto forma di coscienza nei momenti più impensati della vita del figlio, e che con i suoi modi sbrigativi e il suo punto di vista cinico fa apparire ridicoli episodi drammatici. «Due anni di bullismo non hanno mai ucciso nessuno», commenta col figlio scorato dalla vita cameratesca. Gli intermezzi teatrali, in cui Guillaume analizza più lucidamente attraverso monologhi i momenti colorati e drammatici della sua gioventù, paradossalmente conferiscono un tocco di realismo a una commedia tutta improntata al surreale, all’eccesso, a quell’estetica grottesca e malinconica che a tratti ricorda lo stile di Almodóvar.

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Questo film di formazione, nato come pièce teatrale, racconta in modo originale la reale ricerca da parte di Guillaume di un’identità, sessuale e professionale. E nel suo divertente coming out eterosessuale il protagonista intesse un particolarissimo inno d’amore alle donne. Scrutando le loro movenze, il loro respiro, dapprima per volerle imitare e infine, arresosi, per decidere di lasciarsi andare e innamorarsi di una di loro. Senza mai abbandonare quella capacità infantile e meravigliosa d’incassare i tristi colpi della vita, spinto da una fiducia sconsiderata verso gli altri che riesce a edulcorare anche gli episodi più dolorosi, e a rendere spiritoso perfino quel mondo popolato da fratelli sadici, donne isteriche e maschi animaleschi.

 

Titolo originale: Les Garçons et Guillaume, à table!
Regia: Guillaume Gallienne
Interpreti: Guillaume Gallienne, André Marcon, François Fabian, Nanou Garcia
Origine: Francia, 2013
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 85’

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