Un altro pezzo della Nouvelle Vague se ne va: è morto Jacques Rivette

Il regista si è spento oggi a 87 anni. Uno dei padri fondatori del celebre movimento francese, aveva diretto il suo ultimo film nel 2009, Questione di punti di vista

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Dopo François Truffaut, Eric Rohmer e Claude Chabrol se ne va un altro dei maestri della Nouvelle Vague. Jacques Rivette è morto oggi a 87 anni. Nato a Rouen nel 1928 e come i suoi illustri colleghi comincia ad avvicinarsi al cinema come critico cinematografico. Inizia a collaborare ai Cahiers du Cinéma nel 1953 e, dal 1963 al 1965 ne diventa caporedattore. Realizza il suo primo lungometraggio tra il 1958 e il 1960, Paris nous appartient, percorso esistenziale dentro Parigi dalle venature noir in cui emergono già alcuni dei suoi temi: il continuo rapporto tra la dimensione reale e quella teatrale, la dimensione labirintica della metropoli francese inquadrata in tutti i suoi angoli e le sue altezze, a cominciare dai suoi tetti.

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Nel 1966 dirige il suo secondo film, Susanna Simonin, la religiosa, dall’omonimo romanzo di Diderot da cui Rivette aveva già realizzato uno spettacolo teatrale nel 1963, sempre con Anna Karina come protagonista. Il film pero poi finisce nelle maglie della censura che ne distribuisce la distribuzione in Francia. I Cahiers si muovono così in sua difesa tanto che Godard scrive una lettera all’allora ministro della Cultura Malraux. Poi il film torna in sala e ha un grande successo di pubblico. L’anno dopo con L’amour fou, cinema-verità sulla vita di una coppia della durata di quattro ore e mezzo, inizia quei suoi film fiume che caratterizzano in seguito anche gran parte della sua filmografia, da Out 1: Noli me tangere (1970) la cui versione integrale è di 12 ore a Merry-Go-Round (1981), Una recita a quattro (1988) e La bella scontrosa (1991).

jacques rivetteDegli anni Novanta va ricordata la sua versione in due parti (Le battaglie e Le prigioni) di Giovanna d’Arco con Sandrine Bonnaire protagonista e, in seguito, due film che hanno coinvolto anche Sergio Castellitto, Chi lo sa? (2001) e il suo ultimo titolo, Questione di punti di vista (2009). Al Festival di Locarno del 1991 riceve il Pardo d’onore.

Tra i nostri colpi di fulmine del suo cinema ci sono Céline e julie vont en bateau (1974), in Italia trasmesso solo da Fuori Orario, sorta di Alice nel paese delle meraviglie dove la bambina protagonista vive in una dimensione parallela, Alto, basso, fragile (1995) dichiarazione di nostalgia nei confronti della Nouvelle Vague e La duchessa di Langeais (2006), dal romanzo di Balzac, mélo sul desiderio con frammenti ironici ambientato nell’epoca della Restaurrazione.

A breve un profilo approfondito di Jacques Rivette

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