VENEZIA 62 – "Quale festa preferisco tra Natale e Halloween ? Halloween è ovvio!": incontro con Tim Burton e Helena Bonham Carter, co-regista e voce di "Corpse bride"

Un'altra fiaba nera, anzi nerissima nell'eterna lotta burtoniana tra vivi e morti, sempre nel solco della tradizionale stop-motion e di inserti musical che per stilizzazione fanno traballare quelli svaccatamente liberatori del Turturro di "Romance & cigarettes"

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La sposa cadavere vive nel sottoterra boschivo di un villaggio dell'Europa del XIX e non aspetta altro che un impacciato come Victor giunga e le infili accidentalmente un anello nuziale al dito per coronare quel matrimonio fallito in superficie. Tratto da una fiaba popolare russa.

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Mister Burton dopo Big Fish qual è stata la genesi di questo Corpse bride e di Charlie e la fabbrica di cioccolato?


 


Burton: Siamo qui per parlare di Corpse Bride e quindi le risponderò alla prima parte della domanda. Per realizzare questo lungo d'animazione in co-regia con Johnson sono occorsi circa 10 anni, praticamente lo stesso tempo impiegato per creare Nightmare Before Christmas. Il progetto mi fu presentato dalla Warner Bros e me ne innamorai subito, anche perché la stop-motion rimane il mio unico grande amore nel campo dell'animazione.


 


Signora Bonham Carter come mai le offrono sempre questi ruoli: scimmia, cadavere e così via? C'è per caso qualcosa di freudiano in tutto ciò?


 


Bonham Carter: Non so se per caso c'entri Freud, so soltanto che non mi dispiace affrontare questi ruoli inusuali. Si rivelano sempre panni nei quali mi trovo a mio agio. Non è interessante poi essere un essere umano nei film di Tim (Burton, Ndr)! Inoltre credo che molti attori abbiano la sfortuna di ricoprire ruoli molto peggiori.


 


Il film verrà distribuito nelle sale italiane in versione originale?


 


Burton: Mi ricordo che per Nightmare Before Christmas furono eseguiti doppiaggi in francese, tedesco, italiano e ognuno era di straordinario livello, ma qui le voci sono di grandi attori con cui ho già avuto la fortuna di lavorare e il risultato è veramente stupefacente quindi credo che, considerata  la qualità in campo, lo distribuiremo in originale ovunque perché anche i migliori doppiatori al mondo avrebbero vita dura ad eguagliare questo risultato.


 


Cosa pensa delle potenzialità commerciali di Charlie e la fabbrica di cioccolato?


 


Burton: E' una domanda che non dovrebbe rivolgere a me, non mi occupo di questi aspetti anche se ricordo che per Batman la lingua nera di un personaggio mi aveva suscitato il pensiero di un possibile sfruttamento commerciale della liquirizia (ride, Ndr).


 


Come ha funzionato la co-regia?


 


Burton: Il risultato penso parli da solo… Comunque se volete saperlo lui si è impegnato giorno per giorno, per tutto il lunghissimo periodo di lavorazione al quale accennavo all'inizio. Io, invece, ho seguito prevalentemente il processo di impasto per ottenere un insieme compiuto. Entrambi volevamo che il mondo dei vivi fosse più vicino a quello dei morti, come visualizzato nel trascinamento di Victor da parte della sposa cadavere. Un avvicinamento sia narrativo che visivo. Comunque, in poche parole, Mike (Johnson, Ndr) ha fatto quasi tutto il lavoro e io me ne sono preso il merito!

Cosa l'ha ispirata per l'uso del colore?


 


Burton: Innanzitutto le tonalità create da quell'immenso artigiano del cinema che era Mario Bava. I colori coi quali dava vita al regno dei morti rimangono, tuttora, stupefacenti, dotati di un tratto così personalmente espressionista. Risultato eccezionale se si pensa a quanto sia estremamente più complessa la gestione del colore rispetto al b/n nel cinema.


 


Ci parli un po' anche dell'animazione in stop-motion che tanto l'affascina?


 


Burton: Il maestro in questa tecnica che per me rimane cruciale quando si vuol fare dell'animazione rimane Harryhausen, un grande genio e la mia prima ispirazione quando utilizzo questa tecnica. Tra l'altro l'ho pure incontrato a Londra, è venuto sul mio set e ha parlato con i nostri animatori, grandi artisti che riescono ad esprimere la forza molto semplice ma così potente della stop-motion.


 


Mister Burton le piace più Natale o Halloween?


 


Burton: Quale festa preferisco tra Natale e Halloween ? Halloween è ovvio! Non si vede dal mio cinema? Amo tutto ciò che è misterioso, indefinito, in trasformazione in quel cambio di stagione che è Halloween.


 


Il vestito preferito per festeggiarlo?


 


Burton: Faccia un po' lei… io mi vesto tutto l'anno di nero!


 


L'idea dello splendido duetto pianistico-amoroso di Victor e della sposa cadavere è nato collaborando con l'autore delle musiche Danny Elfman?


 


Burton: Danny ha scritto lo spartito e dal solco musicale abbiamo creato l'animazione. Anche a me piace moltissimo quella scena, anche perché rispecchia quel rallentamento di carattere riflessivo rispetto all'animazione odierna col quale abbiamo deciso di connotare il film.


 


Cosa pensa del Leone d'oro a Miyazaki?


 


Burton: Negli Usa ormai gira voce che l'animazione sia morta col sopravanzare del digitale, ma un maestro di quella levatura dimostra il contrario. Finché c'è gente così l'animazione non morirà mai!


 


Secondo lei Corpse bride è adatto anche ai più piccoli?


 


Burton: Tutti dicono, come per Nightmare Before Christmas, che i miei universi sono troppo dark, ma ho incontrato tantissimi bambini che l'adoravano e anch'io del resto da piccolo guardavo al cinema e in tv storie spaventose ma stimolanti.


 

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