Vogliamo che ci sia ancora un domani. L’assemblea di Roma

Il resoconto della conferenza tenutasi al Cinema Adriano di Roma per affrontare la crisi dell’industria audiovisiva italiana e aprire un tavolo di dialogo col governo con vari interventi eccellenti

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

“Nella storia del cinema italiano, parlo dall’alto, dal basso, dall’obliquo della mia esperienza, non è mai stato possibile lottare tutti insieme. Non ricordo uno sciopero generale del cinema e dell’audiovisivo. Come mai? Eppure, il cinema più della televisione è stato di sinistra e parole di sinistra sono riecheggiate, anche di estrema sinistra. Il mio messaggio a oggi, 5 aprile, è questo, molto moroteo. Brevissimo, a differenza di Moro che parlava per ore per sfiancare gli avversari: restiamo uniti. Forse già lo siamo. Non dobbiamo nascondere le disuguaglianze, saremmo ipocriti. Ci sono, ma dobbiamo sforzarci di dare una mano. Siamo in una situazione di grande emergenza mondiale: guerre, clima, migrazioni. In questo momento pre-catastrofico dobbiamo ridurre la nostra rabbia per le ingiustizie che ognuno di voi prova ogni giorno e confrontarsi tutti quanti con la politica che legittimamente comanda. Chiudere al dialogo per qualsiasi pregiudizio è una posizione perdente”

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Questo lo straordinario intervento di Marco Bellocchio. Ad ascoltarlo, oltre alla sala gremita davanti a lui, ce ne sono almeno altre tre piene. Ci sono davvero tutti al cinema Adriano in una mattina di inizio aprile, non nel senso dello stardom. Ci sono certo anche Paolo Sorrentino e Fabrizio Gifuni, ma ci sono anche assistenti alla regia, autori, truccatori, attori, scenografi… La sensazione è che qualsiasi categoria coinvolta in quella macchina da guerra ambulante che è il film, dalla pre-produzione fino alla fruizione, fosse presente alla conferenza. Basta dare un rapido sguardo alle sigle che l’hanno organizzata, appoggiata e promossa: 100 AUTORI, ACMF, AFIC, AGICI, AIC, AIR3, AMC, ANAC, ANICA, APAI, ASA,  A.S.C., ASIFA, CARTOON Italia, CNA Collettivo Chiaroscuro, DOC/IT, FIDAC, LARA, RAAI, UNITA, WGI – WRITERS GUIL ITALIA. Le persone che compongono il cinema si sono riunite per confrontarsi sullo stato dell’industria e per lanciare proposte al governo.

Siamo qui perché vogliamo raccontarci e interrompere una narrazione distorta sul cinema“, annuncia in apertura Andrea Occhipinti, fondatore della Lucky Red. Il quadro delineato nel quale versa il cinema italiano: la sbornia di produzioni post-pandemia si è dissolta, il mercato si è contratto e i servizi streaming hanno cambiato strategia. Alcuni servizi hanno ridotto il loro investimento in nuovi prodotti, molti hanno cessato del tutto. Se da una parte la domanda di nuove opere proveniente dai servizi streaming si è ristretta sensibilmente, la macchina amministrativa e statale non funziona come dovrebbe. Procedure astruse, ripetute, carenza di funzionari per un flusso di documentazioni biblico come i tempi necessari a ottenere risposte, questi sono solo alcuni dei problemi. Il decreto di reparto del Ministero individua un fondo totale inferiore ai 700 milioni di euro.

La domanda è scesa, gli streamer non producono o producono di meno. C’è stata una contrazione del mercato. Molte produzioni italiane sono state sospese o in alcuni casi rinviate. Questo in parte è anche dovuto dai ritardi del tax credit, dei contributi selettivi e automatici“, ha dichiarato Simonetta Amenta, produttrice. Il cinema italiano vive quindi appeso a diversi decreti ministeriali che devono ripartire il fondo (il famigerato Decreto Riparto), riformare il meccanismo del tax credit e sbloccare i contributi automatici e selettivi. In particolare, tax credit e contributi automatici vengono indicati come meccanismi vitali per l’industria. Gli automatici (contributi dati secondo parametri e da reinvestire obbligatoriamente) sono bloccati da 4 anni. Tutto a causa di carenza di personale ministeriale (al quale si sta cercando di rimediare in questi ultimi mesi) e della difficile elaborazione delle pratiche burocratiche (a volte inutilmente ripetute e con costi esorbitanti).

Per i selettivi: crediamo che la priorità debba andare a film con un budget più basso. È scoppiata una polemica riguardante il film di Paola Cortellesi, che non ha ricevuto i contributi selettivi. È vero che è un’opera prima, ma raramente un’opera prima ha un budget superiore agli 8 milioni. Paola Cortellesi è anche una paladina del nostro cinema, un’attrice commerciale”. L’intervento di Andrea Occhipinti, fondatore della Lucky Red, è il più corposo e in certi versi pragmatico. Sulle commissioni selezionatrici: “pensiamo sia fondamentale siano composte da persone competenti, che sappiano leggere le sceneggiature e che siano attivi, che non abbiano una visione di ieri o dell’altro ieri del cinema. Ci sono moltissimi selezionatori di festival e altre figure qualificate che vanno considerate“. Un urlo si alza dalla platea. “Sì, che vadano anche pagate. Non è possibile che si debbano leggere centinaia di sceneggiature senza nessun compenso“, come avveniva fino a poco tempo fa.

Un altro argomento è la riforma del Testo unico dei servizi di media audiovisivi (Tusma), che interviene bruscamente sull’asimmetria di potere tra broadcaster e produzioni. “È chiaro che una produzione, specialmente se non è una grande realtà, quando tratta con una piattaforma accetta qualsiasi condizione, giocoforza. Se non ci sono delle tutele sui diritti che può trattenere le produzioni o sugli anni che devono impiegare i broadcaster per investire, si perde l’equilibrio. Così come chiediamo all’AGCOM trasparenza sulle quote dei broadcaster, delle piattaforme e dei servizi streaming sul tax credit“. Per quanto riguarda la fase distributiva della filiera audiovisiva, si è creato un collo di bottiglia nel quale le dinamiche di potere sono completamente sproporzionate. La maggioranza del settore della distribuzione è occupato da tre compagnie (Vision, 01 e Medusa) che di fatto dettano quasi interamente la linea culturale dell’industria. Occhipinti porta alla conferenza l’esempio della Francia, nella quale un produttore può rivolgersi direttamente e singolarmente a singoli distributori (Pay TV, OTT, rivenditori esteri…) per ottenere finanziamenti vitali per la creazione di nuove opere. Oltretutto, una richiesta dei produttori presenti alla conferenza è che ci siano tutele affinché possano mantenere una quota di diritti di ciò che producono, cosicché non siano meri esecutivi di servizi streaming e broadcaster. Questi ultimi sono entità con obblighi di investimento secondo la convenzione europea, ma che come ricordato hanno rallentato se non bloccato completamente la domanda di nuovi prodotti. “Se guadagnano in Italia, devono contribuire all’industria di questo paese“.

Al di là di questo, il focus della conferenza è sugli ultimi, sui lavoratori dello spettacolo dimenticati sia dalla politica che dall’industria. C’è spazio per l’animazione e il documentario, che non hanno ottenuto sottoquote di investimento e perciò lasciate a sé stesse, nonostante gli splendidi risultati ottenuti negli ultimi anni. C’è CARTOON Italia, che richiama il problema di Rai Kids (unico canale che finanzia cartoni animati per bambini) e chiede che la Rai preveda una quota dedicata al canale e alla realizzazione di nuove opere. Ci sono anche associazioni di post-produzione audio, di scrittori, di truccatori, di scenografi, di attori. Ognuna porta avanti un racconto particolare della precarietà quotidiana, di condizioni al limite dello sfruttamento e delle proposte per migliorare la situazione. Ecco che allora emerge la priorità comune: aprire un tavolo di dialogo con il governo.

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array

    Scrivi un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *