Anche se dai più considerato non il suo migliore film, siamo sempre dinanzi al cinema di Fernando Di Leo, l'ispiratore di Quentin Tarantino, il regista geniale degli anni settanta, tra i più grandi scultori del reale. Anche Andy Warhol o è il più grande artista di quegli anni, o non è nessuno. Pollock, o lo è o non lo è. Perché se si aggiunge un pezzo di colore sul quadro di Pollock, non cambia niente. Perché non aggiungere un altro taglio sul quadro di Fontana? La loro arte, come quella di Di Leo, non viene scalfita dall'intervento riabilitativo o mortificante. Bastano pochi milioni, un misero giro di recupero crediti e il controllo di qualche pericolosa bisca per scatenare una guerra. L'universo malavitoso stavolta è esplorato verso il basso, scevro da lirismi o epicità di suoi film precedenti, con un sguardo più connivente e di "benevola assoluzione". Scompigliatore del genere poliziesco e noir rassicurante, nascosti in una zona grigia, dove il melodramma assopisce ogni asprezza trasgressiva. Oltre il sensazionalismo della parodia splatter, dell'ultraviolenza: cinema che non si è mai camuffato in "religione civile dell'immagine", una sorta di moralità pubblica, utile per il convivere sociale, e poco più. Il cinema con Di Leo si fa coscienza critica della società, che va al di là del visivo, per un salto di qualità etico che l'Italia ancora attende. La città è sotto assedio, come tutto il mondo: è la guerra tra i mondi: l'ottusa beatitudine che Di Leo ripudia è in un cono di luce perché arresti inebriata la sua logica assimilatrice e si sorprenda non a interrogare ma a contemplare. Paradossalmente e contrariamente a chi credeva che questo cinema fosse povero di prospettive, la resurrezione o riscoperta (ancora purtroppo assai circoscritta), mira a spalancare gli occhi sul reale, che simula l'implosione ma si dilata fino a perdersi in esso.

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I PADRONI DELLA CITTA'

Regia di Fernando Di Leo

Con Jack Palance, Al Cliver, Harry Baer, Gisella Hahn, Enzo Pulcrano, Vittorio Caprioli

Italia/Germania, 1976, 95'

Venerdì, 15 Luglio, Italia 1, ore 04:30

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