LIBRI DI CINEMA – “Il cinema di Tony Scott”, a cura di Mario Gerosa

toni scottTesto importante, alla scoperta di un autore vissuto nell’ombra, straordinariamente complesso e al contempo necessariamente moderno. Il libro, edito da Il Foglio, grazie a preziosi contributi critici, ricerca, in ogni opera di Tony Scott, il filo rosso di analisi della società postmoderna, contribuendo a plasmare l’immaginario americano e cinematografico globale degli ultimi decenni

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tony scottIl cinema di Tony Scott
a cura di Mario Gerosa
Il Foglio Letterario Editore – 2014
Pag. 240 – € 16
 
 
Considerato un regista del “cinéma du look”, Tony Scott è l'autore dell'estetica pop, dai colori acidi e le varie contaminazioni di genere, che ha influenzato cinema e televisione del ventunesimo secolo. Testo a cura di Mario Gerosa, giornalista, laureato in architettura al Politecnico di Milano, tra i suoi libri, Second Life Rinascimento virtuale, Il cinema di Terence Young, Robert Fuest e l’abominevole Dottor Phibes, Cinema e tecnologia. La rivoluzione digitale, Maestri in serie. Attualmente caporedattore di AD Architectural Digest. Tony Scott (fratello di Ridley) si è ucciso il 19 agosto 2012, lanciandosi dal balcone del suo appartamento di Los Angeles, e questo libro sicuramente contribuisce a colmare una grave lacuna critica,  ripercorrendo e analizzando in profondità l’intera filmografia complessa che, tra la pubblicità, il cinema e la televisione, ha contribuito a plasmare l’immaginario americano e cinematografico globale degli ultimi decenni. Il libro vivisezione questa carriera ricercando in ogni opera di Tony Scott il comune denominatore sull'analisi della società postmoderna, di critica e passione per la tecnologia, di ricerca visiva e narrativa, che andava oltre la sconfinata visionarietà del fratello, tracciando il cammino di opere cult ancora più prepotentemente trasversali.
 
Grande professionista, memorabile man on fire dei meccanismi perfetti, divertenti, veloci, però sempre centrati sul personaggio, sul protagonista, sull’uomo. Il vecchio boy scout stanco, disilluso e tradito Joe Hallenbeck ne è un esempio forte. Quentin Tarantino ha detto che senza Tony Scott probabilmente avrebbe finito di lavorare in videoteca. Tra le altre cose, Tony Scott ha diretto Una vita al Massimo la seconda parte della trilogia pulp Tarantiniana cominciata con Le Jene e conclusa con Pulp Fiction. Con questo, la teoria che Tony Scott sia stato il trait d’union tra il vecchio e il nuovo cinema d’azione, è definitivamente confermata. In tal senso, la parte terminale del saggio di Sergio Sozzo rende perfettamente l'idea: “… E allora, a raccontare il senso e la sintesi estrema di Top Gun e forse di tutto il cinema di Tony Scott basterebbe la sequenza subito precedente all'inseguimento tra i due innamorati, con Maverick che dà gas alla moto per fuggire dalla scuola di aviazione e la donna che cerca di parlargli per chiedergli scusa. Ma il rombo della Kawasaki, che Cruise fa salire di giri volutamente per coprire la voce di lei, non permette a Kelly McGillis di dialogare con il pilota, e dunque l’astrofisica 89 si zittisce. Maverick non può sentire la voce della donna che ama: sta ascoltando il motore”. E chi potrebbe mai affermare, per esempio, che Miriam si sveglia a mezzanotte è un film minore?
 
 
Indice
 
Biografia p. 5
Filmografia p. 9
Tony Scott, regista d’azione
di Mario Gerosa
p. 35
Spot Gun. Il cinema pubblicitario di Tony Scott
di Marco Toscano
p. 51
Tony Scott e l’inconscio tecnologico
di Giuseppe Frazzetto
p. 61
“The Hunger” e gli altri: la televisione secondo Tony Scott
di Giuseppe Cozzolino
p. 69
L'orrore ai tempi del New Romantic: Miriam si sveglia a
mezzanotte
di Mariangela Sansone
p. 73
Davanti alla legge sta un guardiano. La parabola del Maverick
in Top Gun come rassegnazione alla macchina
di Sergio Sozzo
p. 83
Il poliziesco da videoclip anni ’80: Beverly Hills Cop II
di Davide Comotti
p. 91
Revenge – il melò rivisitato
di Marcella Rosi
p. 97
Giorni di tuono: «Gli pneumatici vincono la corsa»
di Chiara Bruno
p. 103
Mi chiamo Shane Black e faccio polizieschi: L’ultimo boy
scout
di Fabio Zanello
p. 115
Una vita al massimo, ovvero Tarantino declinato da Scott
di Vito Zagarrio
p. 119
235
La paura atomica di Tony Scott – Allarme rosso
di Antonio Catolfi
p. 133
I social network e la caduta degli dei degli stadi. The Fan-
Il mito.
di Mario Gerosa
p. 143
Nemico pubblico: una finestra sul cortile digitalizzata
di Aurora Auteri
p. 151
Spy Game – Un gioco terribilmente pericoloso
di Stefano Di Marino
p. 163
Creasy’s cinema (Man on Fire)
di Anton Giulio Mancino
p. 173
Effetto Domino: Tony Scott e i limiti del post-classico
di Enrico Carocci
p. 183
Oltre il postmoderno. Déjà Vu e la freccia temporale.
di Federico Giordano
p. 197
Visioni metropolitane dell’action: Pelham 123
di Simone Arcagni
p. 217
L’ultima sfida. Meccanica ed estetiche del passato in Unstoppable
– Fuori controllo.
di Michele Raga
p. 225
Bibliografia
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