VENEZIA 69 – “Il gemello”, di Vincenzo Marra (Giornate degli Autori)
Quarto capitolo sul ciclo dedicato a Napoli, Il gemello di Vincenzo Marra è un esperimento interessante, a metà tra documentario e fiction, su una realtà attuale e spesso incompresa – quella delle carceri – con un risvolto umano apprezzabile e significativo. Uno sguardo sulle piccole cose alternativo e intimamente personale che riscatta l’immagine comune di luogo di punizione e tortura
“L’unica scelta saggia della mia vita è stata quella di non avere figli”. Queste sono le parole di Raffaele, ventinove anni e due fratelli gemelli. È entrato nel carcere di Secondigliano dall’età di quindici, quando fu arrestato per aver rapinato una banca. La cella, che condivide insieme a Gennaro, condannato all’ergastolo, è diventata la sua seconda casa. Per mantenere la famiglia, lavora al centro di smistamento rifiuti e nel tempo libero partecipa a partite di calcetto, prepara la pizza e chiacchiera in cortile. Uno sguardo sulle piccole cose alternativo e intimamente personale che riscatta l’immagine comune di luogo di punizione e tortura.
Quarto capitolo sul ciclo dedicato a Napoli, Il gemello di Vincenzo Marra è un esperimento interessante, a metà tra documentario e fiction, su una realtà attuale e spesso incompresa – quella delle carceri – con un risvolto umano apprezzabile e
ll gemello è un riferimento ai fratelli di Raffaele e anche a tutte quelle anime come lui che non cercano il perdono, ma chiedono solo di essere trattate umanamente. Senza retorica e sconti di pena, Marra offre uno scorcio su una realtà individuale, che finisce per assumere i toni di una storia collettiva. E per un attimo, il grande interrogativo sul momento in cui saranno di nuovo liberi svanisce di fronte a un ambiente che somiglia a quello familiare.