CANNES 67 – Grace di Monaco. Incontro con Nicole Kidman, Tim Roth e Olivier Dahan

nicole kidman in grace di monaco

Il mito di Grace Kelly sulla Croisette. Grace di Monaco ha aperto, fuori concorso, il Festival di Cannes. A presentare il film, oltre al regista e i due protagonisti ci sono stati anche, tra gli altri, Jeanne Balibar, Paz Vega e il direttore della fotografica Eric Gautier. Inevitabile il riferimento alla polemica con la famiglia Grimaldi che questa sera non sara' presente alla cerimonia d'inaugurazione

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nicole kidman in grace di monacoIl mito di Grace Kelly sulla Croisette. Grace di Monaco ha aperto, fuori concorso, il Festival di Cannes. A presentare il film, oltre al regista Olivier Dahan  e i due protagonisti Nicole Kidman e Tim Roth ci sono stati anche, tra gli altri, Jeanne Balibar, Paz Vega e il direttore della fotografica Eric Gautier. Inevitabile il riferimento alla polemica con la famiglia Grimaldi che questa sera non sara' presente alla cerimonia d'inaugurazione

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Nicole Kidman: Si, un po’ però è stata anche una meravigliosa opportunità. Mi piace fare dei film che pongono queste sfide

Tim Roth: Sono rimasto totalmente sorpreso. Si, anche per me è stata una sfida. Però mi ha anche intrigato perché conoscevo molto poco la vita del Principe Ranieri di Monaco. Ho dovuto quindi prepararmi dettagliatamente e Olivier Dahan mi ha aiutato molto in questo senso. Penso che sia stata una gran bell’idea

Jeanne Balibar: Sono onorata anche per il fatto che il mio personaggio è l’unico che non esisteva nella realtà.

Paz Vega: Ho detto subito di si a Olivier. Ho letto la sceneggiatura ed era magnifica. Avere la possibilità di interpretare il personaggio di Maria Callas arriva una sola volta nella vita di ciascuno di noi e allora ho colto l’occasione.

 

 

nicole kidman in grace di monacoCome ci si prepara a interpretare dei personaggi così famosi?

Nicole Kidman: Avevo già interpretato in passato dei personaggi che erano esistiti e ho adottato differenti approcci a seconda dei singoli casi. In questo caso ho guardato e studiato dei materiali di archivio, ho letto molti documenti e ho ascoltato la sua voce. Olivier mi ha dato 5 mesi per preparare questo ruolo e così, poco a poco, ho avuto la possibilità di entrare gradualmente nel personaggio. Allo stesso tempo non volevo essere la perfetta riproduzione della Principessa Grace ma volevo piuttosto trovare la sua essenza. Quindi il mio lavoro è stato quello di trovare la chiave giusta per entrare in lei. Ho visto poi molti film di grace Kelly, oltre a quelli girati con Hitchcock

Tim Roth: Certo, mi ha aiutato molto il lavoro di documentazione. C’erano dei punti ben specifici. Ma il mio personaggio è stato anche intenzionalmente reinventato da me e Olivier anche perché volevamo mettere in evidenza anche la sua vulnerabilità.  

 

 

Si può considerare Grace di Monaco come un film politico?

Olivier Dahan: Ci sono differenti piani di lettura. È intanto un biopic sulla Principessa Grace. P poi di cinema in quanto parla di un’attrice. Ho avuto delle difficoltà a rimarcare un aspetto piuttosto che un altro, ma al tempo stesso non volevo generalizzare. Pensp che alla fine sia un film complesso ma anche accessibile. Da un punto di vista politico poi all’epoca c’erano dei rapporti tesi tra la Francia, che usciva dalla guerra d’Algeria e il Principato.

 

 

nicole kidman in grace di monacoCosa ne pensa del fatto che la famiglia Grimaldi ha attaccato il film e questa sera non sarà presente in sala?

Nicole Kidman: Ciò mi rende un po’ triste. Non penso che questo film sia critico nei confronti della famiglia Grimaldi. Non è un biopic. Si basa certamente su degli avvenimenti reali ma si prende anche delle libertà. Comprendo comunque la loro reazione. Si tratta dopotutto del loro padre, della propria madre. Ma vi assicuro che abbiamo avuto il massimo rispetto nei loro confronti. E spero che, se lo vedranno, possano rendersi conto dell’onestà delle nostre intenzioni.

 

 

Quanti hanno contato i costumi per interpretare questo personaggio?

Nicole Kidman: Siamo stati fortunati perché abbiamo avuto accesso, alla collezione Dior, che ci ha dato la possibilità di avere accesso a diversi costumi. E poi ci siamo rivolti a Cartier per i cappelli.

Olivier Dahan: I dettagli hanno un’enorme importanza e sono decisivi per il risultato finale.

 

 

tim roth in grace di monacoDove si è allontanato dalla verità storica e perché?

Olivier Dahan: Beh, per esempio De Gaulle non è mai stato al ballo della Croce Rossenel Principato di Monaco. Ma avevo bisogno dei due personaggi nello stesso ambiente in un momento importante del film anche se non interagiscono direttamente tra loro. Così come Hitchcock non si era mai recato direttamente a Monaco.

 

 

Perché, secondo lei, Grace Kelly ha rinunciato alla sua carriera d’attrice?

Nicole Kidman: Alla fine ha scelto l’amore. È stata una persona unica, una grande star che era molto giovane quando ha vinto l’Oscar. Voleva però sposarsi e avere dei figli. Il film comincia anche in un momento decisivo della sua vita, quando Hitchcock le propone di ritornare sul grande schermo con Marnie proponendole dei soldi.

 

 

Come si è trovato a lavorare con Nicole Kidman?

Olivier Dahan: Nicole è un’attrice geniale. Riuscire a lavorare con lei è una grande fortuna. Potevo passare, per esempio, dal volto di Grace Kelly a quello di Nicole senza vedere grandi differenze. All’inizio c’è un lungo piano-sequenza che si chiude in uno specchio e lì c’è il volto di Nicole e non di Grace. La Kidman mi ha poi parlato anche del suo passato e quindi ho potuto collegare il personaggio e l’attrice non solo sul piano fisico ma anche su quello emozionale.

 

 

Sembra che la versione statunitense del film sarà differente

Olivier Dahan: No, non è vero. Harvey Weinstein farà uscire questa versione. E se ci saranno dei cambiamenti, li faremo insieme.

 

Nel 2012 è venuta qui per Paperboy, nel 2013 in giuria, nel 2014 per Grace di Monaco. Allora adora Cannes per venirci tutti gli anni. E se fosse ancora in giuria, che premio darebbe per questo film?

Nicole Kidman: Amo Cannes, sono 10 anni che vengo qui. Questo festival è stato decisivo per la mia carriera. Venire qui poi per 3 anni di seguito è fenomenale. A questo film poi darei certamente la Palma d’oro (ride).

 

 

 

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