La Pelle dell’Orso, di Marco Segato

Il regista ha un background da documentarista che lo ha senza dubbio avvantaggiato nel riproporre fedelmente la perenne sfida dell’uomo contro la natura. Marco Paolini in un western delle Dolomiti

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Anni ’50. Un paesino sulle Dolomiti è minacciato dalla presenza di un orso tra i boschi. Pietro capisce che ormai non ha nulla da perdere e decide di partire a dare la caccia all’animale non prevedendo che il figlio di 14 anni lo avrebbe seguito. Inizia così la loro avventura immersi nella natura tra cose non dette, un rapporto da ricucire ed un pericolo incombente. Quello che il regista Marco Segato vuole fare sfruttando il soggetto letterario di Matteo Righetto da cui è tratta la storia è palese: costruire un parallelismo tra il padre e l’orso ed impostare tutta la ricerca tra la natura come un percorso di formazione del giovane Domenico. Questo intento metaforico è ben visibile già dalla prima scena dove tutti i segni archetipi di una tradizione lontana sono messi in mostra in una processione di paese che fa presagire che qualcosa stia per essere raccontato attraverso le antiche modalità narrative appartenenti ai miti ed alle favole.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Un espediente questo che spesso al cinema funziona, ma che in La Pelle dell’Orso è  efficace invece inaspettatamente soprattutto per l’assetto visivo di cui si avvale tutto il film. Non a caso il regista ha un background molto forte da documentarista che lo ha senza dubbio avvantaggiato nel riproporre fedelmente la perenne sfida dell’uomo contro la natura. Le cime impetuose, le difficoltà di caccia e le fredde relazioni umane tipiche dei cittadini montanari risultano realistiche come poche volte ormai si vede al cinema. Il film poteva essere un western selvaggio invece assomiglia più ad un reportage romanzato sulla vita di 60 anni fa in luoghi d’Italia che per molti sembrano lontanissimi, come anche il modo di vivere così visceralmente attaccato alla terra ed agli animali. E’ proprio questo riproporre una lotta antica su cui poggia lo spirito di sopravvivenza umano a dare valore al soggetto inflazionato dell’indagine sul ruolo genitoriale.
Il merito di questa buona dose di credibilità va sicuramente anche ad un attore di spessore come Marco Paolini su cui non ha gravato l’impostazione da performer teatrale per un’interpretazione volutamente contenuta ed introversa, senza la quale l’intero progetto non avrebbe avuto lo stesso effetto.

 

Regia: Marco Segato

Interpreti: Marco Paolini, Leonardo Mason, Lucia Mascino

Distribuzione: Parthénos

Durata: 92′

Origine: Italia 2016

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array